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CIO’ CHE COMPRENDO MEGLIO OGGI |
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Quando non ci sei, tra il fuori e il dentro non c’è quasi distinzione. E’ uno scorrere inesorabile senza censura. Un riempirsi e uno svuotarsi, come vasi comunicanti. Una confusione dove non capisci neppure dove finisci tu e inizia altro. Non vedi nulla, tantomeno te stessa, chi sei, cosa fai, cosa provi, perché soffri, dove stai andando e ancora meno, quello viene proprio per ultimo, cosa prova l’altro. Assorbi tutto, senza capire, senza sentire, senza porti delle domande, senza riflettere e vai avanti come un automa, risucchiato da ciò e da chi ti circonda. Vivere le esperienze non da spettatore. Osservare, riflettere e comprendere. Meno sei sicura di te e più ti attaccano le incongruenze. Cedi al primo dubbio come un castello di sabbia. Più vai avanti e ti fortifichi e più vedi tutto ciò che prima faceva parte della scenografia e che prendevi per buono, così com’era, senza più di tanto approfondire. E vedi ciò che prima non vedevi, e ti accorgi di cose che prima non notavi e ti affini sempre di più. E il vedere ti dà solidità, solidità che poi ti ripaga, perché è ciò da cui attingi man mano che vai avanti. Cogli quello che prima volava via senza accoglierlo neanche un attimo e vedi che poi è così. Funziona di più la parte sottile, che è quella che ti protegge e che ti fa sentire una distinzione tra il dentro e il fuori. Così vedi meglio il fuori e ti sai muovere meglio perché tu vedi meglio e comprendi come stanno le cose. E che il non manifesto è peggio del manifesto. Il “dietro le quinte”. Tutto questo me lo porto con me quando cammino per strada, quando sono con gli amici, quando guardo la televisione, quando guido, quando penso a mio papà e alla mia vita fino ad ora. A tutto ciò che comprendo meglio oggi.
Stefania |
N.ro: 1Anno: 21Data: 2021.03.16 |