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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 3-4 - anno 1° - Giugno-Luglio 2003

PAGINA 2

"I cattivi vivono per mangiare e bere, 
mentre i buoni mangiano e bevono per vivere"

Socrate  

 

Tutta colpa di Archimede!
Fu il filosofo greco col suo "eureka" a scoprire la realtà del peso 

Io ho un grosso tormentone: il peso. Ma il tormento più grosso é la bilancia. E sì al mattino c'é il rito della bilancia e questo rito é più gravoso se alla sera prima ho sgarrato.
Prima di tutto lei, la bilancia, é la mia nemica e come tale la tratto. La guardo con occhio nemico, la sposto in diversi posti per trovare la perfetta aderenza al pavimento che non dia luogo a nessuna oscillazione anche minima, impercettibile dell'ago e poi ha inizio l'operazione pesatura.
Togliere i  calzini, delicatamente poggiare  un piede poi con enorme cautela l'altro, fare lungo respiro e guardare laggiù dove segna il peso. Immobile, neanche un muscolo che vibra per non alterare la veridicità della pesatura e poi aprire uno per volta gli occhi.
Ah mi ero dimenticata di dire che salgo sul peso ad occhi chiusi per non fare muovere neppure le ciglia. No non é possibile, guardo meglio, no la lancetta oscilla verso il più, Mattinata tragica, giornata piena di buoni propositi mangerecci, nessuna infrazione alla dieta, niente di niente, solo acqua, acqua, acqua. Di fatto la mia giornata é rovinata.
Divento nervosa, guardo il cibo e chi lo ingurgita come nemici potenziali allo stato puro, nulla e nessuno mi da gioia. 
Sarà una giornata molto, molto faticosa, neanche la mia passione, che sono i fiori, mi danno sollievo.
Guerra alla lancetta, deve ritornare indietro, guerra senza quartiere al grasso, lo vinceremo, lo batteremo. La guerra che noi donne facciamo a noi stesse ha dell'incredibile, una ferocia spietata che sfianca, non fa più vedere nulla. Ma é così vitale un chilo in più o in meno?. Ma io sono quel chilo o quei chili in più?
Non sono più tanto convinta, traballano un po' le mie certezze, le mie sicurezze. Mi devo consolare della tristezza accumulata, apro l'altro nemico: il frigorifero. Ma basta con questa manfrina, diventa un po' più seria mi dice una vocina, ma cosa vuoi che ti cambi la vita questo piccolo gelatino mi sussurra un'altra vocina e tra una voce e l'altra spreco la mia vita premiandomi o punendomi secondo l'umore del momento. Ma quando un po' più di serietà e presenza a me stessa?

e.l.

Lo specchio finto

Spengo la tivù e scrivo. Cosa m'importa di vedere vite di altri, specie se sono finte. 
Certo lo aspettavo questo telefilm, ma adesso mi sembra che non abbia più un briciolo di importanza perché ho desiderato aprire il mio quaderno e scrivere: sento che sta per arrivare un'onda di gioia che mi prende tutta, se non scrivo mi sembra di scoppiare. 
Sono in cucina e sento il computer che va. Enzo è al timone, come un nocchiero impavido. Sono appena andata di là per dargli un bacione. 
Non so cosa avrà pensato, ha bofonchiato qualcosa, ma non mi ricordo più. Mi è preso un desiderio irrefrenabile di dargli un bacio, senza disturbarlo, e venirmene via e tornare in cucina per scrivere che questa è la gioia di vivere. Oggi ho sentito di aspettare la primavera. 
L'anno scorso no e l'anno prima nemmeno. L'arrivo della primavera voleva dire dover andare avanti con questa vita di sofferenza, di problemi, che avrebbero generato altri problemi e la mia estate sarebbe stata sempre ancora piena di problemi. 
Ora non mi fanno più paura le stagioni, perché le ho capite, le sento dentro nel loro significato. Arriva la primavera, la sento, sento dentro un'esplosione di germogli e penso che sia valsa la pena vivere mille vite per arrivare a questo momento in cui sento il mio cuore in festa.
In questo preciso istante io ci sono. E mi abbraccio.

Rosanna

 

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