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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 3-4 - anno 1° -
Giugno-Luglio
2003
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PAGINA 5
"Se vuoi amare il mondo ama prima te stesso"
Carla
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L’arte quale necessario cibo per lo spirito
Per evolvere l’uomo deve conoscere ogni espressione del suo essere
In un mondo che ha perso quasi del tutto il
contatto con le proprie radici, l’arte si inserisce quale necessario cibo per lo spirito. Lasciarsi
contagiare dalla sua energia per offrire all’osservatore immagini aventi sapore di
testimonianza è il delicato compito di Francesco Crocoli.
Con messaggi rivolti a risvegliare dall’annoso letargo gli indifferenti, l’artista riapre un antico,
prezioso diario composto da una serie di opere, che potremo definire gli ‘autentici falsi”. Forme
e colori riprodotti fedelmente nel suo studio romano, contano "pezzi" come
“Lanzichenecco”, “Ritratto del padre”, “L’uomo dell’elmo d’oro” del celebre pittore e incisore
olandese Rembrandt, “San Girolamo” del Guercino e “Venezia” di
Monet.
La vasta collezione di riproduzioni comprende inoltre una serie di tele di Tamara De
Lempicka, di Vincent Van Gogh, di Paul Gauguin e di Antonio Puccinelli, lavori che
riportano a galla sensazioni e inquietudini vissute da illustri predecessori.
Celebrare in modo nobile, rivisitando la narrazione e la magnificenza di noti capiscuola
del passato significa, per l’uomo-Crocoli, rivivere la cultura delle tradizioni. Formazione che implica un’attenta ricerca cromatica, un
estro capace di raccontare un passato mai vissuto, di presentare una produzione volta a
scavare nell’intima natura dell’altrui spirito, quella dei già affermati Maestri con i quali vive
una sorta di fusione completa che rende le sue composizioni "copia
conforme" delle loro.
Ma l’arte di Crocoli non si esaurisce con le copie d’autore. Dalla sua tavolozza nascono
composizioni originalissime, capaci di trasportare il fruitore in un’atmosfera senza tempo;
creazioni che riflettono un grande spessore interpretativo e che ci auguriamo di ospitare al
più presto nella nostra città. In una Torino molto attenta a proporre al suo pubblico
qualcosa di superiore che solo l’arte può donare.
Elisa Bergamino
(Critico d’arte)
Torino. I Cappuccini ed il ponte di Piazza Vittorio visti dall’arte di Ernesto
Mascarotto. Presentato dal Governatore della Regione Piemonte Enzo Ghigo, il pittore di San Damiano d’Asti ha esposto al Piemonte Artistico e
Culturale un’antologia delle sue opere. Paesaggista , acquerellista, ritrattista,
"Mascarotto – come dice Enzo Papa – insegue la natura con colori e pennelli,
come un fanciullo inseguirebbe una farfalla che lo abbia fascinato".
Andando oltre i sensi...
Immagini, sensi, parole, orecchie, vista, gli occhi, il cuore, volti di giovani, mi sento
madre di loro, non reggo i loro volti, mi strazia il loro destino, il mio, quello di mia
figlia, questo mondo di schifo, questa terra di sofferenza, il volto di mia nipote, il
suo dolore, la sua tristezza, mia suocera là sulla sedia, la sua angoscia, la sua
disperazione, la sua attesa, le sue aspettative, l’abbandono dei vecchi, il loro egoismo, la
loro vita di sensi, il loro attaccamento al cibo in cui i sensi fanno da padrone fino
all’ultimo respiro.
Pare che non esista nulla al di fuori del cibo, che il gusto sia l’ultimo
attaccamento valido a questo mondo, gli ultimi bagliori dei sensi che si spengono quando
siamo solo sensi.
Importanza del crescere, di non essere solo cibo-dipendenti, di non lasciarsi
cullare
dalle braccia della disperazione e della attesa e basta, ma essere vivi dentro
contro
ogni movimento del mondo di oggi di domani e di sempre.
Luigina
Vivere il benessere
Benessere, il benessere che mi fa vivere bene, ben-essere, vivere diritta, sensazione
di equilibrio; vedo "come" avrei fatto e come ora faccio in modo diverso. Più con
me, più nel rispetto di me. Protagonista e spettatrice della mia giornata, del mio
quotidiano, spettatrice di come il negativo mille volte mi attacca e mi
prenderebbe se non fossi con me, con la gioia di stare con me.
La salvezza, fortificazioni impalpabili che mi danno modo di vivere con gli altri
nella gioia, senza scalfire. Osservare i dolori di chi non si cerca, di chi non si è
ancora incontrato e desiderare di scaldare chi si dibatte e chi annaspa,
nell'ignoto.
Ne vedo tanti di più. Vedo me in tutti quelli che incontro. Vedo i dolori che avevo,
che creavo intorno a me. Cieca e sorda, senza il tatto, un essere di plastica.
Ora sono cosciente di avere la mia forma, ci vedo, ci sento, tocco, respiro, vivo.
Sono viva, mio Dio, esisto.
E ho un cuore, che pulsa, che vuole amare, che vuole vivere.
In mezzo a tanti cuori, senza sentirsi solo.
r. m.
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