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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 3 - anno
2° - Marzo 2004
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PAGINA 6
"Le maledizioni sono come i pulcini.
Tornano sempre nella propria casa"
Robert Southey
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Non c'è pensione
Scrivo questo mio crearmi la mia vita, questo crearmi ciò che sono, tutto questo mio non accorgermi che la mia vita si trasforma man mano che io mi trasformo, la mia età è in me, che prende forma; non c'è pensione per ciò che si vive, non c'è tristezza nella propria malinconia.
Le parole creano, fanno, sono un trasporto nel nostro poco conosciuto, sono l'insieme di cose, di fatti, e di pensieri.
Si assorbono, si creano, si rivoltano, formano ciò che siamo, creiamo e distruggiamo.
Formiamo ciò che vediamo e non ci accorgiamo che noi non esistiamo, trasformiamo ciò che vediamo, sogniamo ciò che non abbiamo, creiamo ciò che pensiamo, e tutto ciò crea la nostra esistenza, crea la sofferenza, crea la nostra poca chiarezza di ciò che sono, di ciò che vivo.
Le parole corrono, formano e creano in tutto ciò cosa c'è nella mia continua richiesta di esistere. In questo vortice non c'è l'esistenza, lo speriamo, ma diventa la nostra gabbia e l'ignoranza del nostro nulla.
Tutto è un insieme di parole che formano altre parole, creano e disfano, fanno e non fanno, tutto ciò si forma in ciò che abbiamo, tutto si crea nella nostra immaginazione che abbiamo della vita. Ognuno vive la sua scena, ognuno crea il suo vivere, e tutti credono di essere nel giusto, e cercano di trascinare altri verso il loro pensare.
Quante fiamme accese senza legna. La sofferenza di non accorgersi di tutto ciò crea nella nostra vita un vortice che tutti si rincorrono senza nemmeno sapere perché.
Peppino Carrè
Brontolio
Brontolio, non ha senso, devo pensare solo per me. Che cosa vado a buttare giudizi e cose vane, non me ne viene nulla di buono. Tutto questo perché ancora mi aspetto un qualcosa, anche solo un poco, ma mi aspetto! Ma che aspetto mai io? Cose finte, cose inesistenti, recite. E allora delle recite e degli obblighi non ne posso forse fare a meno? Si, certo ma non è facile: la ragione dice si ma il bisogno, quello che raschia con il cucchiaio al fondo della pentola, quello dice ancora no.
Sono sempre lì in quell'altalena di si e di no che mi fa sbandare fuori da me stessa e non mi dà quella serenità di cui ho bisogno.
Ecco, oggi, nell'agire,allora si che ero io, ero io, me stessa,e gli altri dove erano mai? Non me li ricordavo, non ne tenevo conto minimamente, erano invisibili. Allora la storia è che sono visibili o invisibili secondo il mio momento: nella pienezza del vivere scompaiono, nella noia il pensiero li fa vivere di nuovo ma sono solo forme che variano dentro di me, fantasmi della mia memoria. Se gli tolgo il lenzuolo si dileguano e nel comprendere spariscono per sempre.
Io credo in questo e ce la metto tutta per riuscirci.
L.A.
Se ti lasci andare
Se ti lasci andare diventi te stesso.
Ripulire la memoria
vuol dire andare all'origine di se stessi.
Esserci è già miracoloso:
così posso incontrare la meraviglia che è in me.
Gabriella
La margherita
Ho preso tra le mani una margherita,
immediato è stato il ricordo.
Quando ero ragazzina, ho fatto quello che
credo tutti almeno una volta abbiamo fatto,
e cioè il classico:
"M'ama" "Non m'ama"
con i petali della margherita!
Ero felice quando l'ultimo petalo era
"M'ama"
e molto delusa quando era
"Non m'ama"
sull'attuale simpatia
o sull'ipotetico amore.
Non ho strappato questa volta
Né margherita
Né petali.
So che io amo la margherita
e lei me!
G. G.
Apro le persiane
Se sto in me, apro le persiane la mattina e mi dico: "E' una bella giornata, le mie piante hanno già i germogli, hanno superato il gelo"; se sto bene, chiudo le persiane la sera e mi dico: "Ho vissuto un'altra giornata, ora c'è la sera".
Se sto male e sono fuori con la mia testa piena, apro le persiane e non vedo neanche i miei ciclamini rossi fioriti; se sto male e la sera chiudo le persiane penso: "E' finita un'altra giornata" e mi sento triste ed ho paura del tempo che passa, e mi sento il vuoto dentro.
Gianna C.
Il filo invisibile
Non ho la presunzione di sapere quale misterioso legame ci sia tra gli eventi e le persone, di sicuro so che non sono coincidenze.
Troppe sono le cose e le emozioni che ci uniscono con alcuni di loro, sembra a volte di aver sempre conosciuto certe persone tanto è lo star bene insieme, con altre invece non esiste legame oppure a volte sono proprio le più vicine a noi quelle che ci danno più filo da torcere!
Non ho ben chiaro quale sia il motivo ma sicuramente è qualcosa che ci permette di mettere in mostra i nostri lati più nascosti, quelli da correggere.
C'è un filo invisibile che ci lega e che fa in modo che almeno uno fra tutti riesca a emergere e proseguire il cammino, se si trova il viottolo della comprensione abbattendo i
condizionamenti.
Geny
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