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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 4 - anno
3° - Aprile 2005
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PAGINA 2
"Chi ha perduto la libertà
non ha più nulla da perdere"
Pitagora
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Mi guardo allo
specchio dal parrucchiere
Vedo un mostro, l'immagine di una donna brutta, sfiorita, la caricatura grottesca di quella che ero. Mi si stringe il cuore, ma è un attimo. Se non sapessi dare il giusto valore alle cose, se non sapessi che c'è altro oltre all'immagine esteriore, mi sentirei persa.
Invece preferisco guardare come sono dentro: migliorando dentro so che migliorerò anche fuori: la più grande cura di bellezza, l'unica che dà risultati sicuri.
Preferisco entrare dentro di me e sentire quel calore di protezione come dentro a un nido, calore che mi fa commuovere, che mi dà forza in un periodo difficile della mia vita, che mi fa sentire l'esterno dentro di me, esterno che entra, anche se è il rumore del traffico, anche se sono le persone che passano per la via, anche se sono i condomini alti alti che mi nascondono il cielo. Perché in questo momento, anche se non lo vedo, il cielo lo guardo lo stesso, ce l'ho dentro, so che c'è. Questo mi dà certezza, mi dà gioia.
Anche se sento un peso dentro, lo sento come se fosse circoscritto, sospeso a mezz'aria.
Non occupa tutto il mio cielo azzurro, che è tanto, tanto più grande.
Rosanna
Vecchi ricordi
Piccoli scheletri nell'armadio emergono e si fanno notare sopratutto quando il mio essere è fuori, preso da problemi, da persone che realizzano in me preoccupazioni a volte ingigantite dalla mia insicurezza e dai condizionamenti.
Riemerge il bisogno di gratificazioni, di interessi da parte degli altri, ma so bene che non è così che funziona.
E' come darsi la zappa sui piedi da sola e farsi male!
La memoria ricorda perfettamente le azioni subite o quelle fatte e così riemerge la mia ancora non comprensione delle cose.
Non si annulla tutto così facilmente anche se i dolori, i pensieri sono meno pesanti, rimane ancora rancore e rabbia.
Se penso che gli altri mi debbano dare riconoscimento dico che sono una "povera demente", perché chiedere a chi non mi può dare?
ricasco però in questo labirinto, sono presa dal fuori, quando sto con me stessa e mi guardo profondamente vedo ancora certe mie insicurezze, ma sto bene, in fondo non faccio male a nessuno, solo a me son capace di far male, se continuo a guardare gli altri!.
Quando il mio sguardo è rivolto all'esterno, dovrebbe solamente essere rapito dalla bellezza del quadro di cui io faccio parte, di quel meraviglioso pittore che ha Creato tutto ciò che mi circonda, Meraviglia del Tramonto e Paradiso dell'Alba e a volte mi perdo questo privilegio.
Gene
Quanto amore sento
intorno a me
Quanto amore sento intorno a me, quanto amore mi è entrato! Guardando, ascoltando, stringendo una mano, osservando come si sta bene in questo posto tranquillo; sentire l'amicizia vera, quella pulita, quella che commuove; sentire parole d'amore che toccano il cuore, che scaldano, che vanno a nutrire vuoti, che fanno riflettere, che aiutano a entrare in me, che aiutano a guardare quello che c'è, senza paure, senza drammi, con coraggio. Perché è quello che fa cilecca.
Prima, camminando nel silenzio di questo prato dove la primavera sta risvegliando tenere pianticelle accanto ad arbusti che sembravano ancora spogli, ma che in realtà sono impregnati di vita, nelle loro miriadi di gemme che fra un po' esploderanno con nuvole di fiori delicati, camminando e osservando questi miracoli, ho visto una rete che divide, con cancello e lucchetto. Ho pensato: che se ne fa la natura di quella rete e di quel cancello?
Lei fiorisce esattamente anche di là, c'è una normale continuazione.
L'uomo ha messo una rete, per dividere. Ma la natura non fa differenza, non ha divisioni.
Anch'io non voglio avere cancelli dentro di me, non voglio avere barriere che non mi lasciano proseguire, non voglio che il mio coraggio faccia cilecca, non voglio usare grimaldelli per aprire il mio cancello, vorrei avere un'unica chiave: tanto amore per me.
Rosanna
Solo per apparire
con tanta invidia
Sempre cercare di apparire quello che non sei, sempre preoccuparsi del giudizio degli altri, sembra come se in una continua recita, chiedi continuamente al pubblico se le battute le hai dette giuste, vuoi sempre apparire al meglio come un divo da palcoscenico, e così fai finta di dimenticarti le tonnellate di angosce, ed ansie che ti trascini dietro.
Ogni tormento non si fa trapelare, per paura di essere giudicati.
Così la vita trascorre come un intera finzione, come un film, dove chissà come mai, vuoi scegliere sempre il ruolo del buono o dell'eroe protagonista, di chissà quali prodezze.
La verità è che ti vergogni di dire, quanto sei invidiosa, quanta frustrazione hai accumulato, e dolore e stanchezza ti sei sempre trovato dentro.
Invidia, invidia di tutti, perché tutti sono più alti di me.
Sembra assurdo, ma è la prima volta che mi sono accorta di quanto dolore, frustrazione e rabbia questo mi ha provocato.
Ecco la mia ribellione, ecco la mia aggressività, la mia presunzione, sono nate da questa invidia, che è con me da sempre e questi orrori dentro di me, sono fioriti come dei fiori del male, dannati e maleodoranti che hanno fatto marcire infiniti momenti della mia vita.
Gabriella
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