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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 4-5 - anno
4° - Aprile-Maggio 2006
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PAGINA 6
"Ognuno di noi è una luna:
abbiamo un lato oscuro che non mostriamo mai a nessuno"
Mark Twain
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Battaglia
La battaglia degli “io”, la guerra delle nuvole, le scuse contro altre scuse creano la divisione, creano la separazione da ciò che siamo nel nostro intimo.
Paura di stare nel nostro intimo, paura di vederci insicuri, paura di rimanere soli. Le paure che nascondiamo agli occhi degli altri, ma tutto ciò non ci aiuta ad uscire da queste situazioni che guidano la nostra vita.
Ognuno di noi ne ha un sacco di queste cose dentro e facciamo di tutto perché gli altri non ce le vedano.
Creiamo un sacco di accuse, creiamo tante belle giustificazioni a noi stessi per non vedere ciò che veramente siamo.
Sembra che sia brutto, ma solamente quando tu sei sincero con te stesso allora ti eviti di costruire un tuo modo di essere di mille scuse e non accusi gli altri delle tue sofferenze.
Peppino Carè
i Grandi Filosofi |
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“L'impegno è il modo in cui si realizza
l'inevitabile”.
Oliver Wendell Holmes (1809-1894) filosofo statunitense ha condensato il proprio pensiero in “The Autocrat of the Breakfast-Table” “Il prepotente seduto al tavolo della prima colazione”.
Arguto, spiritoso a volte mordace venne chiamato il Petronio degli Stati Uniti, “ridendo sferza i costumi”.
Pungente verso i politici opportunisti ha lasciato una raccolta di simpatiche citazioni.
Tra le altre: “Niente è così comune come il desiderio di essere
eccezionale”.
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Mettercela tutta
Ieri notte non avevo sonno e ho assistito a una trasmissione televisiva di intrattenimento dove Marzullo intervista un personaggio dello spettacolo.
Si trattava di una giovane attrice, garbata, figlia a sua volta di una persona di spettacolo che è stata notoriamente una figura di mamma alquanto discutibile.
Nonostante ciò l’intervistata si è rivelata persona delicata, profonda, legata a valori antichi di famiglia, mamma a sua volta di due bimbe a cui ha cercato di dare il meglio di sé, nonostante l’amore non ricevuto seppur tanto agognato, ma specialmente una presenza costante.
L’esserci con le sue bimbe, con una complicità gioiosa unita ad una severità equilibrata, anche senza la presenza di un padre.
Professione vissuta a pieno, e molto amata, con la giusta ricompensa di un successo sempre vivo e in crescita.
Persona positiva.
Si percepiva la sua onestà con sé stessa, la voglia di vivere, di fare bene, un equilibrio raggiunto dopo aver sofferto e ora mantenuto con l’amore e il rispetto di sé.
Ecco che, dopo un incalzare di cose che sento buone, che mi fanno avere di lei sensazioni di gioia, alla domanda:
“Crede in Dio?” Lei risponde con un laconico
“No”.
Segue una banalissima domanda del genere ”Le piace la moda di
oggi?”.
Ma io sono ferma alla domanda precedente, a quel “Crede in
Dio?” e a quel suo veloce “No”.
Io mi sarei fermata lì e le avrei detto con tanto amore: ”Tu ami le tue bambine, ami il tuo lavoro, ami l’onestà, non rincorri il successo, preferisci una serata a casa tua con gli amici più cari anziché le consuete baldorie del bel mondo: ma Dio dove credi che sia?, è proprio lì con te, quando ami i tuoi figli, quando ami il tuo lavoro, quando ti accontenti della semplicità, quando vivi l’onestà, quando ti
ami!”
Avrei voluto gridarle tutto questo, ma le mie parole sono rimaste dentro di me.
Poi ho pensato che se anche lei non crede in Dio, la cosa più bella è che è Dio a credere in lei, anche se lei non lo sa.
Non è meraviglioso?
Rosanna
Velocità
L’impulso è stato forte e ho dovuto assecondare il mio bisogno di ritornare nella mia vecchia casa, da sola, ormai quasi spoglia di tutto.
Apro la porta, un pianto dirotto ha accompagnato il mio cammino in quella casa, dove tutto, ogni angolo di essa è stato da me vissuto da bambina, con i miei genitori e i miei fratelli.
Ho rivisto la mia vita d’infanzia, felice e no.
La mia memoria ha riavvolto immediatamente le immagini e i ricordi vissuti lì dentro.
La velocità e il contatto tra la memoria e il ricordo supera alla gran lunga il tempo della velocità della luce che secondo la teoria di Einstein è di 300.000 Km/s ( di questa informazione mi sono servita della ragione) e il tempo è superiore a quello che il nostro cuore ricorda con immagini, emozioni e sensazioni.
E’ infinitamente più breve il percorso, perché la sensibilità acquisita è immediata, non ha numeri di misura, c’è il nostro cuore collegato direttamente con la nostra vita e la memoria ricorda all’istante.
Gene
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