Ego Filosofia:
leggi il giornale EGO:
2003:
2004:
2005:
2006:
2007:
2008:
2009:
2010:
2011:
2012:
2013:
2014:
|
|
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 9-10-11 - anno 5° -
Settembre-Ottobre-Novembre 2007
|
PAGINA 3
"La felicità è come una farfalla,
se la insegui non la prendi,
ma se ti fermi lei si posa su di te"
Zelika
|
I pensieri come
un esercito
E' il pensiero che modifica la mia vita, che mi fa' decidere o meno di fare qualcosa.
E' il pensiero che modifica il mio comportamento, le mie scelte, le mie parole, i miei movimenti.
Decide di tutto, di ogni cosa, anche la più piccola.
Non me ne sono mai accorta, ma è così. Modifica l'espressione del mio viso, quello che decido di mangiare, dove decido di andare.
Onnipresente, in ogni momento della giornata, ed invisibile come un lieve filo d'aria.
A volte invece è pesante come il piombo, quando ho pensieri negativi o di ansia, ma sempre lui onnipresente e trasparente, invisibile, ma ti condiziona l'esistenza.
Non avevo mai considerato la sua importanza così, il suo dominio il suo "comandarmi".
I condizionamenti sono dei pensieri e sono tutti nella mia memoria.
Ma come si fa' a riordinarli, ripulirli e buttarli via questi pensieri?
E' più facile farlo con gli oggetti, dei quali a volte ti dimentichi l'esistenza, e ti ricordi di loro solo quando li ritrovi in un cassetto.
Ma i pensieri sono tutti lì in prima fila, schierati come un esercito, pronti a ferirti o no, oppure a ritirarsi.
Decidi tu, decido io.
Dove è la forza vera, dove è la vera energia, dove dimora la mia volontà?
Nel momento in cui decido io, quando la mia volontà mi aiuta a scacciare quell'esercito di pensieri negativi, quando io voglio che sia la luce oggi a dominare la mia giornata.
Quando la mia volontà sceglie che oggi ho voglia di sorridere, e non di farmi rincorrere dalle lance avvelenate di pensieri negativi.
Gabriella
Siamo pensiero
Il pensiero occupa tutta la mia mente, occupa tutta me stessa, il mio fare, il mio agire, è tutta una concatenazione di pensieri.
Io sono un insieme di pensieri che dettano il mio vivere quotidiano.
Ogni più piccola scelta o decisione, ha un pensiero.
I miei condizionamenti sono dei pensieri, anche i miei desideri sono dei pensieri.
Io desidero delle cose, la materia, i pensieri di desiderio della materia, i pensieri di rivalità e competizione, di egoismo, di invidia, di "io sono meglio di te", di tutta la mia giornata, di tutta la mia vita.
Allora vuol dire che tutta la mia esistenza è un pensiero, miliardi di miliardi di pensieri, poi questi mi stancano, e mi fanno anche stare male.
In fondo se rifletto un momento ed osservo il mio vivere, non esiste neanche un istante senza pensiero.
Ma allora quanta materia ho accumulato dentro me?
Quanta memoria piena di tutti questi pensieri?
G. P.
La memoria
Mio Dio, penso a mio fratello come se fosse ancora
qui tra noi!
L’ho sentito oggi? Gli ho già telefonato?
Scruto nella memoria e poi, d’un tratto, mi viene da trasalire.
Ma come, non c’è più da sei mesi ormai e la mia abitudine e lì che bussa e mi fa star male.
Mi manca, mi manca la sua telefonata, la sua voce, la sua presenza, il suo esserci, il potergli raccontare le
mie cose, la sua serietà, la sua disponibilità, il suo affetto, eppure è così, se n’è andato e la vita scorre
veloce e mi pare ieri che lo vedevo arrivare vestito da ufficiale ed io ero una bambina, solo ieri.
Le foglie cadute dagli alberi sul terreno sono portate via dal vento ed ammucchiate ai lati della strada e la
vita scorre veloce e si prepara l’inverno e poi un’altra primavera e Matteo imparerà a camminare e a dire
“mamma” e mia madre sarà sempre più curva dagli anni vissuti ed io penserò ancora a lui ed alle sue telefonate
serali, nostro appuntamento giornaliero a conversare, un po’ come in un salotto di famiglia.
A volte tutto questo non mi pare vero, mi pare un sogno, eppure questa è la vita che muta come l’autunno,
l’inverno e poi la primavera e di nuovo l’estate.
L. A.
La mia vita
Io qui. Sono qui. Come sento, dove sento. Sono sempre io.
Mi porto tutto dietro. Mi porto tutto dentro.
Prendere coscienza di me, della mia vita, di come sono adesso.
Di come sono stata, del perché sono stata.
Di come sarò.
La mia vita. Vedere me, i personaggi che l’hanno abitata.
Fin’ora li ho visti. Ho visto intorno a me. La mia cornice.
E io?
Chi sono in mezzo a tutto questo?
Verso di me, verso il mio centro.
E’ una necessità.
Vedo di più. Vivo di più.
Stefania
L'arroganza
Essere arroganti è un comportamento da perdenti, da ignoranti e da deboli.
L'arroganza è solo fumo negli occhi, che usi per spaventare "l'avversario" e farti vedere quello che non sei, lo vuoi spaventare, vuoi fargli vedere che sei più forte, superiore, che di lui non hai paura, non ne hai bisogno, per orgoglio.
Invece lo temi, ne hai bisogno, lo invidi e sei impaurito, debole e ferito, e sei lì solo a mascherare le tue debolezze, le tue paure, le tue insicurezze.
Dove sei non lo sai nemmeno, ma vuoi dimostrare di essere più forte.
Invece l'arroganza e l'orgoglio, ti rendono debole, perché continui a mentirti e non voler guardare le tue paure...
Gli altri pensano "che persona coraggiosa, non teme nulla", ma non sanno quanta fatica c'è dietro quella maschera.
Gabri
Cerco di superare i dubbi
Piove, finalmente piove, la terra la vuole la pioggia, la cerca.
Il giardino ha sete, le piante non sanno più che fare, se andare in letargo per l’autunno o se buttare dei nuovi fiori, visto il clima quasi estivo.
Non si avverte più il passaggio delle stagioni, uno squilibrio che mi fa paura.
La gente ne parla, ci si interroga, che sarà mai il nostro futuro? E non solo su questo fronte del clima.
In questi giorni mi è chiara l’importanza di vivere una vita giusta per me, il crearmi un modo di vivere la mia esistenza come più mi aggrada, senza naturalmente danneggiare nessuno.
Questo nuovo orizzonte che io vedo, il vivere bene, mi dà quella forza che viene meno se guardo solo fuori, se mi faccio prendere dalla paura del domani, del clima che cambia, delle malattie sempre più aggressive, delle follie collettive e così via.
E’ un antidoto alle brutture del mondo, o meglio, alle brutture di tutto quello che ci circonda: nonostante tutto andare avanti nel bello, nel buono, nell’onesto e nella non paura.
Luigina
|