“I lantoni”, particolari universi
artistici di Laura Antonietti
Laura Antonietti deve la sua notorietà ad una sua esclusiva creazione: i “lantoni” (appellativo, brevettato, originato dal suo nome) ed ai suoi derivati.
Questa artista, che vive a Coassolo in provincia di Torino, crea prodotti artistici che hanno come base proprio una sfera o una semisfera di un particolare materiale specificatamente trattato e sono, per certi versi, un punto di arrivo, per altri, l’avvio di questo suo interessante itinerario espressivo.
I lantoni, probabilmente opere uniche, sono creazioni molto originali per l’idea innovatrice, e non facile da realizzare, di disporre su una sorta di tela circolare quello che prima era delimitato su un piano. Ma anche per originali effetti di luce e colore che la trasparenza del materiale permette. Oppure per il movimento, potendo anche essere appesi a dei fili e ruotare ed oscillare alle brezze, oltre che posati su appositi supporti trasparenti. Ed ancora, per una specifica
presentazione ad effetto “tela e sfera”, essere cioè, in forma semisferica, attaccati su una base rigida anch’essa dipinta creando nell’insieme una nuova composizione artistica tra scultura e pittura, di tipo tridimensionale dalle svariate prospettive.
Laura si è applicata tantissimo prima come autodidatta, poi alle ricche ed impegnative scuole di Antonella Dipiero, Giovanni Macciotta, Giacomo Soffiantino e Romano Campagnoli.
Le trasparenze che a volte Laura dona ai suoi quadri (plexiglas trasparente) o ai suoi lantoni, che con il variare della luce spesso cambiano, qualche volta anche profondamente, la visione dell’oggetto o del soggetto rappresentato, sembrano un chiaro messaggio all’Uomo, avvisandolo di fidarsi poco della mutevole realtà.
Questo suo universo sintetizza una tecnica ricercata, che invita ad una lettura profonda sia per il contenuto figurativo, spesso simbolico, sia per i contrasti, cromatici e non, molto curati, e sia per un peculiare operare quasi a voler creare “un’arte doppia” o “una super arte” che, relativamente a conoscenze, sensibilità e cultura di chi osserva, porta ad un colloquiare più o meno lungo con la sua anima.
Quando parla la pittura, trasmette non solo la descrizione di ciò che l’artista vede, ma anche le sensazioni (le evanescenze), le emozioni (miscelate ai colori) ed “i pensieri” (i giochi di luce) del “corpus” osservato.
Le ansie e le paure del mondo diventano anch’essi materia e cromatismi, mentre i sentimenti e le sensazioni sublimano in curati tratti di olio o di tempera pregni di ricercate sfumature. L’istintivo flusso del linguaggio del suo inconscio attraversa il pennello e passa all’azione esprimendo, per chi sa comprenderli, i segreti intensi dell’interiorità umana, evoluti in immagini universali ed eterne di immutabile valore e bellezza, che inghiottono uomini e cose per lasciare spazio solo alla purezza della spiritualità e del sogno (Colline Nebbiose, Dedicato...).
Esse, da un parte magnificano l’Uomo e la Natura, saldando emozioni e sensazioni al diritto di vivere e sconfiggendo tutti i cattivi pensieri, la sofferenza ed il dolore; dall’altra ci riappacificano con l’essenza più vera di noi stessi (spiritualità, fede, etica, sani principi...).
La sua pittura sta ancora affinandosi il che, unitamente al carattere attivo, curioso e volitivo, alle sperimentazioni ed agli approfondimenti tecnici, fa presagire ulteriori novità.
Tantissime sono le esposizioni ed i riconoscimenti.
Tra i più recenti troviamo i premi Superga, Bassignana (Al), a Portovenere ed il Trofeo S. Dalì, dell’associazione
italo spagnola (1997), il 1° premio ad Arma di Taggia (2002) ed una volta il 3° premio (2001) ed una volta il 1° alla mostra figurativa e letteraria di Dolceacqua (IM, 2002). Gli ultimi due riconoscimenti significativi provengono l’uno (1° premio, 2003) dalla mostra figurativa d’Arte, l’altro (2° premio, 2004) Fantasie d’arte, entrambe nel Castello a Dolceacqua, (IM).
Ha esposto con successo nello scorso mese di giugno nel salone congressuale di Aggtelek, in Ungheria, a Valgrisenche, in Val d’Aosta.
Elisa
Bergamino
La poesia di Luciano
Ravizza
in un CD dialettale made in USA
Alla manifestazione sarà presente il noto poeta dialettale Luciano Ravizza, le cui rime sono state più volte pubblicate sulle colonne di “EGO”.
Ravizza con i suoi scritti tiene vivo il dialetto monferrino, coi suoi modi di dire esclusivi divulgando quella cultura che soltanto certe sfumature in vernacolo rendono particolarmente realistiche e quasi impossibile da tradurre.