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Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 8-9-10-11 - anno 2° - Agosto-Settembre-Ottobre-Novembre 2004

PAGINA 2

"Le abitudini corrompono la nostra natura"
Ugo Foscolo

 

A Silvia 

Nulla è più importante di un figlio per una mamma, nulla veramente. Ti accorgi di amarlo con tutta te stessa sempre, desideri proteggerlo da ogni avversità della vita. Vorresti essere come un grande mantello e coprirlo tutto con calore e piacevole benessere, per ripararlo da tutto ciò che la vita gli può procurare di dolore e di delusione, poiché tu sai già cos'è la vita.
Le sue pene sono le tue, i suoi problemi ti tengono sveglia e, finché non lo vuoi vedere nella sua verità, ci stai tanto male.
Quando gli occhi ti si schiariscono nel cammino della ricerca e lo vedi per quello che è, nei suoi pregi e nei suoi difetti, e lo ami come creatura di Dio e smetti di pensare che deve fare quello che vuoi tu perché sei tu l'unica verità, allora lo ami veramente e tutto ti è più facile.
I figli sono creature e non possesso, essi ti sono stati affidati per crescere in una vita loro e per far crescere te nella tua esistenza, per poter vivere quella madre che hai cercato invano e finalmente hai saputo donare.
Il rispetto per la tua creatura è la cosa più bella che c'è, è armonia di un creato che ci ha tutti figli in modo eguale e che ci rispetta e ci ama comunque siamo.
Non puoi risparmiargli i dolori della vita, ma puoi far sentire che ci sei sempre, che sei un calore disinteressato e vero e che, ovunque siano, sei con loro per amarli e comprenderli senza giudicarli mai. 
Ringrazio Dio che mi ha fatto vivere questo dono splendido della maternità, che non è partorire un figlio come tutti fanno in natura, ma impegnarsi ad amarlo nel profondo del cuore.

Mamma Gina

 

La nostra estate
Ognuno di noi ovunque fosse ha cercato in sé il miglioramento

 

I primi a non rispettarci siamo noi

Sono qui seduta accanto a me stessa, pensando che ho trascorso tutta la mia vita ad osservare quanto sono piccola e a farmi l'elenco delle cose che non ho mai imparato o che non so fare, oppure a pensare che sono alta 1 metro e mezzo e per questo forse merito meno degli altri.
Non mi sono mai fermata a pensare, che invece tutte le mie qualità non le ho mai considerate, anzi quasi non le conosco tutte, ed invece di apprezzarmi e farmi coraggio, ho sprecato tutto questo tempo a condannarmi senza pensare che così non davo amore a me stessa.
Come sono piccola mi sono sempre detta, pensando che le persone più alte potessero essere più di me.
E perché dovrebbe essere così, io non credo di essere meno di quelli più alti, ma lo penso adesso per la prima volta dopo 37 anni.
Perché se ognuno di noi è un universo unico ed irripetibile, io non sono un universo di mt 1,50, ma un universo e basta.

Gabriella

 

Cambiare gli occhiali

Il bisogno ci conduce per le strade della vita come vecchi e stanchi viandanti famelici di affetti e ciechi nel cammino.
Tutto quello che si cerca invano è dettato dal bisogno e si ha fame di tutto quell'affetto, di quelle attenzioni, di quei riconoscimenti che crediamo gli altri possano dare. Così passano i giorni, i mesi, gli anni, tra alti e bassi, tra speranze e delusioni, sempre guardando fuori da se stessi, mendicando quell'amore che non c'è, che altri assetati come te cercano invano da te o da altri.
E così ti inventi delle figure che non ci sono, ti sembrano a volte come tu li sogni, poi, quando vanno allo scoperto e per un attimo buttano la recita, eccoli lì come sono e a te non vanno proprio così, non ti corrispondono al sogno, ti deludono, uccidono la tua aspettativa. Stai male e ti rompi il naso.
Povero naso, che botte! Ma si, in fondo guarisce in fretta, il bisogno che non muore è un ottimo farmaco per il naso e presto apparentemente dimentichi le delusioni. Esse si ammucchiano come cataste dentro la tua memoria, tanto che l'ultima, la più recente, ti fa rivivere in un attimo tutto il tuo fardello di ricordi ed impatti ricevuti.

E così si va avanti sperando, aspettando quel che proprio non c'è ed il dolore è grande, ti uccide.
Guardo me e le figure che ho intorno e quanto il mio bisogno mi ha portato fuori strada e mi ha fatto soffrire : esse sono quel che sono, non possono essere quel che il mio bisogno ha fabbricato ed io ci ho messo vent'anni a capirlo con grandi sofferenze.
Vedo la zia là al ricovero che si abbandona al suo destino, schiacciata dal suo bisogno di amore, depressa dalle delusioni tremende e grandi come le sue aspettative.
Perché si è aspettata così tanto dagli altri? Perché tutti noi aspettiamo e aspettiamo e non amiamo quello che è unico, noi stessi?!
Condizionati dalle nostre menti, non guardiamo veramente mai nella giusta direzione e non vogliamo mai metterci in discussione, poiché il nostro orgoglio crediamo sia l'unica verità.
È tutto un inganno ed un gioco da capovolgere del tutto.
È così bello vedere gli altri per quel che sono, con i loro pregi ed i loro difetti, senza illusioni e senza maschere: è più leggero vivere così e amarli per quello che sono veramente.

Luigina

 

Solo l'amore per me stessa,
può aiutarmi a superare
ogni limite.
Credere in me
è la cosa più grande
che io possa fare.

I sensi sono gli strumenti
che ho a disposizione
per superare me stessa...
La musica è magnifica
e ringrazio Dio,
perché la posso ascoltare.
Mi sento leggera dentro
e mi sembra di non toccare
il terreno!

"I sensi servono a
soddisfare l'ego ma anche
a farlo morire......
e a farci vivere la
meraviglia che siamo ".

G. P.

 

 

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