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Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 1 - anno 11° - Dicembre 2011-Gennaio 2012

PAGINA 1

   "La festa migliore è quella che ha per protagonista il tuo cuore"   
Mark Twain

Più convegni sull'anima

Il troppo materialismo porta l'uomo ad osservare le convenienze, a vivere in un sistema ove esiste come essenzialità solo il pensiero legato ad un benessere fatto di vari tipi di egoismo.
Nei momenti difficili l'uomo si rende conto che deve puntare su se stesso.
Mi ha sorpreso molto l'incontro di teologi, filosofi, scienziati, che la fondazione dell'oncologo professor Veronesi, uomo di scienza, ha radunato per cercare di dare una spiegazione, ed una maggiore chiarezza, sul mistero dell' "anima", e cosa si intende per "anima".
Ognuno dice la sua. 
Riprendo le parole riportate dalla rivista "Donna Moderna".
Ecco alcune opinioni. 
"Quella, che generazioni di cattolici hanno pensato come qualcosa di impalpabile, esistente dentro di sé, che si sporca se si fa un peccato, e devi tenere pulita, per non far piangere l'Angelo Custode sono cose da medioevo" conclude Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze.
"L'anima è un frammento di Dio " dice a sua volta il teologo cristiano Vito Mancuso "Dio la prende da se stesso, la modella con la medesima pasta di cui è fatto". 
Invece per il filosofo Giulio Giarello "L'anima è la felicità di capire, il piacere di usare l'intelligenza".
Il discorso si sviluppa a seconda della preparazione di ogni singola persona. 
In tutte queste affermazioni, che per altro fanno riflettere, mi sono soffermata su questa frase "che si creda ad un'anima creata da Dio o ad uno spirito che respira con te, sempre di qualcosa di immateriale si tratta, che ci rende diversi l'uno dall'altro. Tu sei unico perché unica è la tua anima."
"Nella Bibbia non si parla di immortalità dell'anima" dicono altri.
E questa è un'altra affermazione che merita una riflessione, proprio perché nella Bibbia non si parla di "immortalità dell'anima".
Ma come!? 
Nella Bibbia è molto chiaro il riferimento all'anima. 
Dio ha creato l'Uomo a sua immagine e somiglianza.
In quale modo possiamo dire di essere somiglianti a Dio? 
Di sicuro non oggi, con tutto ciò che vediamo su questa terra ad opera dell'uomo (creato a sua immagine e somiglianza?).
Penso che Dio stia molto male oggi, di sicuro non sente la riconoscenza della "sua immagine" nell'essere umano. 
Ed è proprio qui , secondo me, il problema.
L'uomo è ancora inserito nel "Regno Animale". 
Ma la sua coscienza non è illuminata per inglobare in sé l'apertura e la conoscenza di ciò che è il divino in sé. 
Soltanto pochi uomini hanno potuto realizzare questa pienezza. 
Molti sono alla ricerca.
Più l'uomo evolve, e più sente la bellezza del creato, ma questa qualità viene dalla coscienza, che coordina l'evoluzione dell'uomo e di tutto l' universo.
Senza coscienza l'Uomo non potrebbe esistere ed è Lei che fa diventare un uomo diverso l'uno dall'altro, è chiaro che è il nostro comportamento, corretto o scorretto, che ne determina la crescita od il rallentamento.
E' la coscienza, quindi , che può portare l'Uomo fuori dal Regno Animale. 
La coscienza collabora con la memoria, e soltanto il prendere coscienza di questo, l'Uomo potrà definirsi "Essere Umano".
Si usa già questo termine "Uomo Umano", ma dov'è questa umanità?
Mai come oggi vi è tanta discordia su questa terra. 
E' difficile credere che Dio abbia creato questo "uomo moderno" a sua immagine e somiglianza. 
La coscienza è una energia che coordina la materia, e l'uomo non vede nel fiore che sboccia, nelle leggi di gravità, nei colori dell'arcobaleno, nell'armonia del nostro corpo… la grande espressione di coscienza del divino che armonizza la materia.
Ogni uomo in base al suo vivere, ossia in base alla propria sensibilità, ha una coscienza che è sua, unica, ed è diversa da un uomo all'altro. Lo dimostra il fatto che ognuno pensa con la propria testa. 
Quindi la coscienza non dà unicità all'uomo: ognuno ha la propria evoluzione di coscienza.
L'anima invece è uguale in ogni essere umano, e ciò è l'unico concetto di uguaglianza che esista. 
Forse per questo è così difficile da realizzare, perché l'uomo è sempre in competizione con un altro essere umano.
Quando l'uomo uscirà completamente dal "Regno Animale" si renderà certamente più fratello verso un suo simile.
Pensate un uomo "Regno Animale" che usa l'aspetto felino, ma con il cervello da uomo: siamo ancora un ibrido, e lo leggiamo sulla cronaca dei giornali tutti i giorni.
Quando la coscienza è ben vissuta e si comprende la sua dinamica e l'uomo ne diventa consapevole, solo allora si incomincia a percepire il dono dell'anima.
Essa ci rende più sereni, più felici, luminosi e più leggeri.
Gesù camminava sulle acque. 
Si torna a casa.

Carla Orfano

 

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