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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 5-6-7 - anno
2° - Maggio-Giugno-Luglio 2004
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PAGINA 6
"Non c'è amicizia senza rispetto
e non ci può essere rispetto senza perdono.
Non c'è amicizia senza perdono"
Danilo
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Se Dio mi regalasse
un pezzo di vita
Se per un istante Dio si dimenticherà che sono una marionetta di stoffa e mi regalerà un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più, andrei quando gli altri si fermano, starei sveglio quando gli altri dormono, ascolterei quando gli altri parlano e come gusterei un buon gelato al cioccolato!!
Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei semplicemente, mi sdraierei al sole lasciando scoperto non solamente il mio corpo ma anche la mia anima.
Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei che si sciogliesse al sole. Dipingerei con un sogno di Van Gogh sopra le stelle un poema di Benedetti e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.
Irrigherei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine e il carnoso bacio dei loro petali.
Dio mio, se io avessi un pezzo di vita non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo, che la amo.
Convincerei tutti gli uomini e le donne che sono i miei favoriti e vivrei innamorato dell'amore.
Agli uomini proverei quanto sbagliano al pensare che smettono di innamorarsi quando invecchiano, senza sapere che invecchiano quando smettono di innamorarsi.
A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo.
Agli anziani insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza.
Tante cose ho imparato da voi, gli Uomini! Ho imparato che tutto il mondo ama vivere sulla cima della montagna, senza sapere che la vera felicità sta nel risalire la scarpata.
Ho imparato che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo tiene stretto per sempre.
Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardarne un altro dall'alto al basso solamente quando deve aiutarlo ad alzarsi. Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma realmente, non mi serviranno a molto, perché quando mi metteranno dentro quella valigia, infelicemente starò morendo.
Gabriel Garcia Marquez
GABRIEL GARCIA MARQUEZ
Autore colombiano di sorprendente abilità è ritenuto da molti uno dei più grandi scrittori viventi, Gabriel Garcia Marquez, cominciò la sua carriera come giornalista. Fu sollecitato dalle negative recensioni degli scrittori sud americani del tempo.
Il risultato fu il breve racconto "La terza rassegnazione".
Le recensioni dello scritto furono positive e l'impatto molto forte, quel testo rappresentò l'inizio di una seconda generazione di scrittori nell'America Latina.
Le sue storie tristi e misteriose furono influenzate pesantemente dal filosofo Franz Kafka, e furono la preparazione di un giovane scrittore che diventerà poi premio Nobel nel 1982.
Nel 1967 Marquez scrisse "Cent'anni di solitudine", che lo porterà ad essere considerato uno dei più grandi scrittori del nostro secolo.
L'idea era di scrivere una storia riguardante diverse generazioni di una famiglia colombiana, e narrarne le avventure in un clima di mistero e soprannaturale.
La solitudine e l'incomunicabilità nella provincia sudamericana sono temi trattati frequentemente. Molte delle storie di Marquez sono ambientate in una cittadina inventata, chiamata Macondo, che si suppone possa rispecchiare la città natale dello scrittore, Anacataca.
Marquez può essere considerato uno dei maggiori esponenti del "Realismo magico", cioè la capacità di narrare fatti generalmente della realtà storica latinaamericana, mediante artifici letterari del tutto magici.
Sfumature dell'amore
Come posso amare un'
altra persona
se non ho amore e rispetto per me?
Come posso dare amore ad un altro se non lo dò
per prima a me stessa?
Se mi avvicino a qualcuno,
forse quella persona può soddisfare i miei bisogni,
ma questo non è amore, è solo il trionfo del possesso.
Eppure quella persona credi di amarla
o forse si ama quello che quella persona può dare a noi,
ma questo non è amore,
è essere ciechi, è essere chiusi ed egoisti,
meglio avere la dignità di non mendicare.......
L'amore è qualcosa di puro, di vero,
per quelle cose si prova amore,
non per soddisfare i propri bisogni.
Gabriella
Ho gli occhi ma non vedo
Vaso di fiori, negozio di fiori e piante.
Mi piacciono le composizioni di fiori.
Mi piace comporre con fiori di campo.
Nel metterli insieme si fanno tante decorazioni e viene fuori un'opera.
Come ci si sente bene quando componi, quando crei, ti dà sollievo, ti dà gioia.
Ho scoperto quanto è bello stare nel bello, quanto è gradevole osservare un fiore.
Non avevo mai osservato dei tulipani.
Sono come sculture e hanno dei colori vivi, belli, staresti delle ore a guardarli.
Magia della natura, tutto ciò che è in natura è a nostra portata di mano e le
bellezze sono tante, servono a darci armonia ed equilibrio.
Ma perché sottovalutiamo così tanto il creato, perché non lo apprezziamo?
Mi sento come una cieca che a poco a poco sta riacquistando la vista, finalmente!
Marisa C.
Riflessioni
Dal turbinio della vita a volte si scatena un'apertura, una comprensione.
Ogni momento la memoria mi costruisce.
Bisogna essere coscienti di questa costruzione.
Perché è giusto che un essere umano sia cosciente di se... sempre.
In realtà siamo tutti fuori strada, pochissimi hanno capito qual'è la strada giusta.
Viviamo continuamente nel ciclo della vita, ci allontaniamo dalla verità.
Lasciarsi andare all'osservazione di se stesso. Senza rigidità. Sciolto. Tranquillo.
Quando l'uomo deve comprendere quello che è veramente.
E lascia andare davanti a sé la propria memoria, senza creare una più tenue resistenza,
a quello che sono.
Nient'altro è più importante.
Enzo
Solletico
Solletico sotto i piedi nudi sull'erba.
Solletico che mi stuzzica una piacevole sensazione di gioia.
Tocco l'erba e ne traggo benefici anche con le mani.
Piccole vite si muovono accanto a me e sotto di me.
Formiche piccole e forti,
prova a mettere il tuo peso su una di esse (senza voler far del male)
e vedi quanto peso sanno sopportare, sono laboriose,
provvedono già ora a quello che sarà la riserva per l'inverno.
Provvedo anche io adesso ad arricchirmi di ciò che posso assimilare
da questo istante di pace, senza pensieri di nessun tipo:
il sole caldo mi darà calore quando non ci sarà il verde quanto l'erba sarà secca
i fiori quanto il gelo li farà morire e il ricordo delle formiche piccole,
forti e laboriose, instancabili, per potermi arricchire anche io, sempre,
di quelle piccole cose, che forse mi faranno più grande.
Grazie Madre Terra.
Generosa
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