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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 4 - anno
2° - Aprile 2004
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PAGINA 4
"Questa è la mia opinione,
e non ho nulla in contrario a condividerla"
H. B. Monnier
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"La Campagna" del pittore olandese Karel Dujardin, 1622-1678.
Autore di molte composizioni con paesaggi ed animali, allievo di Berchem e Potter.
I suoi dipinti sono ad Amsterdam, L'Aia, Francia ed Italia (Venezia).
La campagna
Oggi mi sono alzata.
Ero abbastanza tranquilla.
Ho aperto la finestra e ho visto un tempo meraviglioso.
È bello vedere la terra, l'erba, i fiori che sbocciano.
Il clima era bellissimo.
Era sereno e sembrava di respirare un'aria pura e mite: tutto reca pace e serenità.
È bello stupirsi di fronte alle cose create dalla natura.
Tutto è bello.
Anche una cosa brutta può avere aspetti positivi e portare gioia, serenità e voglia di vivere.
Gli uccelli cantano melodie armoniose, gli animali riposano nella stalla.
Tutti sono contenti e insieme formano un'allegra brigata.
Le galline covano uova fresche e saporite.
Le oche sguazzano e le anatre camminano felici nell'acqua.
I pavoni mostrano allegramente le loro piume…
Tutto porta felicità e tutto reca pace e gioia e un pizzico di malinconia.
Rosy Raffaella
Ghigne
Abbandono
È una necessità umana credere in
Dio!
Il chiedere aiuto quando non si sa cosa fare,
si chiede a un'energia superiore di venirci in aiuto,
ci si abbandona alla Volontà di Dio,
ma non visto come essere umano perché
è un Essere senza essere, e chi può saperlo?!
Lo stesso Essere umano può essere Dio
se smette di essere.
Generosa
L'ho creata io
La parte negativa non esiste
l'ho creata io quando mi sono allontanata da me stessa.....
Le ho creduto e lei mi ha intrappolato,
ho creduto al dolore e il dolore si presenta e aumenta.
Quello che creo con il mio pensiero
può essere meraviglioso
oppure orribile.....
Quello che diventa reale prima l'ho pensato.
Gabriella Paffumi
Ieri al supermercato ho visto l'uomo, ho osservato l'umanità che in quel momento mi sembrava di vederli tutti per la prima volta; come automi, come manichini, inconsapevoli anche nei movimenti e in quello che prendevano dagli scaffali.
Occhi aperti, ma occhi chiusi, come dormienti, inconsci della natura di uomini, sembravano tutti degli addormentati che cam-minavano.
Ho visto i bambini piccoli nei passeggini o nei sedili dei carrelli, loro sì erano svegli, subito saltava all'occhio la differenza tra loro e i loro genitori; e poi dopo un po' che giravo tra gli scaffali e nei corridoi del supermercato ho capito da cosa vedevo la differenza dai bambini agli adulti e la vedevo nei loro occhi.
Gli occhi dei bambini erano lì in quel momento presenti, gli occhi degli adulti erano annebbiati.
Mi sono rivista in tutti loro ed ho capito che l'errore più grande che fa l'essere umano, è quello di non guardare la meraviglia che è.
Se ne è dimenticato! Così vive da incosciente, non presente, non uomo, ma automa, manichino perso nel "3 x 2" del supermercato e nelle sue paure.
G. P.
Il rispetto
Ognuno di noi ha il suo pensiero.
La sua azione.
La sua onda.
Ci intersechiamo.
Interagiamo.
Senza armonia, con disturbo.
Le nostre azioni spesso soffocano quelle degli altri.
Il nostro pensiero guarda fuori.
Fare del male non è dare un pugno ma dire la parola che ferisce, sapendo di ferire.
Andando a ritroso nel filo di quell'azione si arriva al pensiero che l'ha generata.
Pensiero di frustrazione. Pensiero di insoddisfazione che cerca uno sfogo nel ferire.
Come se in quel ferire trovasse un sollievo.
Ma non c'è sollievo. C'è il continuare a star male e far star male qualcun altro.
L'unico sollievo è nel trovare la vera causa di quella frustrazione, risolverla e far spegnere quel pensiero.
Abbiamo riempito il nostro tempio di serpenti. Pensieri sinuosi che s'impossessano di chi è incosciente.
Pensieri di frustrazione che annebbiano.
Forme che si avvolgono.
Solo l'uomo pulito può conoscere il rispetto.
Marco
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