Ego Filosofia:
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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 5 - anno
3° - Maggio 2005
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PAGINA 3
"Una gaffe è quando
un politico dice la verità"
Michael Kinsle
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Schiavo
Schiavo strisciante nell'ombra,
nel tuo silenzio di dolore,
nel tuo silenzio che ti vergogni,
nel tuo silenzio fatto di paura,
silenziosamente racconti a te stesso
i tuoi bisogni,
i tuoi bisogni di cui diventi schiavo.
Silente e strisciante, come ombre lungo i muri di notte,
come ombre scure, i tuoi bisogni sono appiccicati a te,
i bisogni che ti scoppiano dentro,
ti travolgono e ti possiedono.
Sei posseduto da loro,
a volte non sai nemmeno identificarli,
eppure sei nelle loro mani.
Posseduto dai bisogni
dei quali diventi schiavo;
i bisogni che ti generano invidia,
le invidie più atroci e nascoste.
Tutto questo sta nell'ombra,
nel tuo essere incosciente,
di quello che desideri nell'ombra,
delle tue frustrazioni,
che ti dimentichi di avere.
Ma loro di te non si dimenticano mai,
ti prendono per mano ogni mattina,
e ti conducono ogni giorno
a vivere da ebete,
da ignorante, da rincoglionito.
E credi di camminare libero
per la strada,
mentre libero non sei,
perché ti porti in tasca tutti
quei macigni di frustrazioni,
desideri repressi e nascosti,
che ti fanno invidiare chiunque.
Così si vive da schiavi,
si vive non liberi;
liberi di odiare, ma non di vedere
la vera luce del sole.
Gabriella
Essere onesti
Nella mia vita ho fatto tre grossi errori che con un po' di accortezza avrei potuto evitare!
E... adesso li sto pagando uno ad uno un prezzo salatissimo!
Vorrei riparare in qualche modo perché non diventino mortali fuori e dentro di me!
Ma non so come....
Ho un bel da dire che la mia disperazione è frutto della parte negativa!
No!
È solo frutto del mio errore,un errore che avrei e si sarebbe potuto evitare se dentro la mia cozza ci fosse stata un po' di più di onestà!
Amici! riflettete sempre prima di prendere una decisione e... siate onesti se non volete trasformare una pensione serena in una dannazione!
Piero
Il cambiamento
Seduta sull'erba, assaporo il bosco. C'è un brusio ed un movimento continuo ed il mio corpo si sente parte del tutto. I piedi nudi sul terreno sembrano le radici degli alberi, i miei capelli accarezzati dal vento le foglie ed i rami ondeggianti. I miei sensi godono di ogni cosa e ringrazio Dio di poterci vedere e sentire, ammirare e gustare tutto questo splendore. Mi viene una grande commozione dentro e piango. Mi ricordo quella Luigina che aveva paura dell'aereo come di tante troppe cose e piango di una riconoscenza del cambiamento.
Mi arrivano i pensieri di casa e li sento come problemi superabili dentro di me, ora che ho preso l'aereo e sento e vedo il bosco ed un grazie ancora per quel viaggio e questo cammino.
Ho una gran voglia di inginocchiarmi qui sotto l'ombra di questo albero, come un grande abbraccio ad ogni cosa vivente.
Luigina
La chiave
Oggi è una giornata speciale. E' come se tutto ciò che mi circonda si sia trasformato, tutto ha cambiato colore o meglio i colori sono più vivi, più intensi ciò che vedo e che sento mi piace, mi rende felice. Già l' ho detto forse per la prima volta felice!
Non credo di aver mai avuto momenti di vera felicità ma attimi di piacere e forse rari spazi di serenità. La felicità è un'altra cosa. È una sensazione di pace, di certezze che partono da dentro, è un dolce languore, è una calda coperta che avvolge il cuore.Si è di lì che sento questo languore salire.
Nel corso della mia esistenza ho vissuto momenti belli , anzi bellissimi, il più bello la nascita di Elisabetta ma ciò che ho provato non era felicità perché l'incertezza, la paura di non essere in grado di fare la mamma e i mille condizionamenti, i dolori che portavo dentro dalla nascita erano sempre presenti nella memoria.
Si pensa che il tempo guarisca le ferite ma le cicatrici rimangono, sono deturpanti, non ti permettono di guardarti allo specchio perché le vedi e fanno male come il primo giorno. E così per anni, dolore su dolore dentro di me si è costruito un enorme castello con torri e sotterranei orrendi chiusi con enormi porte e catenacci e purtroppo non trovavo la chiave per aprire quelle serrature.
Non c' era luogo o regalo anche costoso e non c' erano altri mille e mille agi che potessero modificare il mio stato d' animo.
Erano solo forme, meteore che passavano in questo mio spazio e non modificavano minimamente il mio malessere. La gioia era momentanea ma mai il mio cuore riusciva ad abbandonarsi perché la mia energia, il mio pensiero come serpe strisciante era lì e faceva da padrone.
Credevo di amare ma non ne ero in grado perché non amavo me stessa proiettata fuori non sapevo, non conoscevo me stessa, non ero in grado di capire le mie emozioni sprecavo le mie energie inutilmente.
Detto ciò non ho trovato la parola magica o la lampada di Aladino ma ho trovato chi possiede la chiave per aprire le serrature di quelle porte. Ho trovato la castellana che conosce quei sotterranei e cammina al mio fianco ed ogni volta che mi fermo di fronte ad una porta mi fa capire che la chiave la possiedo io.
E' sempre molto faticoso e il percorso è buio e stretto, molto spesso la solita voce cerca di farmi cambiare percorso per intraprendere un' altra strada ma dopo questa sensazione che oggi provo il mio impegno sarà ancora maggiore . Perché oggi? Cosa è successo?
Ascoltando, ieri sera alla Ego, Carla ho raccolto un' altra piccola, piccolissima pagliuzza, un minuscolo filo d' erba di verità, di esperienza di vita, di filosofia che mi ha fatto comprendere una cosa importantissima per me che per tanto tempo ho cercato inutilmente per guarire la mia anima. Ce la posso fare, sarà dura, ci vorrà tempo ma tutto ciò non mi spaventa più. Riuscirò lavorando su me stessa ad aprire tutte le porte del castello e a riempire di luce quelle stanze buie.
Metterò i fiori alle finestre e butterò le chiavi perché le porte non avranno più serrature. Non è forse vero che una rondine con tenacia e pazienza raccoglie pagliuzza su pagliuzza e filo d'erba su filo d' erba per costruire il suo nido con amore per deporre le uova e dare la vita ai suoi rondinini?
Gianfranca
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