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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 5 - anno
3° - Maggio 2005
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PAGINA 5
"La fede comincia là dove la religione
finisce"
Sören Kierkegaard
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ARTE & CULTURA
L'ironia tratta dalle forme: Anja Langst
Una linea grafica semplice e ricercata associata ad uno stile fumettistico e ad una forza del tratto che ne rivela lo stile beffardo ed ironico sono in via di principio le caratteristiche della produzione artistica di Anja Langst che, unitamente alle colleghe Marilena Nardi e Elena Pongiglione, ha esposto i suoi lavori, da sabato 30 aprile a domenica 8 maggio, presso il Castello degli Acaja a Fossano.
"Sorrisi in Rosa" il titolo della mostra che ha partecipato con successo alla XVIII^ edizione
"Umoristi D.O.C.".
Per la prima volta la rassegna ha guardato al femminile proponendo una serie di opere grafiche capaci di misurarsi anche con la difficile arte dello humor.
Lavori che per Anja si snodano in una ricerca ricca di elementi che paiono elevare ad icona, in un'estetica sincera e pulita, gli eroi dei fumetti.
Fiabe o aneddoti che si nascondono dietro il sorriso di caricature caratterizzate dall'immediatezza e dalla spontaneità dei tratti. Una sorta di collage di cronache rispecchianti enigmistiche realtà che intrecciano la fantasia, condotte con naturalezza nella misteriosa sintesi di un alfabeto che riduce il contenuto ad un linguaggio in grado di strappare un sorriso.
Le rappresentazioni di Marilena si identificano invece per il segno graffiante, una sorta di umorismo surreale permeato da una massiccia dose di istrionismo grafico.
Infine, le immagini di Elena che hanno saputo cogliere con grande maestria i tic quotidiani dell'universo che ci circonda, con una particolare predilezione al mondo felino.
Elisa Bergamino
Richiami d'armonia:
Chantal
Con una pittura pacata che sa cogliere il più profondo animus della natura decantandone le bellezze con la passionalità di un amante, Alessandro Criscuoli - in arte "Chantal" - dà vita a composizioni che vivono l'armonia del tempo e nulla può offuscarne la piacevolezza e la serenità.
Una produzione genuina, sincera, d'istinto, tradotta in arte come evasione spirituale basata su immagini e sensazioni raccolte esclusivamente da una realtà volutamente reinterpretata, analizzata pittoricamente con prospettive prive di supporti che non siano colti nel vivere. Per cui i boschi, come antiche figure stagliate verso il cielo, posti dall'artista in angolazioni e prospettive diverse e proposti prevalentemente in primo piano, appaiono pieni di vita e di sole in una realtà spesso artefatta, ma ricca di cromatismi semplici e luminosi, capaci di trasmettere all'osservatore le sue più magiche sensazioni.
La pittura di Chantal vuole sicuramente esprimere un'urgenza ecologica: quella della difesa della natura deturpata, soccombente, che subisce la violenza dell'uomo e l'ingiusto abbandono della sapiente civiltà contadina per tanto tempo depositaria di valori docenti.
Nel continuo accavallarsi di sempre nuovi, propiziatori messaggi, come nel magico riverbero di un variopinto caleidoscopio si avverte l'anelito del risorgere: il bosco che trascina la mente del fruitore nell'impatto intellettivo di un'osservazione lontana da ogni routine.
Elisa Bergamino
LIBRI
Viròtola di Luciano Ravizza
Luciano Ravizza è nato a Castell'Alfero, in provincia di Asti, nel cuore del Monferrato.
Il paese è circondato da dolci colline e le persone di animo gentile ne trovano ispirazione profonda.
Ciò è accaduto a Luciano Ravizza nel bicentenario del nostro tricolore.
In questo armonioso paese dell'astigiano nacque il 24 giugno 1774 Giovanni Battista De Rolandis, ideatore con Luigi Zamboni, nel 1794 a Bologna, dei tre colori che compongono la nostra bandiera nazionale. Fu in quella rievocazione che nell'animo di Ravizza scaturirono le prime rime dedicate al compaesano martire. Sgorgarono con semplicità, ma con tanta forza, quei ricordi che da generazioni erano sopiti. Ogni cosa giunge a maturazione ed il 2 giugno del 2000, ad Asti, in piazza Alfieri, di fronte al primo tricolore a forma di coccarda, circondato dalle maggiori autorità egli dedicò la sua prima poesia al primo martire del Risorgimento Italiano.
Da allora dalla profondità dei sentimenti di Luciano Ravizza sgorgano poesie, con la veemenza di una cascata inarrestabile, piene di sensibilità per la sua terra, e di attenzioni ed amore per i suoi abitanti.
Doimila e doi
Äl dì d'incheu a joma tucc
spressa,
corica tucc me ti mat
pär voghi se podima
voghi, loch che a vogràn anmach j'acc.
Natr ann a l'è passà
e mè a peuss nan di che o sia stacc
in brut ann, ma gnanca che bòn o sia stà.
Ij prim premi pär ël mè poesie m'ha portà,
citi glorij che fan piasì, për carità!
ma doi gran amìs ät sij portati via,
l'è costa a sacrosanta vrità!
Dormila e doi 'd te 'm arcordrò
finch che Nòssgnor man dà 'l fià
torna andrè e lassa coi premi
a d'atra gent,
ma fa tornè ij mè doi amìs vivant!
Lassi tribilè 'ncora
què 'n mes a sa nostra compagnia,
lassa nan ël mè paròli 'l vant,
fami 's piassì
e me 't garantiss che dòp
parlò propi ban ad ti!
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Duemila e due
Al giorno d'oggi abbiamo tutti fretta
corriamo come dei matti
per vedere se possiamo
vedere, quello che vedranno solo gli altri
Un altro anno è passato
ed io non posso dire che sia stato
un brutto anno, ma nemmeno che buono sia stato.
I primi premi per le mie poesie mi ha portato,
piccole glorie che fanno piacere, per carità!
ma due grandi amici ti sei portato via,
è questa la sacrosanta verità!
Duemila e due di te mi ricorderò
finché il Nostro Signore mi darà fiato,
torna indietro e lascia quei premi
ad altra gente,
ma fa tornare i miei due amici viventi!
Lasciali tribolare ancora
qui in mezzo alla nostra compagnia,
non lasciare le mie parole al vento,
fammi questo piacere
ed io ti garantisco che dopo
parlerò proprio bene di te!
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Luciano
Ravizza |
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