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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 10 - anno
3° - Ottobre 2005
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PAGINA 1
"Le parole senza pensiero
non vanno mai in paradiso"
William Shakespeare
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Le lacrime di sangue della Madonna
sono la manifestazione dolorosa dell’uomo
Dieci anni fa le lacrime della statuetta di Civitavecchia; l’estate scorsa alcune persone riferiscono di un’altra Madonnina che si muoveva.
Comunque sia, si sente nella gente il desiderio del soprannaturale, di qualcosa che dall’alto ci protegga.
Anche la Chiesa ammette il prodigio delle lacrime.
Il tutto crea in chi ascolta il senso di qualcosa di imponderabile, di un messaggio che più che visto andrebbe “sentito”.
E’ l’epoca della democratizzazione della verità.
Oggi i bimbi nascono con gli occhi aperti, e se parliamo con loro ci accorgiamo che rispondono non come eravamo abituati soltanto qualche decina di anni fa.
I tempi cambiano ad una velocità che è pari allo splendore di un arcobaleno.
Cambiano le mode, gli atteggiamenti, e tutto avviene per la ricerca inconscia di un qualche cosa di più duraturo.
Sono i due opposti che si contrappongono nell’eterna dualità dell’esistenza.
Oggi ogni singola persona ha problemi più pesanti che non in passato.
I visi sono scuri, i sorrisi pochi, i problemi tanti.
I desideri, le aspirazioni, sostegno che permettono all’uomo di essere, sono sempre più dilatati nel tempo.
E’ proprio qui il problema: la poca realizzazione, l’impossibilità verso un futuro migliore rende l’uomo frustrato.
La strada appare chiusa e l’uomo cade in depressione.
Quando l’uomo è inespresso può diventare pericoloso.
Quanti suicidi, quante azioni poco coscienti, genitori contro i figli e viceversa.
Se non si parte nell’attimo esatto in cui scatta il semaforo, il suono dei clacson lanciano messaggi di impazienza.
Se fai le luci, qualcuno scende e ti dice: “Le sue luci mi stressano.”
Una volta ci si presentava con una stretta di mano e tanta cordialità.
Oggi ci si presenta “sono stressato”.
Sembra il modo migliore per comunicare quanto stiamo poco bene, poco sereni.
Quando una persona è stressata, lo manifesta in diversi modi.
Ad esempio, può essere agitata, nervosa.
Se osserviamo ogni singola persona, gli vediamo la cappa sulla testa, ossia tutti i suoi problemi, le preoccupazioni.
Ne viene fuori un’immagine che è tutt’altro che quella di un uomo che affronta la vita da conquistatore.
La società non è altro che l’insieme di tante persone. E’ composta da singole persone depresse o penose.
Questo insieme non può essere che quello di una società con le stesse caratteristiche del singolo individuo.
Riprendiamo l’esempio della singola persona.
Standogli vicino si può percepire ciò che emana.
Può essere dolore, disperazione, gioia, amore, ecc…
Se la maggior parte dei singoli sono depressi, la società emanerà depressione, disperazione, delusione, paura.
Quindi, la cappa sulla testa del singolo individuo diventerà la cappa sulla testa della società.
Le paure, gli aspetti negativi prendono forma, quindi con una consistenza di migliaia di pensieri, e si concretizzano, si materializzano in un grande dolore che per la nostra cultura è espresso molto bene dal sangue.
Significa che l’uomo è uscito dai binari della giusta direzione, e questi messaggi dovrebbero arrivare alla coscienza per svegliarlo.
In questi casi la Madonna consiglia sempre all’umanità di pregare.
Certo! La preghiera ha lo scopo di portare la persona verso sé stessa, verso il proprio centro.
La preghiera porta il pensiero alla tranquillità, e l’uomo finché prega non può alimentare pensieri negativi: il male non può agire.
La cappa sulle teste della società inizierebbe a diminuire, e l’individuo si sentirebbe più leggero.
E’ molto pericoloso quando le statue piangono: ricordiamoci la ex Iugoslavia ed i tre ragazzini ai quali era loro apparsa la Madonna.
Poco tempo dopo è iniziato quel grande massacro di cui se ne sente ancora l’eco. L’uomo dovrebbe lavorare su sé stesso per comprendere come si muovono le energie che creano la vita, l’esistenza, la bellezza del creato.
Siamo troppo occupati ad acquisire beni che non portano conoscenza, ma invidie e dolori.
Ogni mattino il sole sorge ed illumina la terra: ci è dovuto, lui ci “deve” essere.
Ci svegliamo e con abitudine ne ignoriamo l’esistenza.
Grazie sole: tu continui ad illuminare questi poveri uomini, anche se non si accorgono che l’amore è luce.
Carla Orfano
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