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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 11 - anno 3° - Novembre 2005

PAGINA 4

  "Raramente è perdonata la capacità di rappresentare un esempio eccellente"  
Benjamin Franklin

La valigia dentro

Ho capito che diventi un vero viaggiatore, e che il mondo è casa tua, perché la casa te la porti tu dietro, te la porti dentro, è la tua vita!
Non esiste posto al mondo dove non ti puoi sentire a casa, il pianeta è ospitale, è "caldo", ha amore.
Ha così tanto amore da dare con tutta la sua vita, con tutti i frutti, i colori, gli animali, i fiumi, gli oceani, e l'amore per me.......
L'amore per ogni uomo c'è in questo pianeta, l'importante è che ognuno riesca a sentirlo, a coglierlo, ad assorbirlo.
Ogni sorriso che incontri è la risposta al sorriso che ti porti dentro, è la risposta che ti senti libero e a casa, come nella tua abitazione o su un altopiano desolato, o sul bordo dell'oceano, dove il blu trasforma la tua vita in qualcos'altro, dove il pianeta si trasforma, dove finisce la Terra ed iniziano le acque, e dove ti viene da pensare perché questo pianeta si chiami Terra e non Acqua.
L'amore totale, l'unione totale, i miei occhi si chiudono su quelle onde, non esiste bellezza più grande, non esiste forza più indomabile, non c'è amore più grande dell'oceano.

Gabriella

 

Fare per essere

Fare, fare per essere. 
Andare avanti. Non fermarmi. Chi si ferma è perduto. E’ vero.
Ti perdi. Non sai più chi sei. Se fai sei. E tu lo sai che sei. E già questo ti fa star bene. Ti riempi di te e vai avanti ancora.
Il dolore, quello c’è. C’è ed è così, ma nel frattempo fai e lo spazio che ti occupa quel dolore lo usi per te.
Per fare. Se non fai hai tutto il tempo per star male e in più tu non ci sei. Ci sei ma non ci sei. E non puoi reagire perché pensi solo al dolore e ti fai riempire da quello e ti occupa la tua strada e non ti fa andare avanti. Ti toglie l’opportunità di star meglio.
Ma c’è un modo: guardare te. E mentre fai ti fortifichi. Così, se devi combattere, combatti.
Se ti lasci nel dolore non puoi combattere. Non hai le forze, non hai gli strumenti e non vedi. Sei cieca e questo non ti aiuta. Ti butta ancora più giù perché non sai cosa ti aspetta e come difenderti.
E gli altri cosa vuoi che ti dicano? Sei tu che devi combattere la tua battaglia, non loro.
Tu e basta. La forza non ti viene non facendo.
E i risultati ti parlano di te.

Stefania Pomi

 

Io, fabbrico

Malessere e rabbia li ho costruiti io, non esistevano prima su di me, li ho costruiti io e gli ho dato importanza, gli ho dato energia, così si sentono i miei padroni, si sentono che si possono nutrire di me.
Ed io di cosa mi alimento, di cosa mi nutro?
Ovviamente non solo di panini, ma dovrei nutrirmi del mio sentirmi un po' più forte, dell'avere più fiducia in me, dell'essere più tranquilla ad affrontare le cose, dell'essere più qualcosa che prima non ero.
Quante cose che ho a disposizione per nutrirmi ed andare avanti...............
Ma allora che cosa continui a mangiare nei rimasugli quel cibo velenoso che ti intossica, quello che nutrimento non ti da' ma te lo toglie?
È quasi da pensare che sono masochista o imbecille, o forse tutte e due insieme, non so, ma perché non riesco a non arrabbiarmi più da stare così giù o sentirmi a pezzi?
Abitudine a reagire così di fronte alle cose.
Questa mia abitudine fatta di ignorare come sono, altrimenti forse troverei il modo per gustare la vita in un modo migliore.

Gabri

 

 

Istante

È un istante la vita!
È un istante il non esserci più
perché sprecare questi istanti in cattiverie e non creare Estasi di Pace?
Amiamoci.

Gene

 

 

Dolore vissuto

Ma dove sta andando a finire questo Mondo?
Dire che mi preoccupa è poco, fa paura tutto ciò che ci viene raccontato dai Mass-Media, sta creando panico: calamità naturali, artifizi dell'uomo, malattie, globalizzazioni, miserie, terrorismi e chi più ne ha più ne metta.
Guardo fuori e vedo il peggio che ci potrà succedere e se hai dei figli le preoccupazioni aumentano perché bene non si sa il loro futuro, dal lavoro incerto, alla vita incerta.
Immancabilmente anche se un po’ cosciente nei miei momenti più deboli e sofferenti della mia vita rimango intrappolata da tutto ciò che i miei sensi percepiscono e la realtà ne viene travolta.
Tutto corre veloce anche dove c'è il massimo del dolore come la perdita di una mamma, viene presa (da chi ancora non sa) come una cosa normale, dove la distillazione del dolore dovrebbe essere di colpo travasata da una botte all'altra.
Il dolore va vissuto, respirato, accettato e non può esserci la fretta, ma sembra quasi che là dove c'è dolore la gente non voglia soffermarsi, voglia passare oltre e la Paura ne sarà Padrona .

Generosa

 

 

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