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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 11 - anno 3° - Novembre 2005

PAGINA 6

  "C'è una potenza nel "vedere" che scavalca le apparenze e dissolve gli inganni"  
Anonimo

 

Camperista

Sei un camperista? 
Allora sei uno che fa ricerca!
Non mi riferisco alla ricerca interiore! Tu sei sempre alla ricerca di un posto per fermarti!
La gente ti guarda come un portatore sano di influenza viaria nel senso che, per non rivolgerti poi all'ufficio oggetti smarriti, stai sempre a leggere in che via hai parcheggiato il tuo camper.
Nessuno ti vuole! I vigili urbani ti seguono sino al parcheggio per dirti che nel loro comune c'è divieto di sosta per i camper e che se cerchi un'area attrezzata devi andare in una colonia penale! La gente ti guarda schifata perché secondo loro i camperisti sono degli sporcaccioni perché producono rifiuti organici e anche i cani non hanno rispetto per te: ti guardano come fossi tu nel regno animale e per dimostrarti la loro superiorità ti benedicono tutte e quattro i copertoni per farti capire che quell'area è loro territorio!
E intanto i camper prolificano! 
Adesso hanno forno, mega frigo con congelatore, stufa a gasolio e addirittura anche il garage! Manca solo l'amministratore e poi è fatta!
Il camperista (e io sono un camperista!) dorme vestito pronto a scendere e ripartire al minimo rumore di pericolo; ma il camperista DOC vive orgoglioso con la sua tuta "night and day" come fosse un nazionale della pallavolo!
Ma il piacere di dormire con il ticchettio della pioggia, di mangiare e bere nell'intimità di quei 5 mq sullo sfondo di un paesaggio e di un rumore che è il mondo rimane una vera goduria!
Il camper per me è la mia redazione, il mio giornale!
È li che dopo pranzo o dopo cena nasce la voglia di guardarmi e di raccontarmi spesso con nodo in gola!

Piero C.

 

Amare ciò che abbiamo

Riuscire ad amare le cose che ho, e lì il mio “io” mi porta via.
Come fa non lo so ancora bene. Mi fa sentire una strana sensazione di insicurezza che a volte si trasforma in paura di perdere tutto o di non essere in grado di gestire. 
Perché la mente insegue sempre, non si ferma mai a godere del presente. 
Voglio scrivere di come la parte negativa mette il bastone tra le ruote della felicità.
Con l'invidia e con il giudizio, con l'aspettativa che un altro risponda sempre al tuo bisogno.
Guardando dentro me stesso, vedo un uomo che cresce, ma che è tremendamente attaccato alla sua parte condizionata e non la vuole mollare così facilmente e vedo soprattutto un uomo con una sensibilità esagerata verso gli impatti che arrivano dall'esterno. 
I miei sensi raccolgono e portano in me immagini, parole e situazioni che si scontrano con i condizionamenti di una memoria veramente piena di rifiuto, di delusione e di rabbia, ma soprattutto di agitazione, di frenesia, di rincorsa verso le illusioni.
Non bisogna fermarsi quando c'è un ostacolo, la tenacia non è mai stata la mia arma migliore, ora la voglio usare di più. 
Ma forse non ho mai capito veramente bene in che modo si combatte la parte negativa e così il pensiero prende il sopravvento e, confondendomi le idee, mi rende più debole.
Lavorerò tanto per non avere più questa insicurezza perché sono stufo di non sapere quale è la strada per l'equilibrio. 
Lavorerò tanto per togliermi dalla memoria il passato che mi condiziona il presente.
Non ho mai avuto costanza ma ora basta perché la mia sensibilità mi fa stare male, non mi fa essere presente.

Danilo

 

Mondo in movimento

Vita da vivere,
vita della vita, giorno di luce,
giorno dopo giorno......
colori e sapori, pesci sott'acqua,
acqua di luce, luce del cielo,
cielo nel mare, e dal blu non torni più su....
Solo pensieri di quello che vedi,
solo colori di quello che vedi.
Pensare alla luce, tutti i colori;
pensieri di tutti, vite incrociate, sguardi sognanti,
persone incontrate per caso,
cercano tutti la stessa cosa.
Uomo che guarda se stesso guardando gli altri,
cercando le strade che non si conoscono,
cercando per ognuno il proprio cammino;
si perdono in 1000 rivoli delle gocce di acqua
scese sugli alberi.
Ora si ascolta il rumore del giardino,
il rumore del mattino, dell'alba che è già stata,
perché ora è una nuova giornata.

Gabri

 

 

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