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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 11 - anno
3° - Novembre 2005
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PAGINA 5
"Chi si modera
raramente si perde"
Confucio
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ARTE & CULTURA
L'opera di Mario De
Luca
Colore e segno, trasparenze e rappresentazioni tra realtà e finzione: questo racconta l’opera di
Mario De Luca, pittore con all’attivo presenze in varie esposizioni.
Dipinti, i suoi, vibranti di colore che strizzano l’occhio al figurativo, alla tradizione in un interessante coacervo di sensazioni artistiche trasmesse all’osservatore.
Gioca con le immagini, con personaggi che sembrano usciti da una visione abitudinaria.
Un mondo in cui entrano in gioco infanzia e immaginazione, ma anche sguardi attenti e introspettivi sull’universo che ci circonda.
Dalla natura alla città, De Luca propone paesaggi reali trasformati dalla sua visione personale e da una ricerca interiore che si trasmuta in segno e colore deciso, allusivo, essenziale.
Una pittura che non obbedisce a convenzionali regole scolastiche, ma si presenta come pretesto che riesce a liberare la fantasia fondendo elementi autobiografici con sensazioni nuove ed esaltanti.
Una tecnica,quindi, che valorizza le prerogative espressive della tempera e dell’olio: luminosità e brillantezza di toni, mentre il gesto risulta sempre misurato, quasi volutamente ‘infantile’ per conferire maggior peso all’idea.
Elisa Bergamino
Fulvia Richiardi
Fulvia Richiardi è una pittrice dal tratto fresco e incisivo, nella cui opera è evidente la ricerca accurata di un nuovo modo di cristallizzare e porgere la realtà allo spettatore.
Nelle sue tele, luminose e coinvolgenti, si coglie movimento e luce che si sposano in una serie di visioni dalla pennellata sicura che si spalanca su nuovi livelli interpretativi che raffigurano il tutto che ci circonda nel suo quieto scorrere:
sono opere palpitanti di vita eppure soffuse da ombre rassicuranti che ne esaltano forme e colori.
Quadri che paiono finestre e specchi, in cui si desidera riflettersi e immergersi alla ricerca del ponte che conduce là dove lo spirito acuto desidera tornare.
Sulle ali del vento, in un mondo parallelo, dove ogni certezza è dubbio.
E poi moltissime immagini tratteggiate di struggente bellezza che paiono muoversi lievi verso un orizzonte soffuso.
Oltre la composizione, lucida e incisiva, si presuppone qualcosa annidato nella vena poetica di Fulvia Richiardi, un nuovo messaggio, un sentiero diverso, una nuova possibilità.
Elisa Bergamino
Un divertente ritratto della
quotidiana follia
Il titolo della commedia è “Swish”. Spettacolo molto divertente, simpatico, intelligente, azzeccato.
E’ in programma al”Gioiello” sino all’8 gennaio. Da non perdere.
Il protagonista (Pietro, al secolo Andrea Piazzolla) ha appena 10 anni, ma dimostra tutta la saggezza di chi non è ancora vittima dei condizionamenti della vita moderna.
La trama, scritta da Vera Matthews, è calibrata dalla regia di Girolamo Angione, si dipana in un alloggio condominiale dove Cate (Carlotta Iossetti), Lucio (Andrea Beltramo), Sol (Alberto Barbi), Bea (Elena Canone), e Tillo (Saverio D’Amelio), vengono improvvisamente sequestrati da un rapinatore braccato dalla polizia.
Tipo singolare costui, cantante mancato, e poco accorto, tanto che per non farsi riconoscere si veste da Batman (Massimiliano Vado).
Risate scacciapensieri assicurate ed applausi a tutta palma.
“Swish 2... 10 anni dopo” Teatro GIOIELLO di Torino.
LIBRI
Primo Levi: il ricordo di un grande uomo
Il corso della storia è costellato da grandi figure che ne hanno contraddistinto il cammino. Veri e propri testimoni del tempo che con il loro pensiero ed il loro esempio hanno saputo trasmettere grandi verità. Ed è bello incontrarli di nuovo, in nuovi contesti che non siano quelli strettamente legati allo studio della storia.
È il caso di Primo Levi, indimenticabile autore di testi fondamentali quali ad esempio “Se questo è un uomo” o “La chiave a stella” che sono da considerare delle pietre miliari nella letteratura civile di ogni tempo.
Un’Autrice, Lucia Veneri che ci presenta la figura di Levi in una luce nuova e diversa, in quella quotidiana di un amico conosciuto per via epistolare e mai dimenticato. I suoi ricordi ed i suoi scritti sono raccolti nel libro “Il Filo di Arianna. Io e Primo Levi” pubblicato da Editrice Italia Letteraria che sono un vero e proprio viaggio nella memoria, che ci permette di entrare in una meravigliosa amicizia durata diversi anni, fino a poche settimane prima della morte di Primo Levi.
Una storia semplice, eppure di grandissima forza emotiva.
Nel 1980 l’Autrice, all’epoca studentessa lavoratrice, legge per la prima volta “Se questo è un uomo” e ne rimane talmente colpita, da sentire il bisogno di scrivere a Primo Levi, per esprimergli i sentimenti profondi suscitati in lei dalla lettura del libro. Un primo passo che creò un filo ininterrotto di corrispondenza, tra Lucia e Primo, che nel loro scambio epistolare raccontano le proprie esperienze con la semplicità con cui ci si rivolge ad un amico, pur narrando eventi grandi, dolorosi e fondamentali.
Anche Lucia è stata umiliata e offesa, libera da catene ma prigioniera della miseria, della sopraffazione da parte di gente potente e ricca, gente che non ha mai avuto un briciolo di umanità. Proprio come i kapò dei lager tedeschi.
In un certo senso anche Lucia ha vissuto in un Campo di Concentramento senza sbarre, ma fatto di lavori servili, di spossanti trasferimenti per andare a lavorare nelle risaie, di spaventosa solitudine.
E Primo Levi leggendo la storia di Lucia riconosce l'universalità del dolore, che non ha confini, non ha etichette, ma è solo sopraffazione del potente sull’umile.
Attraverso la loro corrispondenza epistolare, i due Autori dipanano il corso della vita e delle loro esistenze.
Con delicatezza Lucia Veneri ci accompagna lungo la strada che l'ha unita a Primo Levi, accettando di condividere con noi le lettere che lei e Primo si sono scambiati in una manciata di anni, ma che ne hanno segnato profondamente la vita e la memoria. E poi i piccoli doni scambiati a Natale, gli auguri, le gentilezze.
Le loro anime sono come quelle di due bambini che hanno visto qualcosa di troppo crudele per poterlo dimenticare, eppure disperatamente legati ai gesti puri che nascono dal cuore. L’unica forza in grado di redimere il mondo.
Un libro bellissimo e struggente, che ci permette di ritrovare un tempo ed una figura del passato, facendoci capire che la Storia, quella con la S maiuscola che si studia sui libri, è sempre fatta di piccoli racconti, di esseri umani umili ma di infinita dignità.
Un testo accorato dal quale traspare la gioia di aver potuto conoscere la grande anima di un profondo testimone del tempo.
La scrittrice e poetessa Lucia Veneri presenterà il suo libro a Torino il 10 dicembre al Pacific Hotel Fortino, di Strada del Fortino 36. Un modo per conoscere una piccola grande donna, che con il suo esempio ha saputo offrirci un grande esempio di speranza.
E. B.
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