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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 2 - anno 5° - Febbraio 2007

PAGINA 3

   "Chi ti loda in presenza, ti biasima in assenza"   
Epicuro

Cosa può fare l’odio
Quando l’amore è lontano 
i problemi allontanano l’uomo dal suo centro

Dentro me si è nascosta una killer per anni. 
L’odio per il mio prossimo era così grande che avrei di sicuro potuto uccidere. L’odio mi ha accecato e mi ha inghiottito in tanti momenti della mia vita.
Avrei ucciso volentieri, per eliminare certi problemi, per eliminare delle persone che me li creavano. 
Non mi vergogno ma voglio avere pietà per me stessa, voglio dirlo a tutti che sono stata una potenziale assassina.
Vivevo solo di odio, ero pervasa e piegata da questo sentimento, che vedevo solo nell’assassinio, la soluzione ai miei dolori.
L’altro non mi capiva allora era mio nemico, e la mia mente partoriva il pensiero della morte.
Che schifo, mi viene da piangere; ho impiegato tutta la mia vita per trasformare questo sentimento, in qualche cosa di buono, di dolce ed amorevole.
Ora la stessa persona, che fin da bambina ho odiato, sento di amarla profondamente e con compassione, con quella dolcezza che arriva dalla comprensione dei suoi limiti, con la disperazione di una che ha perso quasi tutta la vita ad odiare qualcuno, che invece gli ha donato la vita. 
Non mi vergogno a raccontarlo, ma ho pietà ed anche disprezzo per la mia ignoranza.
Ma adesso è l’epoca di coltivare amore, altrimenti potrò solo affogare nelle lacrime che il mio ricordo mi porta al cuore.

Gabriella

 

Cambiamento

In questa atmosfera sulferea
i cuori evaporano
Il mondo brullo
trema ai ricordi
di un passato
che l’uomo ha
distrutto
non sono a posto, sento tanta tristezza in me,una inadeguatezza terribile. 
Mi sembrano tutti pazzi, che non hanno neanche più la forza di fermarsi un attimo.
È un andare e venire parossistico. 
Guardo gli occhi dei bimbi e li vedo già opachi, già sporcati dai nostri pensieri, azioni inumane. 
Se voglio il giornale, guardo la televisione e se riesco ad essere osservatrice, mi sembra che l’asse di equilibrio mondiale non esista più. 
Il buon senso non esiste. 
C’é una avidità di emozioni, sensazioni che vanno e portano nel limbo dell’ignoto umano. E a tutti sembra un vivere normale.
Io rifiuto con tutta me stessa questo inferno dantesco, ma anche se sono attenta è troppa la pattumiera prodotta, che ne vengo lambita in parte e coinvolta. 
Faccio fatica a stare ben compatta in me anche se so che é la mia unica ancora di salvezza.
La forza la posso e la devo ricercare in me, io sono la mia dimora più sicura, l’unica che mi permette di sorridere alla bellezza già dimenticata, oscurata violata dal mondo. 
Il mio eremo a volte trema, traballa sembra crollare, ma poi con sforzo, aiuto, amore ritorno a ricostruire ciò che è stato distrutto.

Ede

 

 

Difficile essere

Porte chiuse ma le ho chiuse io.
Cieli bui ma il colore l’ho steso io.
Cuori sordi ma sorda sono io. 
Il ciclamino rosso sul balcone ha affrontato tanti pericoli.
Il vento ha scompigliato i suoi piccoli boccioli che hanno resistito a tanta violenza.
Lo guardavo piegarsi in modo che le folate non li distruggesse.
Non opponevano resistenza.
Si piegavano.
Non appena il vento ha smesso di soffiare con gioia ho visto i fiori rialzarsi sugli steli e sbocciare quasi irridendo alla violenza primordiale della vita.

Ede

 

 

Chi sono...

Sono un ragazzino chiuso introverso, bloccato.
Che vede genitori che però non sente, li assorbe come una carta copiativa.
Schiacciato con tanta energia repressa da far saltare una montagna.
Sono incoscienza, di grida, di ribellione. Che schiacciano a loro volta.
Sono l’aspetto cupo di una esistenza vissuta nel buio.
Sono il pianto di non riuscire ad andare oltre.
Sono la capacità di contenere.
Sono la capacità di aspettare.
Sono la capacità di credere, la forza di cercare.
Sono la vita che esce fuori da un barlume di luce.

Enzo

 

 

Fuori

Tutto quello che guardo fuori, tutto quello che sento da fuori, mi dà solo dolore, e faccio fatica a non assorbire. 
Assorbo e mi accorgo di aver assorbito perché mi sento stanca, troppo stanca, e ho bisogno di stare nel silenzio, nella pace: nel silenzio della mia casa, con la televisione spenta, senza rumori, senza parole. 
Sola, con me.

Gianna

 

 

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