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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 2-8 - anno 7° - Giugno-Luglio-Agosto 2009

PAGINA 1

   "Ma chi sono io? E se fossi soltanto il ricordo di qualcuno?"   
Stanislaw J. Lec

Sappiamo cos'è la coscienza?
Dal buio arriva la luce

Penso sia necessario ed utile parlare della coscienza. 
Dico utile, perché ignorarla significa "non evoluzione", "non comprensione" e la comprensione è una caratteristica umana.
Tutto ciò che i nostri sensi avvertono, viene percepito dalla coscienza e mandato nella memoria. 
I nostri occhi vedono e mandano il messaggio alla coscienza soltanto come forma (si vedono solo cose materiali) e con abitudine, perché non ne abbiamo esperienza. 
Ignoriamo, non conosciamo. 
Nella memoria verrà mandato come oggetto, ma con nessuna nozione di sensibilità, riconoscimento, intelligenza, umanità ed amore.
C'è chi proprio non sente necessità di conoscere se stessi, e chiama tutto ciò un guazzabuglio.
La coscienza esiste in tutta la materia del creato, in ogni sasso, in ogni pianta in ogni animale. 
Essa è artefice e ne coordina l'evoluzione.
Qui si può comprendere che la coscienza è diversa da pianta a pianta, da animale ad animale, ed è in continuo movimento.
Non tutti gli animali hanno quindi la medesima coscienza, e ciò varia sia nella stessa specie, che in ogni animale.
Esempio: tutti i cani non sono evoluti nello stesso modo.
Chi li ha posseduti sa benissimo che seppur della stessa razza, hanno sensibilità ed effusioni diverse, simili, ma differenti. Ciò vale per l'uomo.
Nessun uomo sulla terra è uguale all'altro (siamo circa sei miliardi), basta guardare il viso. 
Questa è la meraviglia!
Quindi ogni uomo ha la coscienza che vibra in modo diverso uno dall'altro.
Qual' è lo scopo e l'esistenza della coscienza? 
Accompagnare l'uomo nel percorso della sua esistenza verso la propria realizzazione, perfezione, compimento.
Ognuno la chiami come si sente, l'importante è conoscerne il significato.
Qui si comprende perché l'uomo evoluto, ha più comprensione.
Prova pena per chi non vede, comprende chi sbaglia, sino ad arrivare alla compassione, vede il dolore che creano le persone di poca coscienza.
Ecco perché Gesù ha potuto dire "Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno."
Più l'uomo evolve e più comprende, e la comprensione è un grande sentimento che dovrebbe unire gli uomini. 
Gli animali lottano per il loro spazio, sentono il possesso, e noi siamo nel regno animale.
Ma l'evoluzione , malgrado tutto, va avanti, proprio perché la coscienza ne spinge l'evoluzione, è il suo compito.
Ogni energia in natura ha in sé la propria funzione. 
Ho spiegato tutto questo per dire e cercare di far comprendere che l'uomo che vive con abitudine, senza mettere dati nuovi di meraviglia nella propria conoscenza, può capire una cosa detta con amore all'incontrario, e descriverla come egli è convinto di averla recepita.
Ad esempio Papa Benedetto XVI non ha mai vietato i "preservativi".
Egli sostiene che essi non eliminano l'AIDS, ma ci vuole più responsabilità.
Eppure il mondo non ha compreso questa frase di amore. 
Usando i "preservativi" si attenuano i contagi, ma non evolve la coscienza e la responsabilità, tipica dell'uomo che non può rimanere fermo, ma seguire l'evoluzione di coscienza. (Coscienza = responsabilità).
L'uomo vive poco il suo presente, vive molto di abitudine. 
E questo vuol dire non vivere il presente, avere la coscienza intorpidita; l'uomo crede di camminare: si muovono le gambe, ma egli è fermo.
Evoluzione significa lasciare alle spalle il dolore e ciò che ora ignoriamo.
Evolvere significa conoscere il rispetto, prima di se stessi, di conseguenza per gli altri. 
Cosa significa che "solo usando i "profilattici" abbiamo risolto il problema"?
E la coscienza non deve crescere?
L'uomo non vive ancora l'amore nella sua totalità. 
Conosce molto bene il sesso, pensando che questo sia amore. 
Certamente lo è, se vissuto con coscienza (Coscienza = responsabilità).
Oggi l'uomo è sempre in guardia. 
Tutti portano avanti le proprie idee, singolarmente ed a gruppi. 
In codesti si crea l'idea che l'altro è il nemico, è quello da abbattere.
Si creano occhi pieni di odio, come fanno gli animali prima della lotta decisiva.
In questi giorni ho assistito ad un congresso per l'elezione del presidente, che riguarda proprio i media. 
Certamente i ruoli vanno rispettati, e pure la collaborazione a largo raggio. 
Nessuno ha parlato di ciò che crea una notizia data in un modo, anziché in un altro. 
La coscienza era basata sulla rivalità, anziché sulla cooperazione.
Ma dico, dov'è l'umanità? 
Il senso di responsabilità?

Carla Orfano

 

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