Un sorriso
Un sorriso, in un momento qualunque, in un posto qualunque, come il supermercato.
Sono diventata una statua di sale, così all'improvviso come mi è parso così chiaro e semplice così in un attimo, ho compreso che è così più facile vivere con la gentilezza ed un sorriso.
E' bastato per farmi vedere come è tutto diverso, è tutto più facile, gli altri sono ben disposti verso di te.
Ogni cosa è diversa, ha un sapore diverso; se sei gentile gli altri ti ricambiano quasi sempre.
Ed io ho vissuto tutta la vita con il muso lungo.
La capisco solo ora la differenza.
Ecco un sorriso, e la vita è diversa, gli altri sono meglio disposti verso di te.
Mi costava tanto?
Era così difficile da capire, da provare, gli altri......... gli altri mi hanno sempre fatto così paura.
Ecco la mia difesa, le mie chiusure, la mia diffidenza, il mio non chiedermi perché e per cosa devo avere paura.
Durante la mia vita ho dimostrato di essere raramente fifona, ma più coraggiosa.
Ma allora di cosa devo avere paura?
Forse di essere felice?
Di sorridere al mondo?
E' così dolce ricevere un sorriso in cambio.
Sono stata cretina tutta la vita, così senza capire una cosa così semplice, apparentemente.....
Quando hai l'animo pieno di dolore e tristezza, di frustrazione, giudizio, invidia, il sorriso non esce.
Mai.
Ve lo posso giurare!
Gabriella
Un pianto di bimba
Un pianto di bimba nell’alloggio accanto o giù per strada.
Lo conosco quel pianto, l’ho conosciuto anch’io.
Ad un tratto sento dentro di me quel singhiozzo disperato in gola, il gusto strano e dolciastro che ti resta dopo un pianto lungo e pieno di disperazione.
I bambini non dovrebbero mai dover piangere così.
Noi adulti diciamo che sono capricci.
Non è sempre così e poi anche questi capricci da chi dipendono se non da noi.
Ricordo i miei singhiozzi e non ho memoria di capricci, ma piuttosto di punizioni, di dolore per non essere capita o di essere rimasta sola.
Perché mi è tornato questo dalla memoria non lo so o forse perché sono nonna per due volte ed ho più attenzione verso i bambini e mi duole il cuore sentirli piangere, specie in quel modo lì.
La vita è dura, è un banco di prova di dolori, problemi e poca gioia e mi dispiace tanto per loro.
Come fare per non farli piangere?
Essere equilibrati e sereni oggi non è facile davvero.
Baci con tutto il cuore a tutti i bambini, futuri uomini.
Luigina
Coscienza della mia
vita
Coscienza della mia vita, dei miei dolori, dei miei condizionamenti, di come ho imparato a star male, di come, ad un certo punto, non ce l’ho fatta più.
Mi rivedo ragazza, tanta voglia di uscire, di essere spensierata e no, non potevo, dovevo star lì perché mia madre stava male, la rivedo su e giù per le stanze, ansimante e disperata, ed io lì impotente, come mi vedo ora qui con lei sempre lei ormai anziana e lo stesso ansimare, le stesse angosce, le stesse cose ed il mio stesso impedimento ad uscire.
Cavolo, è passata una vita tra le cose di adesso e quelle di allora, ma il quadro è il medesimo, una volontà non chiara di volermi lì ai suoi piedi, sempre.
Un obbligo che io , solo adesso, capisco per intero e forse non ancora, ma che mi ricorda quanto amaro in bocca del non vissuto, di quelle sere fuori in cui guardavo sempre l’ora e le corse a casa con la paura di vedere quel quadro che mi aspettava, anche lì solo me, aspettava solo me.
Ma non è possibile, mi dico, ci ho trascorso una vita in questa costrizione e mi rendo solo conto ora quanto per me l’obbligo sia una cosa tremenda da vivere, ormai ne ho fatto veramente il pieno.
Davanti a me c’è una figura che mi fa pena, tenerezza, ribellione, rimpianto, slancio e rifiuto insieme, ma è chiaro una volta in più del perché dell’esser mio, di quel valere nulla o quasi, di quel non essere all’altezza e così via, del resto non le va mai bene nulla di nulla di quel che faccio, anche se è OK, è da spostare, rivedere, aggiungere il sale, lo zucchero e così via.
Ora io so che non è così, è solo il frutto amaro del potere, che non è commestibile, non fa bene, avvelena la nostra vita e quella degli altri.
E così tra alti e bassi si tira avanti con tanta fatica e stanchezza, ma con occhi nuovi ancora con la certezza che anche i dolori possono dare un grande insegnamento se siamo vigili e sappiamo cogliere il messaggio.
Ora mi rendo conto di quanto tempo e attenzioni ho privato me stessa, dando retta all’egoismo altrui e, da ignorante, cadendo in una rete più sottile ed invisibile di quella del ragno che mi ha fatto rischiare il peggio.
Dico grazie alle tante cose che ho capito in questi anni e che ora mi hanno dato buon frutto e mi permettono, nonostante le difficoltà, di stare ancora in piedi e di proseguire fino in fondo, vedendo davanti a me solo una creatura che ha sofferto, che soffre, vittima di se come tutti noi, ma che può comunque darmi qualcosa e non poco, una chiarezza diversa che non avrei trovato mai così se le cose fossero state diverse.
Torino, giugno 2008
Luigina
Amarmi
Ora mi sembra possibile.
Amarmi, sentire amore dentro di me.
I miei occhi sono persi nel blu.
Li chiudo per un attimo e sento che l’emozione è dentro.
E’ mia.
Li riapro e sento il cuore che sorride.
Sono qui, nel silenzio, e non un pensiero mi disturba.
Mi sembra impossibile che si possa stare così bene: Vado alla ricerca della mia sofferenza.
Ma dov’è finita?
Esiste davvero quel dolore che mi accompagna da sempre, che ha fatto la strada con me?
Qui a Carloforte, in questo presente di bellezza, godo di ogni cosa, l’armonia e la pace mi aiutano a stare dentro di me come mai mi capita durante l’anno.
Sto così bene che non mi sembrano più così pesanti i problemi che vivo con quel dolore così abituale.
Me lo sono fabbricato a mia immagine, quasi per aggrapparmi a lui, per esistere!
Ma in questo momento non lo sento, allora dov’è?
Che me ne faccio di tutta quella sofferenza?
Perché continuo a viverla come se non potessi farne a meno?
Che condizionamento assurdo, penso a quanta sofferenza ho macinato con gli anni.
Provo pietà per me, una sorta di tenerezza.
C’è molto lavoro da fare a questo proposito, ma comincia davvero a piacermi.
Anch’io comincio a piacermi così come sono ora.
Amarmi.
Sì, ora mi sembra possibile.
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