Voglio uscire
Ho un marasma totale nella testa.
Mille cose che mi passano.
Mi sento un’idiota a volte.
E più mi sento idiota e più vedo che mi chiudo.
Questa chiusura che non sopporto più, che mi sta stretta, che mi soffoca, che mi appassisce.
Ma sono stufa, stufa marcia di stare chiusa lì dentro.
Mi viene lo sconforto.
Mi vedo insicura, penso di non essere in grado e quando lo penso piango.
Ma sono stufa anche di questo, anzi sono incavolata nera, perché non è possibile passare la vita lì dentro a parlare solo da fuori, dal nulla.
Io per prima mi sento così, mi sento titubante e do questa impressione agli altri.
Non può che essere così.
Ma chi penso di aiutare, se io per prima sono così.
Questo muro da abbattere, questa chiusura che mi sta soffocando.
Mi sono sempre sentita così, sempre, anche da bambina e stavo lì a pensare tra me e me.
Paura degli altri, paura delle mie emozioni. Io in relazione agli altri, quasi selvatica.
Mi blocco, non riesco più a scrivere.
Avrei tante cose nella testa.
Confusione, marasma.
Non volermi guardare.
Guardare questo casino che mi porto dietro da una vita.
La mia solitudine che mi trascino.
Ma sono io che voglio rimanere in quella solitudine, la cosa che conosco meglio.
Non è tutta lì la vita.
Paura ad affrontare.
Gracilità, tenerezza, timore, timidezza.
Paura di non farcela.
Sta uscendo qualcosa, non ci posso credere.
Sto perdendo pezzettini di ghiaccio!
Luce
L'Amore esiste
Adesso lo so "l'Amore esiste" e lo voglio tenere stretto stretto dentro Me.
E' una conquista enorme.
E' come re imparare a camminare.
E' un altro sentire, un altro vedere.
Che bello non sentirsi mendicanti.
Non chiedere agli altri.
Chiedere a Me.
Tutto dentro di me.
Imparare a stare con gli altri.
Finalmente dire "Io ci sono ed anche loro esistono".
Guardarsi per diventare esseri umani.
Credere profondamente che agire pulito, senza sotterfugi non può che portare il bene.
Sento che così é tutto più leggero.
Alina
L'instabilità
Gli eventi.
La nostra vita.
Le nostre abitudini.
Tutto quello che facciamo.
Le nostre azioni.
Tutto vissuto con superficialità.
Dov'é l'Amore?
Dov'é la vita?
Tutto materiale.
Tutto fuori.
Poco dentro.
Ci illudiamo che la materia, solo la materia ci fa' stare bene, ci metta al sicuro.
Possedere per essere.
Ancora fuori.
Realizzare poco di se stessi.
Bisogni che si susseguono l'uno dopo l'altro.
Tutto materiale.
Poco spirituale.
Le nostre certezze vacillano con questa crisi economica, e cadono nella più completa disperazione, perché abbiamo paura di perdere quella materia che ci appartiene, ed ancora una volta non ci rendiamo conto, che per noi può essere un' occasione per andare dentro e farci capire il vero valore delle cose.
I nostri valori più intimi li abbiamo dimenticati, e li abbiamo sostituiti con la materia.
Ci siamo riempiti di materia inseguendo l'esteriorità ed un falso benessere, che ora che rischiamo di perdere, fa' vacillare le nostre deboli menti.
Il cuore ancora una volta ci spinge nelle giusta direzione solo se noi sapremo ascoltarlo.
A. L.
La Terra e i suoi
eventi!
Si direbbe che la nostra cara Terra, non sta attraversando un momento sereno. In tutto il mondo stanno infatti accadendo eventi che non si manifestavano da secoli.
Intendo i terremoti che hanno prostrato non solo la nostra penisola.
La terra trema ovunque ed a volte, spesso in località lontane e sconosciute per noi occidentali.
Tsunami, alluvioni, tornado, sismi…, ma anche epidemie, genocidi, pandemie.
Molti pensano che tutto questo avvenga per una sorta di maledizione, come gli ani di siccità, di piaghe, di fuoco, e di dolore che la Bibbia racconta.
Qualcuno sostiene addirittura che la terra si stia preparando al fatidico 2012, anno che per i Maya segnerebbe la fine del mondo.
Si potrebbe supporre allora che con questi terremoti la Terra faccia le prove per il grande scossone finale!
Ma non penso proprio che sia questa l'esatta interpretazione dei cataclismi di questi ultimi anni.
Molti non comprendono che la terra è viva, e come ogni essere vivente anche lei ha bisogno di respirare, di prendere una boccata d'aria, di muoversi.
Gli uomini abitano la Terra da milioni di anni, una volta la servivano con attenzione, come fonte inesauribile di doni preziosi per la sopravvivenza.
Oggi questo senso di devozione e di rispetto è cambiato.
E noi, uomini, abbiamo preso l'abitudine di non più considerarla madre del genere umano, e la trattiamo con sufficienza, inquinandola, diserbandola, disboscando le vallate, ostruendo i fiumi, cementando le pianure. In questi ultimi anni il carattere dell'uomo è diventato rabbioso, e contaminiamo le zolle sulle quali camminiamo.
L'umanità sembra volere soltanto potere e soldi, e per ottenere questi traguardi si è disposti a tutto.
La terra percepisce tutta questa malvagità ed ecco che il globo esprime il proprio disappunto.
Potremmo dire che questi scossoni della scala Ricter diffondono un grido interiore di mònito, un avvertimento, una lezione di vita.
Come un urlo che proviene dal centro della terra, diretto a chi ci vive sopra, un grido che avverte "uomini, datevi una calmata, avete perso il sentiero della natura, non sapete più distinguere il bene dal male, inquinate i campi come fate coi vostri corpi, seminate discordia e delitti, avvelenate voi e col vostro seme le future generazioni.
Uomini, datevi una calmata!
Anch'io, Madre Terra, faccio fatica a reggervi ed a sopportarvi.
Se ci fosse più serenità, amore, amore che nasce dal profondo del cuore, con sentimenti di umiltà, tolleranza, rispetto, ci sarebbe più pace, sopra e sotto la crosta terrestre".
I terremoti ci sono sempre stati, e sempre ci saranno, ma sono sicuro che se gli uomini dimostrassero maggiore concordia e serenità essi sarebbero meno violenti, perché il nostro pianeta avvertirebbe un'energia più serena, e tra uomo e natura si stabilirebbe un rapporto più sereno, gioioso, festoso, pieno di luce e di voglia di vivere.
Davide
Marco non
c'è più
Marco non c'è più.
Se ne é andato, lui ed i suoi 46 anni.
Per me era solo un collega, per altri un amico, un padre, un marito, un fratello.
Io non lo conoscevo bene, ma il suo andare via, mi porta a riflettere sul tempo della nostra vita.
Il tempo della vita, come lo usiamo, cosa ne sappiamo di come usarlo.
Così incoscienti di noi, senza sapere quello che facciamo, se lo facciamo per scelta, o per il condizionamento.
Il tempo, il tempo che non torna, il tempo sciupato, prezioso unico irripetibile.
Ogni momento trascorso a fare del male od a parlare male od a lamentarsi, è tempo che tolgo a me.
E' tempo rubato alla mia vita.
Poi mi arrabbio se qualcuno mi fa perdere tempo, o aspettare... ma io quanto tempo ho sciupato?
Io il tempo non lo so usare bene.
L’uomo non conosce il valore del tempo esso è legato alla nostra esistenza.
A volte mi sforzo e corro dietro all'orologio, ma quante volte ho trascorso la vita, il tempo della mia vita nell'amarezza, nel dolore, nella rabbia, nell'invidia, nel pensare male e nel fare del male?
Marco è morto, è andato via, come tanti ogni giorno, come tutti i giorni muore qualcuno.
Il tempo passa e noi non lo conosciamo, non lo apprezziamo, non lo amiamo.
In verità non amiamo noi stessi.
Gabry