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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 1 - anno 10° - Dicembre 2010-Gennaio 2011

PAGINA 8

   "L'inverno è lungo e triste, 
   per questo le tradizioni lo rendono meno pesante con festività.   
Esse tuttavia durano poco.
Non sciuparle: vivi intensamente questi istanti di gioia"   

William Shakespeare

 

Paracelso

In realtà si chiamava Theophrast Bombast von Honeheim. quasi uno scioglilingua.
E poiché amava essere citato, si faceva chiamare "Paracelso", vocabolo assai più facile da essere pronunciato e ricordato. 
Alchimista, medico e filosofo tedesco (1493-1541) fu uno degli ultimi celebri cultori delle scienze tradizionali dell'Occidente della corrente detta "ermetica". 
Secondo Paracelso l'ermetismo, l'incomprensibilità, il mistero fa parte della natura dell'uomo.
In fin dei conti ancora oggi , nessuno sa dare una spiegazione scientifica sull'origine della vita, da dove veniamo, dove andremo, che accadrà con la morte. 
L'uomo porta con se dalla nascita il fascino dell'arcano.
L'enigma, l' indecifrabile, l'ignoto fanno presa sulla sua coscienza, e sono stimolo per una continua osservazione di sé e del mondo che lo circonda.
Quindi un medico non dovrà mai dire al suo paziente la composizione delle pozioni che somministra, né la consistenza delle terapie che pratica.
La vera medicina sta nel segreto, ed il vero medico dovrà esprimersi usando un linguaggio che il paziente non possa intendere.
Per le sue visite usava un cappuccio, per nascondere all'ammalato ogni sua espressione.
Fu uno degli ultimi alchimisti, ed esercitò questa scienza con abilità. Fu accusato di stregoneria, e fu costretto a peregrinare per l'Europa per sfuggire al Tribunale dell'Inquisizione che voleva la sua morte. Lasciò alcune opere non tutte facilmente comprensibili, pagine sibilline, come quella di Nostradamus. O come la famosa lapide bolognese dedicata ad "Aelia Laelia" ("né uomo, né donna, né androgino, né fanciulla, né giovane, né vecchia, né casta, né meretrice, né pudica, né peccatrice, ma tutte queste cose") .
Nel "Libro paragrano" e "Volume paramiro", Paracelso ha lasciato ricette magiche, ma nel contempo osservazioni di incredibile attualità.
Il filosofo sostiene che c'è un parallelismo tra il mondo esteriore (macrocosmo) e l'essere umano (microcosmo), tra l'universo e l'atomo (termine che aveva preso da Platone). "In entrambi - aggiungeva - si scorgono i due aspetti derivanti dal rispecchiarsi degli stessi principi metafisici della materia primordiale". Il concetto di sole e pianeti riporta alla struttura dell'atomo con gli elettroni ed i protoni. 
Intuizione straordinaria! 
Ma Paracelso ci stupisce ancora quando parla dell'uomo, della struttura del suo corpo, e della capacità della mente. 
Grande innovatore della scienza medica, è precursore del pensiero rinascimentale. 
Sostiene l'esigenza di fondere i dati ricavati dall'esperienza pratica con la filosofia teoretica.
Annotò il suo sperimentalismo sull'osservazione della natura, al fine di scoprire le forze e gli elementi del mondo esterno che agiscono sull'organismo, condizionando la fisiopatologia ("Il Sole agisce sul cuore, la Luna sul cervello").
La sua medicina è cosmologica e per primo dà una spiegazione unitaria ai fenomeni della natura.
Nell'ambito della medicina pratica apportò notevoli contributi alla patologia generale e all'osservazione clinica.
Fu tra i primi a somministrare sostanze chimiche come zolfo, carbonati, carbone vegetale, polvere d'argento, salnitro.

 

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