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Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 5-6-7 - anno 1° - Agosto-Settembre-Ottobre 2003

PAGINA 6

"Ora capisco che non c'è niente da capire.
Per vivere il cuore, il cuore deve vivere"
Pino 

 

Alcuni scritti del nostro lavoro a Carloforte


Uno scoglio che vive in me
Difficoltà difficile da sradicare

Il mio bisogno grande come uno scoglio, scoglio grande nel mare, mare in tempesta, io sono la barchetta che deve superare quello scoglio, so che c'è e faccio finta che non c'è, so che c'è, lo sento, ma faccio finta che non c'è, invece c'è, e so che devo superarlo, vincerlo, non farmi più ingannare da lui, lui che c'è ma non c'è; c'è ogni volta che io lo alimento, ogni volta che io sono più debole, ogni volta che non credo in me, ogni volta che mi dico non ce la faccio più, e diventa allora sempre più grande, più grosso, si lievita da solo, pieno di sporgenze dove vado a sbattere ogni volta che mi perdo, ogni volta che mi perdo nella speranza che non ci sia, ogni volta che mi perdo nel sogno che non c'è, mi perdo nell'illusione di vivere senza vederlo, mi perdo nello smarrimento, smarrimento di credere che le cose vadano come io ho bisogno, ed ogni volta invece ci vado a sbattere.
Lui diventa meno maestoso quando mi sento un po' sicura di me, quando vedo quello che ho fatto, quello che ho costruito, quello che ho rea-lizzato, ma il pensiero di quel bisogno non mi fa apprezzare appieno tutte le mie conquiste ed ogni volta ci giro intorno e ci vado a sbattere, quel bisogno di affetto, di famiglia, di sentimenti corrisposti, vissuti senza ma senza se, senza giudizi, semplici, puliti, quel bisogno immenso di amare, di sentirmi amata, di sentire che ci sono, io ci sono, quel bisogno, ma da dove cavolo nasce? E perché è così forte e così vivo?

Gianna

 

Ho fatto ciò che ho condannato
Era nascosto nella mia memoria

Quante volte sono stata e sono pronta a condannare e lapidare le persone che mi stanno vicino. Dimenticando tutti i miei limiti. Non posso permettermi tutto questo, perché non sono proprio migliore a nessuno. Gli altri sbagliano, o non proprio come me. Se mi guardo indietro poi, mi vedo un autentico "panzer".
Gli altri non esistevano, viveva solo il mio egoismo, e la mia ignoranza.
Ho giudicato chi ha tradito, ed io ho tradito. Ho giudicato i ladri, ed io ho rubato. Ho giudicato i fannulloni, ed io ero un concentrato di fannullaggine. Giudicavo chi aveva un'idea politica diversa dalla mia, perché ero piena d'invidia per chi aveva danaro.
Ho rapinato mille volte idee agli altri, non riconoscendo che non erano mie. Ho usato molte persone a mio piacere, per poi disfarmene quando non mi servivano più. 
L'amore è un'altra cosa.

m.c.

 

Grazie mamma
Da gioia riconoscere

I miei occhi hanno visto una meraviglia.
Il vento ha continuato e continua ad accarezzarmi. Lui, che ho sempre vissuto come un disturbo, ora lo sento amico: In questa vacanza ho compreso che più mi tolgo forme , di cui mi vergogno, e più starò meglio.
Sento un po' di pace in più rispetto a quanto sono arrivata. Questo silenzio mi ha fatto tanto bene.
Vorrei smetterla di dimenticarmi per lasciare posto alle cavolate. In questo luogo sento amico ogni suono. Mi piace soffermarmi sugli uccellini ed accompagnare coi miei occhi i movimento che crea il vento in questo Eden. Lasciarmi accarezzare dal calore del sole.
Vorrei portarmi dietro questo silenzio, e sento un po' di paura all'idea di tornare nel frastuono che troverò tornando.
Penso a mia madre ed al dono che mi ha fatto mettendomi al mondo.

Magda Casetta

 

Similitudine al percorso della vita

Carloforte. Commozione davanti a tanta immensità: cielo e mare si confondono in un blu intenso ed il sole ne bacia i colori.
L'acqua sembra quasi ferma, ma un moto lento e possente mi fa ricordare quello della vita che scorre, che va, che mi lambisce come l'onda sullo scoglio o su quel piccolo isolotto che vedo affiorare. L'onda è lieve oggi, si fa schiuma e si riforma, domani sarà grande o chissà e lo scoglio resisterà alla sua forza e dopodomani sarà sempre lì che emerge. Mi sento un po' scoglio, un po' affaticato ma resistente alle prove della vita, anche se l'onda può cambiare forma o intensità ed essere insidiosa e luci ed ombre si poseranno su di me come vedo ora sul mare. E' un mare che mi porterò dentro per sempre come questa unione di cuori che ho intorno a me in questo momento. Chi potrà mai cancellarmi queste immagini e queste sensazioni se non la mia responsabilità a tenerle sempre vive dentro di me.

Luigina

 

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