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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
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Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 5-6-7 - anno 1° -
Agosto-Settembre-Ottobre
2003
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PAGINA 8
"Quando non vivo il rispetto,
sento che no dò vita alla mia vita"
Carla
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Utilità della filosofia, valida espressione di ogni aspetto della vita
Terzo millennio: il tempo dell'Uomo Totale
L'irresponsabilità porta l'umanità verso la sofferenza -
per evitarla è necessario percorrere la strada dell'evoluzione interiore -
ma ci vuole coraggio per andare contro-corrente.
L'evoluzione è lentissima. Lo stesso Dio ha creato il cielo e la terra in sette giorni. Ogni giorno corrisponde a milioni e milioni di anni. Dal regno minerale si è passati al regno vegetale e poi animale.
L'uomo è stato collocato in quello degli animali.
Strana fine per questo essere creato ad immagine divina. Dovrebbe esserci il regno divino. Ma per poter distinguere dal regno animale quello divino, dovrebbero esserci uomini divini, testimoni che l'uomo può avanzare verso mete più alte ed iniziare a distinguere l'animale dall'uomo divino.
Per fortuna ci pensa l'evoluzione a spingere l'uomo verso un miglioramento.
Il problema è che l'uomo pensa, ragiona, mente, nutre invidia, è arrogante, presuntuoso, vuole essere più di un altro, ecc.
In questo modo può rallentare od accelerare la propria evoluzione,uscendo così dagli schemi riservati agli animali, che hanno un'evoluzione meccanica.
Bisognerebbe che il pensare non degenerasse dal giusto percorso.
Così ci sarebbe rispetto ed amore.
Ma come è possibile questo, pensando ai cinque miliardi di persone che esistono sulla terra?
Proviamo soddisfazione quando riusciamo a costruire qualcosa, ma proviamo soddisfazione anche quando rompiamo qualcosa, perché non la sentiamo giusta e veritiera.
La parte evolutiva spinge verso la perfezione e talvolta l'uomo la blocca o la devia, andando contro se stesso e creando grandi sofferenze.
La creatività è espressione di quella parte in trasformazione, e se non manifestata, si può tramutare in violenza, ribellione.
Se l'essere umano non trova la strada dell'espressione interiore, non potrà distinguersi dal regno animale.
Guardare il cielo, guardare il mare, le montagne, i fiori, tutto ciò non è più sufficiente alla nostra coscienza.
E' arrivato il momento evolutivo di puntare il dito verso se stessi, di conoscere chi siamo, di guardare all'interno. È l'esperienza più grande, l'avventura più avvincente che possa vivere l'uomo.
L'uomo quando smetterà di proiettare, inizierà a costruire la base della propria esistenza e finalmente inizierà ad amare se stesso, non in base alle apparenze, che creano discordanza, perché sono soggette a deterioramento. Sono basi, certezze, molto più reali di quelle esteriori.
Soltanto quando l'uomo conoscerà le bellezze interiori le ritroverà all'esterno. Allora il cielo sarà stupendo, il mare meraviglioso, i fiori gli appariranno arcobaleno del creato.
L'interno appartiene all'esterno e viceversa. I condizionamenti bloccano l'espres-sione ed inquinano l'evoluzione. Creano sofferenza al cuore umano.
Divenendo consapevoli del bisogno della propria libertà, l'uomo cosciente non impedirà mai l'espressione umana. Se questo non viene compreso crea sofferenza, e la sofferenza si può sviluppare in ribellione.
Quando l'uomo parla, piange, urla, sta chiedendo...
Carla Orfano
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