Ego Filosofia:
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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 12 - anno
2° - Dicembre 2004
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PAGINA 7
"Un Natale perso,
non si trova più"
John J. Aughey
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LA PAGINA DEI
LETTORI
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Per scriverci inviate le vostre
e-mail all'indirizzo internet: ego@egofilosofia.it
Briciole di filosofia...
Siamo sicuri che il mondo gira da oriente verso occidente e non
viceversa?
È da anni che siamo su questo pianeta, avremmo dovuto capire da che parte ruota la palla su cui poggiamo i piedi, eppure non ne siamo certi.
La mancanza di certezza deriva da una serie di contraddizioni che la vita quotidiana ci offre di continuo.
Prendiamo alcuni punti che lasciano perplessi.
Ad esempio:
- Come mai le donne non riescono a mettersi il mascara tenendo la bocca chiusa?
- Come mai per chiudere Windows si deve cliccare su "start"?
- Come mai la Lemonsoda, che si beve, è fatta con aromi artificiali e nel detersivo per i piatti, che non si beve, si trova "vero succo di limone"?
- Quando producono un nuovo cibo per cani, definito "più gustoso", in realtà si può sapere chi lo ha assaggiato?
- Perché Noè, nella sua immensa saggezza, non ha lasciato affogare quelle due maledette zanzare??
- Perché sterilizzano l'ago prima di praticare le iniezioni letali?
- Avete già sentito parlare delle scatole nere degli aerei? Tutti sanno che sono indistruttibili. Perché cavolo, allora, non ci fanno tutto l'aereo con quella roba???
- Sto diventando matto per scoprire come mai le pecore non si restringono quando piove! Eppure sono ricoperte di lana! Lana vergine!
- Se volare è così sicuro, come mai quello dell'aeroporto lo chiamano Terminal?
Zia Anne
Nadia vuole dedicare questo articolo al figlio Manuel, alla zia Mirando che adora, alla nonna Delia cui ha
promesso che sarebbe vissuta in eterno nel suo ricordo. Nonna veglia su di noi ti voglio bene!
Cari amici, vi seguo da molto.
Mi ha colpito l'articolo "Cambiare occhiali" da Voi recentemente pubblicato.
Mi considero una persona speciale, ma non per egoismo individuale: tutti noi siamo speciali, siamo unici.
Ognuno di noi ha qualcosa da regalare al suo prossimo.
Può essere una parola, un sorriso, un abbraccio, una parolaccia..
Ognuno di noi porta la propria croce di sofferenza, ad ognuno di noi viene data la possibilità di riscattarsi.
Noi siamo quello che Lui ha deciso che fossimo: anime sofferenti in un mondo di meraviglioso dolore.
"Ama il prossimo tuo come te stesso": è facile ripetere come una ricetta di cucina questa frase con la speranza di essere accettati come credenti.
Non riusciamo a comprendere che la nostra quotidiana sofferenza, sia per un abbraccio negato o sia per due torri abbattute, figuriamoci per una frase scritta da milioni di anni...
Eppure è tutto qui.
Perché non dire al nostro vicino:"Ti voglio bene", perché non amare i nostri difetti, per arrivare forse un giorno ad ottant'anni e vantarci del fatto che mai nessuno ci ha fregato?
Il nostro vero Universo non accetta falsità e mi sento dunque di dire che:"Beati i poveri, sarà loro il regno dei cieli..." "Porgete l'altra guancia"
È la sofferenza che insegna ad amare, è più facile condannare che perdonare.
Non ci rendiamo conto noi tutti che è solo l'umiltà dei sensi che potrà renderci sovrani?
Ho un figlio di 6 anni e tanta paura di non essere una buona madre.
Sarò fiera di me stessa quando gli avrò insegnato l'amore verso gli altri e la necessità di avere rapporti interpersonali senza falsità.
Ho sofferto tanto e tanto ancora soffrirò, ma con la consapevolezza che un giorno sarò accanto a mia madre per dirle "Ti voglio bene.."
Nadia
Cara Ego, ti seguo con affetto, sia per radio che per giornale.
Sei diventata la mia più cara amica, di conseguenza ti dò del "tu", come si fa tra amici veri.
Mi hai fatto scoprire una infinità di cose che risiedono nell'essere umano, e quante possibilità abbiamo e non utilizziamo.
Entrare in noi stessi, raggiungere la capacità di considerarci per quel che siamo, senza ipocrisie e senza pregiudizi, è come spingere cancelli di giardini dimenticati, e superare le erbacce che la trascuratezza ha fatto crescere.
È un cammino che non si può affrontare da soli.
Ci vuole coraggio per superare la sterpaglia della presunzione.
Ma poi la soddisfazione è grande ed intensa.
Si trova la chiave per accedere nei pensieri di chi ci sta vicino, e si scopre quanto sia semplice la formula magica che ci aiuta ad allungare le braccia e ad abbracciare chi, sino a ieri, si considerava nemico.
Grazie per queste lezioni della filosofia del cuore.
Antonella
Mia cara Ego,
sarà un Natale particolare quello che vivremo tra qualche giorno.
La crisi economica ci imporrà un freno nelle spese, e questo servirà a condurre la festa nella sua tradizione spirituale, allontanandola da quella interpretazione consumistica imposta dalla strategia del commercio.
Il mio cuore torna ai tempi della mia gioventù, durante la guerra, quando nella vigilia di Natale Torino fu devastata da un bombardamento.
Ero nei sotterranei in cantina, e la fiammella di una candela illuminava una piccola capanna ricavata da una scatola per scarpe dove Gesù Bambino la Madonna e San Giuseppe erano statuette fatte con sale e mollica di pane raffermo….
È con quell'animo che trasmetto a tutti auguri di serenità.
Gigi
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