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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 10-11 - anno
4° - Ottobre-Novembre 2006
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PAGINA 5
"Non soffocherai mai l’odio
con altro odio,
ma solo amando chi ti odia: questa è la regola generale per la tua serenità"
Buddha
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ARTE & CULTURA
Elena Perosino
Dopo il diploma accademico in scenografia, Elena Perosino segue i maestri Mario Caffaro Rore e Gianni Sesia della Merla che l’aiutano ad integrare il suo percorso artistico.
Cammino che, con l’ausilio degli studi per il "restauro dipinti" a Firenze, sfocia nella sua attività di restauratrice per la sovraintendenza presso il Museo Egizio e non solo.
Con l’utilizzo dei metalli puri, Elena Perosino ha realizzato opere grondanti di umori, stranite di colori pieni, vischiosi, ma anche intiepidita di tonalità bruciate, terrose.
Iniziando dallo studio della rappresentazione degli angeli nell’iconografia classica, l’artista intuisce il legame che giunge fino a noi attraverso la cabala, l’alchimia, le numerose religioni antiche, il collegamento con i pianeti, i colori, i giorni della creazione ed altro ancora.
Lasciando che ad occuparsi della parte razionale siano gli addetti ai lavori, l’artista inizia l’esecuzione delle opere focalizzando l’attenzione sui sette angeli della creazione (tra i quali: Mikael, Gabriel e Raphael che sono quelli a noi più noti).
Per la loro rappresentazione la Perosino ha preferito eliminare la parte rappresentativa, realizzando unicamente opere astratte che, nell’ultimo periodo, ben si associano per la riproduzione dei
"Sette giorni della settimana", suo ultimo sforzo.
Lungo questo processo mentale da intendersi quale itinerario concreto del processo artistico, nascono opere che producono un contraddittorio di effetto/affetto.
Una pittura evocativa che smaltisce scampoli di luminosità, che trasmette pulsioni volte a confermare la citazione arcangeliana che
"viene prima il brivido della vita che la struttura della mente".
Elisa
Bergamino
Antonio Scarpelli
Lontano dalle mode e dalla facile pittura, Antonio Scarpelli conduce una ricerca sulla luce attraverso il colore, in un percorso fondato su un’incessante indagine incentrata sul sociale, dove le immagini di donne “protagoniste o sirene della notte”, pur nella precisione artigianale che contrassegna ciascuna opera, sono solo parzialmente accennate.
Sotto le spoglie da lolita, la scorza dura da ragazzacce di strada, disinibite e provocanti, sfrontate e dirette, l’artista si sofferma su uno dei tanti problemi che caratterizzano i nostri giorni.
Una specie di cortocircuito di ciò che appare e ciò che potrebbe essere.
Al di là dei volti invisibili nascosti nel buio, vi è un racconto silenzioso e sofferto che narra il lato oscuro della personalità, una sorta di fuga tragica e senza speranza da se stessi.
Si tratta di incontri ravvicinati a persone provate, a soggetti che esternano emozioni e sentimenti in maniera eclatante ed eccessiva, quasi sicuramente per mettere in evidenza una realtà priva di confini.
Nelle tele di Scarpelli la tensione corre sui corpi di giovani e graziose fanciulle inserite in scenari urbani desolati, come se fossero flash back violenti inseriti in procedimento di costruzione del dipinto, assolutamente efficace nella sua esasperazione.
In ogni tela appare evidente il tema della solitudine, dell’alienazione che non intende tradire, ma avvalorare il senso più vero della questione sociale.
Elisa
Bergamino
ad Artecornice
Ipotesi metropolitane
Arteincornice (via Vanchiglia, 11) ha allestito una bella mostra aperta sino alla fine di ottobre.
Il titolo è eloquente: “Ipotesi metropolitane” overosia “La città nell’arte contemporanea”.
Sono state esposte le tele di pittori che hanno ritratto, od immaginato, quartieri alla luce dell’attuale arredo urbano.
L’esposizione abbraccia un secolo di artisti, alcuni noti, altri meno, poiché ai loro tempi non possedevano strumenti di propria divulgazione.
Tutti però sono meritevoli di grande considerazione.
La città che prende forma è una metropoli filtrata dal sentimento di chi la osserva, ora nostalgico, ora giovanile, ora spensierato, a volte astrattista, altre volte carico di ipotesi soggettive.
Come accade in casi del genere si finisce sempre col dimenticare qualcuno, o perché le sue opere sono poco accessibili, o perché – come abbiamo appena detto – il nome non è stato reclamizzato con le regole del prosciutto stracotto.
In queste rassegne chi rimane velato è la pubblica amministrazione, povera di osservazione e di archivio, cosa che in fatto di cultura non è certamente peccato veniale.
Tra gli autori che sono oggi presenti ricordiamo Alinari, Artias, Baratta, Bencich, Carena, Casadei, Casorati, Ceccobelli, Celiberti, Cesare, Cucurnia, De Martino, Emprin, Faccincani, Fissore, Fornaciari, Galvano, Garino, Gilardi, Giovannini, Gribaudo, Guaitamacchi, Jervolino, Kodra, Lascaux, Lessio, Mainolfi, Marchisio, Martellini, Masella, Mondino, Morando, Mosti, Napolitano, Nespolo, Oki, Paulucci, Perroni, Possenti, Proverbio, Quaglino, Quarto, Roccotelli, Rognoni, Ruggeri, Sacerdote, Salvo, Sarri, Schifano, Shabani, Stroppa, Tadini, Tamburi, Terruso, Treccani.
Ezio Balliano
Alla “Promotrice” delle Belle Arti del Valentino, espone Ezio Balliano, noto pittore vercellese, dall’animo gentile e sensibile sempre pronto a raccogliere i sottili messaggi della natura. Apprezzato in Italia ed all’estero, specialmente in Australia, Balliano mostra trenta opere che rappresentano i vari momenti della sua maturazione artistica. La rassegna si terrà sino alla fine del mese di ottobre.
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