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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 3 - anno 5° - Marzo 2007
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PAGINA 5
"L’uomo politico giunto al
potere, dà volentieri una mano a chi sta in basso
purché costui non salga troppo in alto"
Roberto Gervaso
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ARTE & CULTURA
Antonio Nunziante
a Londra
Nuovo Ulisse che racconta
l'uomo
Moderno Ulisse vagavo tra bufere e tempeste alla ricerca dei confini dell’uomo e dello spirito, fino a risvegliarmi, in un’alba rasserenante, limpida, immobile, su di un’isola che subito mi apparve fuori dal tempo, al di là dello spazio del mondo finora esplorato.
Ancora si intravedeva una falce di luna, atavica compagna e conduttrice di tanti miei coraggiosi predecessori, che con mille altre stelle guidava il cammino dell’uomo e della civiltà verso nuovi e lontani universi.
Luminosa ed eterea, immersa in un cielo così profondo da farmi assaporare tutto il mistero del Creato, ritrovandomi all’improvviso Uomo, calato nella genitrice natura, nella solitudine di un’eternità che assumeva ormai l’aspetto dell’immensità di un mare, nel suo continuo flusso e riflusso ondoso.
L’arte come esplorazione della storia e del mito,
della cultura e della tradizione antica e moderna mi aprì quindi le porte della conoscenza, assaporando un’opera del maestro Antonio Nunziante come fosse l’isola bramata e cercata da ognuno di noi, dallo sbocciare della fanciullezza fino alla matura consapevolezza della vita.
Nessun artista contemporaneo, meglio e più di Antonio Nunziante, può raccontare l’avventura dell’uomo tra pensiero, sogno, idealismo.
E’ quindi profondamente significativo che una rivista specializzata in filosofia e scienza umanistica come “Ego” possa ospitarne un profilo che inevitabilmente approda a lidi differenti dalla consueta critica d’arte tecnica e storiografica, per sprofondare nel pianeta-Uomo, nel mistero insondabile della sua esistenza, della sacralità universale che rappresenta e incarna fin dal momento della sua Creazione.
Esploratore dello spirito, del senso della vita, di una contiguità mistica e mitologica tra spirito e ragione, l’uomo diventa ‘Pensatore’, icona, simbolo del pensiero e del progresso, della civiltà e della scienza, di questa fantastica e millenaria avventura che chiamiamo esistenza e lo fa con la levità del sogno e della fantasia, dell’immaginazione e della serena consapevolezza che l’effimero percorso terreno approderà un giorno ad un più consono traguardo di eternità.
La ricerca di un’immortalità attraverso l’arte diventa mezzo per sopravvivere a se stessi, per tramandare un’idea del bello e del giusto, dell’armoniosa sinfonia che regola l’universo.
Un’isola non è soltanto fisica presenza, ma soprattutto topos letterario e artistico per circoscrivere un mondo che vorremmo perfetto, incontaminato, anche dal pensiero e dal male.
Alla ricerca di un’“Isola felice”, si suol dire, e il maestro Nunziante questo territorio al di là dei confini dell’uomo l’ha raggiunto da tempo, abitato da sensazioni emozionali rese ormai immortali sullo spazio di una tela, di una ceramica, di una tempera… e nel cuore di ognuno di noi.
Approderà presto anche a Londra l’arte di Antonio Nunziante, dal 12 aprile nella cornice raffinatissima dell’Home House, nel pieno centro della City. Lo farà col gusto e lo stile del made in Italy, con l’equilibrio misurato e perciò perfetto della classicità, di un’epoca che solo l’arte e il genio possono, ancora oggi, rendere eterna.
Elisa Bergamino
_____LIBRI_________________
Vecchie e care cascine torinesi
Uno studio di GianCarlo Libert
Sino al 1934 Torino era piuttosto ristretta nei suoi confini.
Limitata verso levante dallo scorrere del Po, ad ovest (verso Rivoli) la giurisdizione comunale si fermava all’attuale corso Racconigi.
Ecco perché il mercato su questo viale ha tanto prestigio: la dogana arrivava sul lato destro, mentre sulla parte sinistra esponevano i loro raccolti i contadini di Grugliasco e Collegno, che, privi dell’onere del dazio, avevano la possibilità di smerciare frutta e verdura a minor prezzo.
La grande fascia di terreno che circondava la città, praticamente da Moncalieri sino alle rive della Dora e della Stura era terreno agricolo.
C’erano strade campestri, fattorie e cascine monumentali, ville prestigiose, chiese e piloni religiosi, quasi tutti costruiti a ridosso di tettoie, utili ripari duranti improvvisi temporali.
Venivano chiamate “ala”, probabilmente perché ricordavano l’ala materna della chioccia.
La crescita della città, disordinata e caotica specialmente negli anni sessanta, ha inglobato campi e tenute.
Qualcosa però è rimasto. Giancarlo Libert ne ha fatto un rigoroso ed esaustivo censimento, ed ha ricostruito la storia di questi cascinali, il più delle volte legati ad invasioni, rappresaglie, scorrerie di eserciti nostrani e stranieri come accadde nel 1706 nel corso del famoso assedio reso celebre dall’eroismo di Pietro Micca.
Libert ha fatto un lavoro superbo, e lo ha esposto nel volume “Cascine e territorio ai confini della città” edito dall’Associazione Amici degli archivi piemontesi.
Il testo è scorrevole e narrativo.
Si trovano aneddoti e biografie di personaggi noti come nome, ma sconosciuti come collocazione storica.
L’autore, un autentico topo di archivi, traccia le vicende delle proprietà terriere, dei casati, e di quelle chiese un tempo isolate (come Pozzo Strada, Crocetta, Santa Rita o della “Fabbrica degli Esercizi Spirituali”) oggi completamente fagocitate dall’estensione territoriale della Città.
Un volume che consente un tuffo nella storia insolita della città della Mole, estremamente simpatico per i pochi torinesi doc sopravvissuti, ed utile per chi si è qui inserito anagraficamente, ma vuol diventare cittadino anche nel patrimonio culturale.
Desideriamo infine sottolineare l’impegno e l’abnegazione degli “Amici degli Archivi Piemontesi”, associazione che pubblicando studi come quello di Libert consente la salvezza di atti di valore inestimabile per la ricostruzione del passato e lo studio delle origini della nostra regione.
I.D.R.
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