ARTE  &  CULTURA     

Sposi per tavolozza

Maria Troglia e Mario D’Amato sono due artisti che hanno saputo trasformare l’amore per l’arte in un sentimento altrettanto profondo, sino a giungere, pochi mesi or sono, ad unire le loro vite in matrimonio. 
Lo studio di Troglia e D’Amato è un luogo magico, spirituale, dove spiccano dipinti e sculture capaci di entrare in un dialogo serrato con il visitatore, in un discorso avvincente ed in continua evoluzione che porta Maria Troglia a confrontarsi con i materiali più disparati quali: legno verniciato, acrilico e materiali diversi su truciolato, ma anche acrilici su tela che fanno di lei un’artista completa. 
Desiderosa di librarsi sulla materia ma allo stesso tempo fortemente ancorata ad una strutura fisica dell’immagine e della realtà, Maria Troglia propone sculture dalle forme geometriche, cariche di simboli come il cerchio o i petali lignei che si rincorrono su piani prospettici differenti creando cromatismi e trasparenze che possiamo ritrovare anche nei quadri. 
Racconti che indagano la realtà andando oltre, ricercando gli aspetti meno scontati che esistono dietro le apparenze. 
Mentre la produzione di Mario D’Amato è caratterizzata dai “grumi di sensazioni” - ovvero da stati d’animo rappresentati da segni, macchie, con iterazione di forme - e dalle “isole e scogli” definiti da De Bartolomeis come ‘poesia, pittura e scultura’. 
Nei dipinti, ma anche nelle sculture di D’Amato, espressione felice di innata creatività, l’immagine coincide spesso con spazi vagheggiati di una dimensione tutta interiore, sono ricordi che possono essere un rifugio dove riflettere su bellezze non dette o su luoghi non descritti con la solita retorica. 
Si può tranquillamente parlare di rappresentazioni immerse in un’atmosfera lirica ed incastonate in un’armoniosa sintonia di luce che pare esprimere l’inconsapevole desiderio di una realtà paradisiaca. 

Elisa Bergamino

A l'è Natal

A l’è Natal
per coj ch’a ghigno
per coj ch’a pianso
per coj ch’a giro ‘l mond
per coj che stan am Piemont !
A l’è Natal per tucc
basta avrai chijcadèn davsèn
da stransiji a man…
…ò deji ‘n basèn !
A l’è Natal
per coj che stan lontan
a lor el cheur a-j manda n’omor
per ch’a passo ban, o Natal
….adco lor !

E’ Natale
per quelli che ridono 
per quelli che piangono 
per quelli che girano il mondo 
per quelli che abitano in Piemonte! 
E Natale per tutti 
basta avere qualcuno vicino 
da stringergli la mano.... 
...ho di dargli un bacio ! 
E Natale / per quelli che abitano lontano 
a loro il cuore manda un" umore 
perché passino bene, il Natale 
.....anche loro !

Luciano Ravizza

Luciano Biolcati: una vita per l'arte

Luciano Biolcati è uno scultore bravo e colmo di intuito: sa dare immortalità al legno, e coniugare l’arte moderna col classicismo dello scorso secolo. 
I critici dicono che crea l’anima nei freddi rilievi. 
Ma forse sarebbe meglio dire che dà l’anima alle sue opere, e trasmette ad esse fantasia, ardore, entusiasmo. 
Luciano Biolcati è un milanese trapiantato nell’astigiano, a Castell’Alfero dove ha aperto il suo atelier tra polverosi verdi vigneti. 
E’ qui che le sue mani trasfigurano la materia e la innalzano a genialità. 
Sia che l’opera tracci il profilo di una donna, sia un’ interpretazione del misticismo della Croce, sia che affronti il misterioso evento della maternità. 
E’ bravo. 
Predilige il legno, ma non disdegna il bronzo, il marmo, il gesso. 
Persino la plastica si anima al suo contatto e diventa straordinaria sagoma di una nuotatrice. 
Un corpo proteso nel fluido. 
Ma rimane modello per breve tempo, ed eccola trasformata in un bronzo dove l’equilibrio del peso ci dicono che Biolcati è anche esperto di ingegneria. 
Le sue soluzioni soppesano la sua feconda fantasia, come la scultura dedicata al “cavallino d’acciaio”, l’intramontabile bicicletta, ove ogni pezzo ne compone la storia e l’evoluzione. 
Nel silenzio della campagna che lo circonda, rotto appena dal ticchettio dello scalpello, l’artista dialoga con le sue creature ed esse svelano visioni di orizzonti incontaminati e dimensioni spaziali. 
Traguardi riservati solo agli artisti di tenacia e di valore. 

Luciano Biolcati (a destra) col campione di tennis Mario Amerio 
durante la Personale dell'artista svoltasi a Castell'Alfero

Arte in cornice

La galleria Arteincornice (via Vanchiglia 11, a Torino) presenta una rassegna di opere dedicata ai più importanti artisti che hanno lavorato a Torino. 
Sono esposti cento capolavori della pittura figurativa, in particolare vedutismo pittura di paesaggio, e astrattismo. 
Non sarà trascurata la scultura, con manufatti in, bronzo vetro ed altri materiali. 
Sarà una buona occasione per ricordare i nomi di chi ha amato questa povera città, già gloria del Risorgimento ed ahimè destinata ad una sorte imprevedibile. 
Nel comunicato che Arteincornice ha inviato ai giornali torinese l’estensore ha aggiunto una piccola frase, che, elaborata, potrebbe segnare veramente una svolta per gli amanti dell’arte. 
E’ stato scritto: “Visita virtualmente parte della mostra” poi seguono i nomi degli artisti partecipanti.
Peccato che “Arteincornice” non aggiunga alle sue coordinate l’indirizzo di un sito Internet dove poter ammirare, da casa, la bella rassegna. 
Ecco comunque i nomi degli artisti: Accardi, Alinari, Alvarez, Angeli, Artias, Baratta, Bertini, Billetto, Boffa, Bolla, Brindisi, Bucher, Capello, Cappelli, Carena, Casadei, Cascella, Casorati, Cecchini, Ceccobelli, Cherchi, Chiari, Colombotto Rosso, Corrà, Cucurnia, D'Amaro, Dangelo, Davoli, Della Beffa, Di Gennaro, Fissore, Flis, Fornaciari, Gagliolo, Galbusera, Galliani, Garino, Gerico, Giacone, Gilardi, Giovannini, Giusti, Gorgone, Gribaudo, Griffa, Guidi, Jannelli, Jervolino, Kodra, Koumentakis, Lessio, Licata, Lodola, Mainolfi, Marchisio, Mastroianni, Mauro, Miano, Migneco, Mirko, Moncada, Mondino, Montesano, Mosti, Napolitano, Nespolo, Nittolo, Obiso, Oki, Oriani, Paulucci, Pedretti, Perilli, Pistoletto, Possenti, Proverbio, Quarto, Ragalzi, Ramella, Roccotelli, Rognoni, Ruggeri, Salvo, Sarri, Sartorio, Scanavino, Scanu, Schifano, Secci, Simeti, Stroppa, Tabusso, Tadini, Tarantino, Torenbeek, Treccani, Uncini, Zanini, Zerbini, Zuter.