Ego Filosofia:
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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 2 - anno 1° - Maggio
2003
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PAGINA 4
"E' la dose che fa il veleno"
Paracelso
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Riflessioni
Il giardino del vicino
è sempre più verde
Riconoscere me, la mia
realtà, il mio fare. E’ un vero peccato: non me ne sono mai resa conto
veramente, guardavo solo fuori quel che non c’è.
Vedevo tutto bello, meglio di me; miti innalzati ed io piccola, che non
ero mai all’altezza loro.
Madri perfette, perfetti figli, caldi abbracci, tutto efficiente al
massimo ed io?
Io lì, una poveretta che guarda e che non è ed a un tratto tutto crolla
intorno, i miti si fanno a pezzi come la statua di Saddam caduta in questi
giorni.
Allora che cosa ho invidiato mai io se non la mia fantasia, il mio inganno
nel vedere quel che non c’è? E quanto ho sofferto in una corsa in cui
mi sentivo sempre l’ultima? E tutto questo per una cosa che non esiste
se non nella mia fantasia!
L’erba del vicino è sempre più verde, ma è meglio che io guardi di
più il mio orticello con delle belle file di insalata verde e appetitosa,
che quello degli altri magari non c’è! ..e che lo innaffi e lo concimi,
sempre perché dia buon frutto e non solo insalata, ma anche pomodori,
cavoli, peperoni, con tanto amore!
Luigina
Comprendere
Sto osservando ciò di
cui ho bisogno e sono arrivata al dunque: io voglio essere amata. Già
voglio che le persone che mi circondano mi vogliano bene.
Ma io come mi comporto con gli altri?
E qui casca l’asino Se le persone o la persona che amo non mi danno
quello che desidero, allora non mi vogliono bene.
Allora devono cambiare: loro.
È curioso tutto ciò, infatti quando un sassolino nella scarpa mi da
fastidio lo tolgo, sto meglio ma il sassolino non è cambiato, la scarpa
è sempre la stessa ma il mio piede sta meglio...
Chissà perché voglio cambiare gli altri?
Ma l’altro a sua volta vorrà ben qualcosa che io non gli do e a sua
volta vorrà cambiarmi.
Una bella guerra inizia, un tira e molla di ricatti morali, pianti,
abbandoni senza che la situazione cambi anche di un millimetro perché
ognuno rivendica la giustezza della propria posizione senza tener in
nessun conto l’altro.
Mi sono chiesta: ma io veramente sono migliore di altri, sono immune da
miglioramenti, non posso comprendere veramente la situazione?
I dubbi, le incertezze, i ripensamenti, le sofferenze, credere a volte di
non vedere vie d’uscita mi fanno traballare ma sono sempre più sicura
che solo guardandomi come sono fatta, i miei limiti, la mancanza di
rispetto per me mi possono portare a capirmi e di conseguenza a
comprendere e rispettare il fuori di me. Non ci sono ricette miracolose ma
solo il vivere quotidiano, il fare esperienza, non demordere, non
giudicarmi nè giudicare, tolleranza e andare oltre il vedere solo con gli
occhi fisici ma far vivere il cuore.
Ede Lanzavecchia
La statua dell’invidia
Invidia, invidia come un’edera
che si attacca a tutto ed è sempre verde, sempre più rigogliosa. Spegne
tutto quello che trova, uccide tutta la vegetazione intorno, soffoca ogni
respiro.
Soffoca ogni azione, ti tiene fermo ed immobile, ti blocca come una catena
che ti impedisce di fare un singolo passo in avanti.
Invidia che ti torce le budella perché vedi gli altri davanti a te che si
muovono, che agiscono che fanno ed io sono lì una statua.
L’invidia blocca l’azione, blocca il movimento, la crescita, ma lascia
andare avanti l’energia negativa che ti invade, che ti avvolge.
Non vedi, non pensi più , se non pensi più non puoi più agire, non puoi
muovere ciò che c’è dentro di te, ciò che vorresti fare.
Non vedi e ti fermi, guardi solo gli altri che camminano, ma tu sei lì
fermo immobile e questo ti fa ancora di più crescere questo sentimento di
invidia, sentimento che si autoalimenta fintanto che non ti metti ad
agire, non metti in movimento delle energie che sono dentro.
Sono tante e più sento queste energie dentro che crescono, più le
blocco, più l’invidia cresce, si ingrandisce e fa tabula rasa di tutto
ciò che potrebbe crescere in me.
Rompere questo immobilismo, rompere questo stare fermo, questo non agire,
paura di sbagliare.
Ma chi è davanti a me, che ho innalzato, che ho messo su di un
piedistallo, ha fatto tanti errori, eppure è li davanti a me, è più di
me.
Così io lo vedo più di me perché so che ha fatto, che ha sbagliato, ma
è cresciuto , ha innalzato se stesso, ha innalzato se stesso perché è
cresciuto, ha sperimentato ed è cresciuto nel suo essere.
Essere fermi e pretendere, non sperimentare ma pretendere ciò che gli
altri hanno costruito.
t.m
La guerra è dentro di
noi
Un silenzio dentro di me
mi fa paura, perché incomincio a pensare alla guerra che c’è in me.
Devo combattere tutti i giorni con tutti e contro tutti. Se mi osservo
vedo tante cose che non mi piacciono, i miei sensi a volte sono negativi.
La penna non scrive più: devo comperare una biro, e in questo attimo di
pausa tutto quello che pensavo si è bloccato. È come fosse sparito dalla
mia memoria.
Saro
Cosa vive all’interno
di noi
Dentro me un’altalena
di sentimenti.
Odio, amore, paura, coraggio, viltà, menefreghismo. La guerra dentro
me,la guerra fuori me.
Pulsioni forti, non c’è mediazione, lavaggio del cervello, lavaggio del
cuore.
Io te ci perdiamo in un mare oscuro come la pece, vischioso, senza luce.
Io te in perenne guerra, lotta per un che di stupido, fatuo, che non ci
porta a nulla.
Basterebbe poco per portare pace fra di noi ma io sono io ,tu sei tu.
Trovare la mediazione, la via di mezzo, la pacatezza,la reciproca
sensibilità dovrebbe portare a rispettarci. Io e te distanti senza
condivisioni. Io e te.
Quando mi sento così confusa, altalenante vado sul balcone e mi guardo i
vasi pieni di viole Bellissime, colorate e un calore, un ringraziamento
sale in me per questa capacità di afferrare, assaporare il bello, il
sublime del mondo che mi circonda.
Più nulla ha senso tragico tutto è armonia.
Gli uomini sono piccoli piccoli, fanno le guerre e pensano così di
diventare grandi, pensano ai soldi.al potere, invidiano e non sono mai
soddisfatti.
Il mondo è bellissimo, gli uomini sono bruttissimi, animaleschi.
e. l.
La
moto,
un sogno avuto da bambino
A 25 anni il sogno è
diventato realtà, dopo tanti sacrifici.
Il primo anno sono andato in Calabria in moto.
Il secondo anno in Spagna senza moto; con gli amici ho conosciuto delle
ragazze; non me ne fregava niente.
Dopo sette giorni sono tornato dalla mia moto.
Ero contento.
L’anno dopo per colpa del mal di schiena ho dovuto restituire la moto
nuova al concessionario, prima ancora di averla mai usata.
Il sogno del bambino era finito e il bambino ha cominciato a piangere.
i.
La tenacia è la rabbia diventata
positiva in aiuto del cuore
Non ci si accetta per quello che siamo
perché non ci conosciamo.
Gli altri ci servono da specchio e per questo spesso non riusciamo ad
accettarli.
La parte negativa a
volte usa i canali positivi per colpirti e ti rende orribile e pesante
quello che dovrebbe essere solo luce.
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