Ego Filosofia:
leggi il giornale EGO:
2003:
2004:
2005:
2006:
2007:
2008:
2009:
2010:
2011:
2012:
2013:
2014:
|
|
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 12 - anno
3° - Dicembre 2005
|
PAGINA 2
"Che la mia
anima sorrida attraverso il cuore e il cuore attraverso gli
occhi"
Paramahansa Yogananda
|
Incontrare
l'amore
Innamorarsi della vita, innamorarsi ogni giorno, ogni giorno trova il ringraziamento dentro per le cose fatte con impegno, ed anche per quelle fatte così così, che ogni giorno è dura risolvere le situazioni o i problemi che si incontrano; ma così può capitare, e magari domani ti impegni di più per risolverli meglio.
Meglio del meglio ogni giorno, se vissuto con la volontà di fare meglio, può essere più sereno di ieri.
Così ti accorgi a poco a poco che le energie ti crescono per la buona volontà che ci hai messo, per il buon intento che ti aiuta a raggiungere risultati migliori, magari piccoli ogni giorno, mattoncino dopo mattoncino, costruisco quel ringraziamento per ogni giornata trascorsa, perché ci sono stati pensieri puliti di volontà buona, che ti danno la serenità con te stesso, con la tua coscienza.
Che ti fanno guardare il cielo che è meraviglioso per noi e tutti lo possiamo guardare il cielo, è lì per tutti, è magnifico e guardarlo quanto è bello, non costa nulla, non costa fatica.
Innamorarsi del cielo, del mondo, innamorarsi di ogni giorno trascorso e ringraziare se stessi per quello che si è.
Innamorarsi della vita che c'è e di ogni attimo che sto vivendo.
Gabriella
Ricordo ancora...
Giornata d’autunno, il primo freddo, voglia di polenta e di castagne arrostite con un bicchiere di vino, una stufa accesa, una buona compagnia.
Le cose arrivano dalla memoria, le penso e ne sento il gusto, il profumo, il calore, ne vedo le forme, il rosso del fuoco, le bucce annerite delle caldarroste nel piatto come quando le si vive veramente.
Un desiderio di famiglia e di compagnia, di condivisione di queste forme familiari e vissute tante volte nel tempo.
La gente oggi si ritrova di meno, tutti abbiamo una gran fretta di fare, di andare, di correre, di brigare e ci si ritrova assai meno accanto ad un fuoco.
Mi ritornano in mente le serate in campagna con la nonna, d’inverno, quando lo zio Tita mi raccontava la storia e la nonna faceva accendere quella buffa stufa rotonda che bruciava la lolla del riso. Io non fiatavo ed ascoltavo la storia e la zia cuciva i suoi vestiti fino all’ora tarda.
I capelli d’oro del diavolo mi facevano un po’ paura ma ne ero affascinata e poi Pollicino che seminava le briciole nel bosco e le storie erano sempre le stesse, poche castagne, un bicchiere di quel vinello lungo lungo frizzante e poi a nanna con lo scaldino e nella memoria la storia che ricordo ancora adesso.
Allora non ero cosciente del calore delle persone che mi stavano accanto: non era la stufa che bruciava la lolla, ma il loro amore per me.
Oggi si è più soli, queste grandi famiglie non ci sono più, ci sono più castagne, più vino, ma meno calici alzati insieme, più stufe moderne e caldissime e meno calore del cuore.
E’ passato tutto così in fretta che mi pare ieri, sento ancora quegli odori e quei gusti attraverso i miei sensi, poiché tutto miracolosamente è custodito in me.
Luigina
Serenità
Tutti la cercano, tutti ne parlano, te la fanno vedere per televisione, scritta sui muri della città, stampata sui giornali.
Ti fanno sognare che la si può ottenere avendo molti soldi.
Ti fanno sognare facendoti vedere famiglie felici.
Ti fanno sognare vedendo posti turistici meravigliosi e tutti o quasi realizzano che quando ottieni qualcosa di quello che sogni, hai trovato "la felicità".
Falso!
per me è una parola troppo utopica, è ciò che comunque vogliamo vedere per alleggerire i nostri carichi di desideri non realizzati e la nostra mente ci gioca e ci mente e ci fa emergere le nostre debolezze
(egoismi, invidie e pessimismi).
Credo che meglio della felicità sia "l'equilibrio" che ognuno di noi può ottenere lavorando seriamente con se stesso e comprendere il vero significato delle cose.
L'equilibrio è un sottilissimo filo invisibile che vive dentro di noi, è un filo molto elastico, perché deve sopportare movimenti altalenanti dei nostri stati d'animo e seguirci, contorcersi nei nostri complicati modi di vivere.
Vanno conosciute le nostre imperfezioni e comprese.
Solo così dopo diversi tira e molla puoi trovare una certa linea diritta _________ che ti permette di vivere ogni tanto questo equilibrio che ti fa star bene, che ti fa brillare gli occhi e che accende attorno a te una luce che ti protegge da tutto ciò che è falso.
Generosa
Gesù
Ma come fà Gesù a nascere il 25 dicembre se negli animi delle persone esiste solo: rancore, vendetta, prevaricazione, orgoglio?
Come fa a nascere nella ipocrisia delle persone?
Ce la mette tutta e tutti i 25 dicembre di ogni anno ci prova e ci riprova.
Ma non nasce nel cuore delle persone perché non c’è ancora abbastanza Amore, rinasce solo il suo simbolo, il suo ideale il suo Mito che non può morire, finché non nascerà realmente nel cuore delle persone e potrebbe non essere il 25 dicembre.
G. C.
Neve
Poca neve è caduta bianca, soffice, attutisce i rumori e tutto sembra più pulito, respiro aria più pura i miei occhi vedono più limpido tutti i miei sensi sono presi dalla novità della neve ed io ne sono totalmente assorbita, sono un fiocco di neve e sono la vita perché è acqua.
Generosa
L'abitudine
Abitudine: morte della vita.
E’ vero.
Non vivi veramente. V
ivi di passato e te lo porti nel presente.
Le tue convinzioni che la vita è solo così, come la vivi da sempre.
Per forza: tu conosci solo quello che vivi da sempre.
Le tue idee, le tue paure, le tue convinzioni.
Sono così radicate in te che non ti fanno vedere altro.
Ma se fossero giuste non dovresti soffrire.
Invece soffri.
Ma allora quello che pensi e fai da una vita e che credi sia la verità assoluta non è poi così giusto.
Allora perché non pensiamo che si può vivere anche in un altro modo?
La nostra memoria è piena solo di quello che abbiamo vissuto finora ed è per questo che ripetiamo sempre gli stessi errori,
continuando a riempire la memoria solo di quello e l’abitudine diventa la padrona della nostra vita.
Senza la comprensione di questo, siamo condannati a ripetere la nostra memoria.
Ma si può fermare tutto questo girare in cerchio: diventare coscienti di quello che ripetiamo per uscirne fuori.
Ma ci vuole costanza, perché non si può cambiare in due giorni l’abitudine di una vita.
Ma “si può” se “lo si vuole”… e ne vale la pena!
Stefania Pomi
Inverno
La natura ricomincia a riposare, tutto si rallenta, le giornate diventano più corte, il freddo avanza e ci regala i suoi colori: alberi con foglie gialle, rosse e marroncino.
Tempo grigio, nubi e le prine brine che colorano di bianco i tetti delle case e i prati.
Rallento anch'io i miei stati d'animo.
La premura comincia a cessare e si ha più voglia di stare nella propria casa.
Per propria casa intendo dire anche la parte più profonda di me, che prende coscienza di ciò che tutte le stagioni ho vissuto.
Un anno pieno di dolori che a forza di andare stanno diventando dolori per la mia comprensione, per ciò che ho da capire e di ciò che ho compreso; quelle che sono state le mie mancanze o di quello che mi ci voleva per rendermi responsabile delle mie azioni.
L'inverno mi avvolgerà tra le sue braccia e mi riposerò, sperando in un risveglio nella Nuova Primavera.
Gene
|