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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
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Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
NUMERO 1 - anno
2° - Gennaio 2004
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PAGINA 5
"Quanto chiediamo al denaro senza avere il senso della vita"
Nicola Cocino
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Arte - a cura di Elisa Bergamino
Devozione e spiritualità nelle opere
di Francesco Guadagnuolo
L'artista ci racconta venticinque anni di pontificato
I Papi hanno sempre lasciato la loro traccia sul grande libro della Storia, ma sicuramente i venticinque anni di Giovanni Paolo II sul soglio di Pietro lasceranno un segno ancora più forte ed indelebile, punto di riferimento e di sicurezza spirituale durante i grandi mutamenti sociali e politici che lo hanno contrassegnato.
L'Arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla fu designato quale successore dell'indimenticabile Giovanni Paolo I, Albino Lucani, il 16 ottobre 1978.
Sono stati venticinque anni densi di avvenimenti di grande impatto storico, come è stato ricordato anche da tutti i mezzi di comunicazione che hanno celebrato l'evento. Ma anche l'arte ha voluto dare il suo contributo nelle celebrazioni: è il caso di Francesco Guadagnuolo, il Pittore del Papa, che si è imposto tra i maggiori artisti della Chiesa del Novecento con le sue indimenticabili opere a sfondo religioso.
L'artista, nato a Caltanissetta, ha iniziato la propria carriera in giovane età. Stabilitosi a Roma ha frequentato l'Accademia, dove è entrato immediatamente in contatto con l'ambiente della Chiesa e del Vaticano. I suoi maggiori interessi sono la pittura, la fotografia, il cinema e la scultura, tutte espressioni artistiche che si fondono alla perfezione con la sua maestria nel settore dell'incisione.
Un momento fondamentale nell'evoluzione artistica e spirituale di Guadagnuolo è stato l'incontro nel 1978 con Monsignor Ennio Francia, esponente di spicco della cultura vaticana.
Il primo lavoro creato in seguito a questo incontro è "Humanitas", una riflessione sulla condizione umana.
Nel 1980 è la volta di una serie di acqueforti ispirate al dramma "La bottega dell'orefice", capolavoro in tre tempi scritto da Andrzej Jawien (pseudonimo di Kartol Wojtyla) a cui faranno seguito "Dives Misericordia" (acqueforti ispirate all'Enciclica di Giovanni Paolo II), "Il Processo" (impressioni tratte dal libro di Kafka), "L'Uno", "I Pochi", "I Troppi" e "L'Antidoto", serie di opere ispirate alla condizione politica dei nostri tempi con acuti approfondimenti sia sociali che culturali. "Redemptor Matris" è invece un'opera di chiaro stampo mariano, ispirata all'Enciclica del Pontefice, che rende con chiarezza e vigore l'unione spirituale e profondamente devozionale del Papa nei confronti della Madre di Cristo.
In occasione del venticinquennale del pontificato di Giovanni Paolo II, Francesco Guadagnuolo ha dato vita ad una serie di iniziative di grande valore storico e culturale, autentica pietra miliare nel percorso artistico religioso dell'autore.
Universalmente conosciuto come uno dei maggiori artisti di arte sacra, l'artista ha il dono di saper esplorare la psiche dei soggetti che ritrae con forza e creatività uniche. Come scrive Fallani, egli "…penetra la gravità del dramma dei personaggi in cerca di verità: nei volti e negli atteggiamenti si legge la nobiltà dei pensieri che muovono l'azione, nella quale è presente anche se invisibile il personaggio principale che è Dio".
Tra le tematiche preferite dall'artista romano è l'immagine della Madonna, la cui presenza ed essenza viene riprodotta non in un'ottica sacrale e ieratica, ma accessibile e quotidiana, per dirla in una parola: umana.
Nel 1987 lo stesso Giovanni Paolo II inaugurò il ciclo pittorico e grafico ispirato all'Enciclica "Redemptoris Mater", promossa dal Collegamento Mariano Nazionale nel famoso Santuario romano della Madonna del Divino Amore.
Tra i meriti da ascrivere a Guadagnuolo, quindi, nessuno potrà dimenticare la sua celebrazione del venticinquennale del pontificato di Giovanni Paolo II, da lui visto e interpretato come un percorso di amore e altruismo, in un'armonia indimenticabile che ha saputo unire amore e fede, vera guida e vessillo nei giorni tumultuosi del nostro vivere quotidiano.
Elisa Bergamino
Maurizio Pochesci, direttore artistico della Galleria San Francesco a Ripa di Roma, inaugura il 21 gennaio la mostra della scultrice Esmeralda Crea, presso il "Centro Espositivo San Massimo", via San Massimo 31/h - Torino
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