“CIO’ CHE MI SONO PERSA COL MIO NON ESSERCI “ |
Numero: 1 Anno: 20° Data: 2021.06.01 |
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“Quel ramo del lago di Como…”. Penso a te, a ciò che ho conosciuto con te, a tutto ciò che ho imparato standoti accanto, pur con il mio “non esserci”, un nodo in gola se ci penso. Rimpianti per quella mia assenza inconsapevole tra di noi, per non aver compreso allora ciò che sto comprendendo oggi. Con rispetto per i miei tempi, Carla mi sta portando gradatamente a ribaltare una realtà che mi ero costruita dentro negli anni e che, col tempo, si era consolidata in me, come la “mia verità”. Ora non mi vedo più in quel ruolo di vittima che mi faceva guardare lui come un grande egoista, prepotente, insensibile, poco, avaro, calcolatore… e potrei ancora continuare, ma ho puntato il dito su di lui fin troppo a lungo e ore tutto sta come sfumando, evaporando, perdendo di consistenza. Dentro di me sta cambiando qualcosa, sta prendendo forma una nuova verità, quella “vera”, quella che mi dà la spiegazione di tutto, che mi calma, mi restituisce lui, senza condannare nessuno, nemmeno me, l’unica artefice delle mie sofferenze di cui ho riempito la mia memoria. E’ incredibile come questa chiarezza che sta venendo alla luce, questo squarcio nel buio, quest’opera di pulizia nella mia memoria, è incredibile come mi stia restituendo la libertà da quella sensazione di fallimento che credevo solo per colpa di altri. Mentre il vero fallimento, ora lo so, stava in ciò che io stessa mi ero costruita continuando a vivere tutto con gli occhi del mio condizionamento. Nel momento in cui ho cominciato a sentire che non mi quadrava più, che era ora di guardare indietro con coraggio, ecco che Carla ha potuto accompagnarmi in questa grande presa di coscienza: ero pronta! Ho visto il suo grande amore nell’aver rispettato i miei tempi: prima non sarei stata in grado di reggere un tale capovolgimento dentro di me. Sì, perché tutto ciò che ho sempre condannato in lui, in realtà, “ce l’avevo io”! Io sono stata “egoista”, ho sempre solo guardato le mie sofferenze, senza mai guardare quelle che causavo a lui col mio modo di essere. Io sono stata “prepotente” con la mia rabbia e le mie ribellioni, senza pensare che avrei potuto parlare con lui serenamente. Sarebbe stato tutto diverso. Io sono stata “insensibile” al suo disagio, senza chiedermi il perché dei suoi silenzi e delle sue reazioni. Insensibile nei confronti della nostra bimba che assisteva alle nostre intemperanze. Una mostruosità questa di non considerare il dolore di un bimbo a cui strappiamo qualcosa dentro senza nemmeno una spiegazione che lo faccia sentire considerato ed amato. Io sono stata “poco affettiva” per non aver avuto amore dentro e non averne quindi donato a nessuno Io quindi sono stata “avara” di quei sentimenti che volevo dagli altri senza DARE. I rimpianti e i sensi di colpa ora cercano di metterci lo zampino mescolandosi silenziosi per disturbare la libertà e la dolcezza di questa presa di coscienza. Ma è tutto troppo bello e sudato per lasciare che vincano loro! Perché non tele ho dette prima queste cose? Sono stata così felice ed orgogliosa per averti fatto sentire il mio cambiamento! Ho visto nei tuoi occhi quella dolcezza che mi sono sempre persa di te. Grazie Carla per aver riunito le nostre tre vite.
ROSANNA
P A G I N A
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