Desiderio il mio, forte volere che nasce dal dentro per spingersi all’aldilà di me. Bussa da dentro, forte nel mio orecchio sordo, più non vede il mio occhio cieco, la paura lo ha coperto di desolazione è il mio sentire si appiattisce come una nota di musica che stonata canta un vecchio ritornello. Quanti anni ha quella canzone? È vecchia come me senza né arte né parte con le scarpe rotte me ne vado in giro per il mondo alla scoperta di un’America lontana e solitaria Il mare l’ho già visto e pur non so nuotare. Quanto dolore ha bisogno il mio interiore per poter di me un poco amare. Quel capir sincero, quel capir dolce quel capir onesto che come chiave apre una porta dentro di me chiusa. Il mio essere Testona non ho una testa dura ma un capire a me ingiusto, E pur di essere dura ne ho la coscienza, quella coscienza fioca quasi tenera per non saper vedere. Il bello è bello e io me lo sono perduto, l’amaro resta in bocca quando nel Nuvolare ti sei perduta, Impara Caramia, impara, che è sacrosanto.
Laura DiFazio
P A G I N A
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Numero: 1 Anno: 20° Data: 2021.06.01 |
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