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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
N° 1 anno 17° -
Luglio
2018
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PAGINA 1
"Il vero valore di un uomo si determina esaminando in quale misura
e in che senso egli è giunto a liberarsi dall’io"
Albert Einstein
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Comprendere la
vita
di
Stefania Pomi
La
commozione della vita
Sollievo. Comprensione. Mediazione. Comunicazione.
Apertura. Apertura dentro di te e quindi anche verso il fuori.
Se non comprendi il tuo vissuto non puoi comprendere ciò che hanno provato gli altri intorno a te.
L’ignoranza di te non può che chiuderti verso l’altro. Non c’è comunicazione. Perché dentro sei silente. Non c’è movimento. Non hai spazio. È tutto pressato, al punto da farti pensare che così è e sarà per sempre.
Ma non ti accorgi nemmeno di pensare così, ti sembra solo la logica conseguenza delle cose e ti convinci di non essere in grado, fino a farla diventare realtà, la profezia che si auto-avvera.
Hai a che fare col tuo mondo piccolo e chiuso, sembra che ti manchino le risorse, ti chiudi sempre di più perdendoti la vita, che è lì che ti aspetta, che aspetta che tu apra gli occhi per vederla e viverla.
Ma finché tu non la vedi è come se non ci fosse. La scansi senza rendertene conto e ti danni a rimanere in quel circolo vizioso che è il tuo piccolo mondo, che continui a nutrire di pensieri fatti nella “non-vita”, che credi sia reale, perché non vedi oltre, non puoi vedere oltre, perché non pensi neanche che un “oltre” esista.
La vera dimensione della vita, la scoperta di questo “oltre”, che strada facendo ti apre le porte alla comunicazione, alla relazione, all’unione, a far respirare il cuore, a farlo battere, a dar vita alla vita.
Leggerezza. Commozione. Grazie Carla!
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Il lontano
diventa vicino
Sentire un sollievo, una felicità nel provare questo. Nell’aver visto con più presenza questo. Questo collegamento diretto senza tempo. Anche se il tempo c’è stato e ha creato la distanza. Ma in quel momento NO.
C’era un collegamento diretto tra il fatto presente e i miliardi di fatti simili del passato. Come se l’essere presente adesso fosse un essere stata presente allora. Un’unione, una comunicazione, una presenza a me stessa, un’integrazione, una visione più ampia e non circoscritta, o separata da altro o isolata.
Una maggiore uniformità. Un collegamento diretto. Come il sole dell’alba che levandosi illumina anche le case più lontane.
Legame. Sentire questo dentro. Provare questo collegamento diretto. Una resurrezione. Una fiducia. Possibilità?
No, certezza di quel collegamento diretto. Di quel sentire vicino il lontano.
Dentro di me.
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