Ego Filosofia:
leggi il giornale EGO:
2003:
2004:
2005:
2006:
2007:
2008:
2009:
2010:
2011:
2012:
2013:
2014:
2015:
2016:
2017:
2018:
2019:
2020:
|
|
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
N° 2 anno 17° -
Dicembre
2018
|
PAGINA 1
"Nessun male può accadere ad un uomo giusto,
sia durante la vita che dopo la morte"
Socrate
|
La verità da lassù
ci sta guardando!
Le mode passano la verità è unica
di
Carla Orfano De Rolandis
Non è una favola; è la realtà che viviamo ogni giorno. Il problema è che il sistema di vita è ormai abitudine e si perde il senso dello scorrere del tempo in modo errato, anziché fare tesoro dell’esperienza. Questa mia riflessione è nata il giorno del mio onomastico, il 4 novembre: San Carlo. Ho ricevuto moltissimi auguri di buon onomastico da tanti cari amici. So che mi vogliono bene e, che i bei messaggi erano seguiti da splendide composizioni floreali di tutti i tipi e colori: rose bellissime, tulipani composizioni degne di una regina, dal viola al rosso, giallo. Mentre li leggevo, e quindi li vedevo nello schermo del cellulare ero veramente in estasi dalla gioia. Che cari i miei amici ed amiche,
pensai!
Oh!! Quando ho alzato gli occhi e posato il cellulare, guardai nella mia casa. I fiori non c’erano, erano spariti tutti, i miei occhi non vedevano fiori nel mio salotto; le mie mani non potevano toccarne, non un profumo, non c’era nulla. Era il mio onomastico… divenuto virtuale. La memoria è andata indietro negli anni e solo allora mi resi conto che ogni anno di fiori veri ne sono arrivati sempre di meno.
Presi coscienza che l’essere umano è cambiato, sta perdendo sempre più il senso della realtà, della verità. Questa presa di coscienza mi ha fatto vedere il vuoto, la solitudine che può creare nell’uomo, circostanze simili. Per fortuna il giorno prima mi ero comprata un bel mazzo di tulipani gialli e tre ciclamini coloratissimi. Il mio onomastico ha sorriso: li potevo vedere e toccare. Ho però osservato, come ci siamo abituati a perdere il senso della verità. E anche qui ho compreso che REALTÀ e VERITÀ, sono cose ben diverse.
La realtà la si può dire in ogni cosa che accade o che vediamo, ma non è detto che essa sia “VERITÀ”. Ad esempio l’atrocità avvenuta vicino ad Ancona, nella discoteca ove hanno perso la vita dei giovani è un fatto reale, ma non è la verità dell’esistenza.
La mia indagine nel voler comprendere la verità non si è fermata qui. Dopo qualche giorno dal quattro novembre, pensavo ancora a ciò che avevo provato.
Ho iniziato a fare una mia inchiesta; ho intervistato una cinquantina di uomini ed ho chiesto loro: se portavano un fiore alla loro donna, oppure ad una ragazza cui facevano la corte. La mia intuizione, era esatta! Ecco in linea di massima le loro risposte: mi sentirei ridicolo per strada con una rosa in mano. Mi sentirei meno. Mi vergogno. Le donne vogliono altro. Vogliono altri regali. Mi sentirei osservato e solo.
Queste sono le risposte che confermano lo stato d’animo che oggi ha l’uomo pensando alla donna.
La donna ha bisogno di essere corteggiata, osservata ed ammirata.
Ora sentiamo le risposte delle ragazze. È roba del passato. Ma dove vivi? L’uomo ha sempre dominato. È ora di cambiare veduta. Una molto sincera, mi ha risposto: mi vorrei sistemare bene. Manca il romanticismo.
Queste sono le risposte più o meno sulla stessa onda.
Allora compresi un altro aspetto del nostro quotidiano l’uomo un bel po’ di anni addietro portava con gioia un fiore per iniziare un approccio, per iniziare a capire se la ragazza o la donna valeva la pena corteggiarla. La donna allora si sentiva appagata per il fatto di aver attirato l’attenzione di un uomo, era un modo per guardarsi negli occhi, per vedere un sorriso. Se la cosa si affermava di più, era un modo per comunicare, sentire la voce l’uno dell’altra, scambiarsi l’emozione del sentirsi capiti. La voce, che percepiva l’emozione del condividere, le due vite che potevano incontrarsi. La donna desidera che l’uomo la noti. E che sistema usa oggi per ottenere ciò? I tempi sono cambiati anche per le donne, non ricevono più i fiori (salvo qualche rara eccezione). Basta vedere quando camminiamo per strada. Mette in mostra il suo corpo. Pantaloni con i tagli, che, camminando ne esce il colore delle cosce. I vestiti alla moda che mettono in risalto qualche parte del corpo scoperto. È diventato normale, anche questa è abitudine. La televisione fa vedere più nudo, e le donne imitano coloro in cui si identificano. Non si sta giudicando né il maschio né la femmina. È la realtà che ognuno può osservare di questi tempi. Queste abitudini fanno credere che l’amore viene scambiato solo con il sesso, e una volta fatta l’abitudine anche di questo, non rimane quasi nulla. Non vi è costruzione, consapevolezza. Si litiga e vediamo quanti disastri accadono nelle copie e quanto dolore nei figli, se ci sono.
La tecnologia è buona ma non dovrebbe essere usata come stile di vita giornaliera dove si vive solo il virtuale, e i nostri sensi si atrofizzano. Questa è la realtà di oggi, essa non è la verità per l’uomo. L’uomo possiede i cinque sensi. Non atrofizziamoli! Sono il mezzo per sentire le emozioni, per accarezzare il viso di un bimbo, per sentire la voce, il tono, la dolcezza, per gustare i cibi, sentire i profumi nell’aria, vedere lo sguardo che parla alla nostra anima.
Qui c’è l’unione e la verità della nostra esistenza. Non perdiamola!
BUONE FESTE
A TUTTI
GLI ESSERI UMANI
DELLA TERRA !!
|