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Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

N° 1  anno 17° - Luglio 2018

PAGINA 8

   "È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio"    
Albert Einstein

Pensieri...

Il mio libro preferito è quello con tanti disegni, tante lettere a b c d e f... che insieme formano parole frasi per i lettori e coloro che scrivono.
Uno scritto è per sempre a meno che non lo si butti via, altrimenti quando si mette per iscritto qualcosa il foglio diventa una cosa importante, prende un valore elevato, può diventare documento, storia, religione, persino matrimonio o semplicemente rivelazione.
Scrivere è un talento, è una qualità divina; non è la sola ma fa parte dell'espressione dell'essere umano che sa scrivere e leggere ma questo non vuol dire che capisce davvero, ma a volte succede che leggendo un qualcosa il mio Essere si apre alla comprensione, a un capire qualcosa dentro di me: c'era un'apertura pronta a ricevere il messaggio e la comprensione di questo varia ogni volta che lo si legge; la nozione acquisita cambia di sfumatura di volta in volta così come un disegno.
La lettura a volte mi annoia, preferisco che qualcuno mi parli allora la mia attenzione viene catturata, mentre quando leggo svogliata invece subentra una distrazione.. un non capire… chissà... forse sono dislessica.
Lo scrivere è una creazione meravigliosa ma l'essere umano pur sapendo leggere e scrivere spesso non sa comprendere il significato, il messaggio dell’autore.

L'ignoranza è qualcosa di cui ancora l'umanità è vittima; questa è come una fontana di bugie a cui non ci si disseta mai, è un letto senza riposo, è una perdita di tempo… tempo che più passa e più diventa prezioso, è un sole che non ti scalda, è un ruggire che ti fa paura. 
L'ignoranza si sconfigge con il vedere te stessa, un asino non può scrivere o leggere ma può ragliare… ecco un asino è quello che più mi collega all'ignoranza, con tutto il rispetto dovuto a questo animale. 
Un ricordo affiora alla mia mente: da ragazzina vidi al mio paesello un somaro che stava fermo nella sua testardaggine e tanti uomini gli gridavano bestemmiavano e con la frusta lo spronavano, ma lui cocciuto non si muoveva, non voleva camminare, anzi a un certo punto si coricò per terra ragliando più forte di quei signori tanto arrabbiati; non si capiva bene in quella confusione chi era l'asino e chi era l'uomo perché entrambi erano cocciuti. Ricordo che provai pena per quel somaro che non voleva camminare e pensai che gli uomini erano crudeli e che chissà forse l'asinello aveva mal di pancia... con questi pensieri mi allontanai da quella scena con la mia mano stretta in quella di mamma mia. Non domandai nulla e non ricevetti mai una risposta a quelle domande oscure che ancora non conoscevo: 
Perché nel nostro cuore c'è tanta cattiveria? 
Perché causiamo agli altri tutto questo dolore? 
Perché nel mondo ancora regna l'ignoranza ?

Il cuore vuol brillare, la voce vuol tremare di gioia e commozione, la mano vuole offrire, mentre nell'ignoranza tace l'amore divino.
L'espressione di tutti giorni diventa così un’oppressione
Vuole cantare la mia voce, danzare vogliono le mie gambe e scrivere vuole la mia mano
In quella pura fonte voglio bagnare il mio capo
In quella preghiera divina le mie mani vogliono giungere a un amore vero, a un amore eterno, a un amore sacro.
Balbettano le mie labbra cercando le parole.

Il Sole splende la sua luce: lo guardo e gli chiedo “Rimani ancora un poco!” e lui subito mi manda fra tutti sui raggi quello più bello, quello più caldo 
Forse sono presuntuosa ma questa sera mi sento prediletta.

Laura dal Canada

 

 


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