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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
N° 1 anno 17° -
Luglio
2018
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PAGINA 4
"Se vuoi una vita felice devi dedicarla a un obiettivo,
non a delle persone od a delle cose"
Albert Einstein
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La vita è
La vita è una bella signora, elegante, sobria, giusta, che diventa sempre più bella quando si sente riconosciuta, amata, rispettata.
La vita la vedi brutta quando non conosci te, non rispetti te, non ami te, non rispetti gli altri come esseri unici.
La vita è la terra che dà frutti e fiori bellissimi quando è rispettata ed amata e dà esattamente il contrario quando è vituperata, offesa, denigrata.
La vita tiene il conto di quello che fai, nel bene e nel male e ti presenta il conto, in attivo o in rosso, secondo a come ti comporti nel corso della tua vita.
La vita è giusta e, se non capisci, ti ripresenta sempre lo stesso conto di sofferenze, di dolori per te stessa e per quello che fai agli altri non rispettandoli.
La vita la comprendi a mano a mano che comprendi te, chi sei, da dove vieni, cosa hai costruito o distrutto nel corso degli anni, te stessa in primo luogo.
La vita è la giustizia che non conosce corruzione, sotterfugi, menzogne, te le restituisce tutte con le sofferenze ripetute e moltiplicate, se non cambi e non migliori.
La vita è una contabile perfetta.
Più vai avanti comprendendo te e migliorando te, più la ami, la difendi e la tuteli.
Gianna
La via per la
comprensione
Sto percorrendo una via a braccetto con me stessa, nel senso che “ci sono”.
Ci sono con ciò che ho compreso, e questo mi aiuta nel procedere.
Ci sono con ciò che questa esperienza mi sta facendo comprendere e con ciò che comprenderò ancora. Spero.
Esperienza giusta per me, per la mia crescita, la mia evoluzione e sono felicemente sorpresa per come si sono create le circostanze perché ciò avvenisse.
Un’esperienza che, per come ragionavo un tempo, mi avrebbe tolto un po’ di libertà. Ma ciò che intendevo io per “libertà” era qualcosa di superficiale, che non sapevo gestire e che non mi dava nulla.
Oggi penso che un’esperienza vissuta nel modo giusto renda più liberi “dentro”.
Sto camminando su questa via e mi porto dietro il ricordo della stessa esperienza vissuta nel passato, quando vivevo con ribellione le stesse cose che ora, grazie al lavoro fatto, vivo con uno spirito molto diverso, dove sento in me una comprensione che non conoscevo, nel rispetto dell’altro ma anche di me stessa.
Ho capito che la comprensione è quella cosa che nasce quando cominci a metterti nei panni dell’altro: cosa difficilissima da raggiungere per chi, come me, è abituato a puntare sempre il dito contro l’altro, perché la colpa è sempre dell’altro. L’altro diventa il nemico da cui difendersi, e non contano tutte le volte che attacchiamo noi. La colpa non è mai la nostra e su questo si costruisce una guerra.
Mi viene un nodo in gola se penso quanto ho vissuto con questa guerra dentro.
Col tempo sembra quietarsi, è un’eco lontana, un’eco che risuona però, dal passato.
Ma la vita, e questo è meraviglioso, spesso ripropone la stessa esperienza, se il cuore è pronto. Ho la possibilità di vedere la mia crescita nell’affrontare la stessa situazione, magari con qualche problema in più. Non è facile, ma ho scelto di intraprendere questa via, perché credo in me e on ciò che ho maturato dentro. E non ci rinuncerei per niente al mondo.
Sono anche arrivati i dubbi, ma non voglio che siano i dubbi a fermarmi e a vincere, come hanno sempre fatto.
Li guardo e mi sorprendo mentre li smonto a uno a uno.
...e poi ho Carla, che è la mia forza ed è grazie al suo amore se oggi mi trovo a percorrere questa via a braccetto con me stessa.
Rosanna
I falsi convincimenti
"Non posso accettare il suo modo di essere, le sue decisioni... perché le voglio
bene!"
Convinta al mille per mille del mio amore, del mio affetto.
Questo però è il più grande inganno che esista.
Il non capire che l'altro è un altro è alla base di ogni sofferenza.
Una sofferenza ignorante e molto dolorosa che nasce dal non esserci, dal non conoscermi, dall'incoscienza, dal bisogno di prevaricare un altro per sentirmi, per darmi un valore.
Vita misera e meschina, senza basi, ignorando me e la vita stessa.
Subire gli eventi, le situazioni che io stessa ho contribuito a creare con la mia assenza, tutta presa a rincorrere chissà quale illusione di serenità.
La serenità è però tutta un'altra cosa, è stare bene con se stessi.
Quello stare bene che nasce dalla consapevolezza che io ci sono, che sono una merdaccia ma posso scegliere di non esserlo più. Che posso guardarmi ed essere fiera di me senza il bisogno assordante di considerazione, di approvazione da parte degli altri.
Altri che sono altri che non mi conoscono.
Solo io devo colmare il mio vuoto perché solo io so quanto è grande, quanto e cosa mi manca!
Inutile chiudermi in schemi prefissati ed andare avanti con i paraocchi.
Prendere in mano letteralmente la mia vita e scoprire la dignità.
Grazie Carla, sempre.
Giò
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