L'ortopedia
del prof. Mario Moselli

Quando Omero nella sua “Eneide” descriveva i traumi di chi duellava ai piedi dei muri di Troia non sapeva che i suoi scritti, al di là dei cantastorie, avrebbero offerto importante materiale medico ai primi studiosi ortopedici. Duemila, tremila anni fa Omero fu un capace divulgatore, come furono esperti ricercatori i chirurghi egizi.
Quale fu la prima tenda di “Pronto soccorso”? E dove operarono i primi chirurghi? Non ci sono documenti anagrafici. 
Scrive il professor Mario Moselli: ”Un giorno quel “homo” nostro antico progenitore, forse neppure habilis, apponeva due piccoli rami sagomati, uno all'interno dell'altro, all'interno di una gamba stritolata dalla zampa di un Tirannosauro, li univa una minuscola liana era nata l'Ortopedia. Questo – spiega il professor Moselli – avveniva certamente ben prima che un altro *chirurgo* azzardasse il *Taglio della pietra* per dare sollievo ad un prostatico anurico".
Nel settore scientifico Torino ha tracciato una presenza importante già nel medioevo sia nel settore terapeutico durante la peste di manzoniana memoria sia nella cosiddetta medicina da lavoro quando l'uomo si trovò a pareggiare con le macchine utensili. Interessanti le notizie sulla medicina chirurgica causata a danno degli operai addetti alla manutenzione dei “molini” azionati dalle ruote immerse nel letto del Po.
Torino città operosa, ma certamente città cardine per la medicina e la chirurgia richieste nella fatica di una città importante prima e dopo le guerre 1915-18, 1940-45.
Fu in questo periodo che nacquero importanti nosocomi, uno di questi il prestigioso ambulatorio del “Maria Vittoria” diretto dal professor Carlo Re che seppe imporsi anche a livello europeo. Il professor Moselli dedica queste ricerche agli interventi più avanzati dell'ortopedia. 
Edito dalla Casa editrice Etica il volume “Carlo Re e l'ortopedia dell'Ospedale Maria Vittoria di Torino” riassume in chiave italiana ciò che il prof. Albert Trillat ha realizzato a Lione. Il testo è accattivante. Ricco di citazioni di tutti i medici che hanno contribuito a portare avanti la divisione ortopedica e traumatologica del “Maria Vittoria”.

“Mio padre - dice oggi Piergiorgio Re, figlio del noto clinico – lascia un patrimonio scientifico oltre che umano, importante per i giovani che affrontano oggi le nuove scoperte essenziali per un'ortopedia sempre più avanzata”.

I. D. R.