Ego Filosofia:
leggi il giornale EGO:
2003:
2004:
2005:
2006:
2007:
2008:
2009:
2010:
2011:
2012:
2013:
2014:
2015:
2016:
2017:
2018:
2019:
2020:
|
|
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
N° 3 anno 16° -
Giugno
2017
|
PAGINA 7
"La prossima guerra mondiale sarà combattuta con le
pietre"
Albert Einstein
|
Il fiore con la
memoria pulita
Anche quest’anno le mie roselline rampicanti sono sbocciate, sono fiorite, con grande mia gioia e meraviglia. Una cascata di roselline rampicanti che guardo con ammirazione e stupore.
Stupore perché nonostante tutto sono fiorite, nonostante il caldo improvviso, nonostante il freddo improvviso, nonostante gli sbalzi improvvisi di temperatura, nonostante le intemperie, nonostante il vento forte, nonostante l’inquinamento, nonostante tutto, nonostante la pianta sia vecchia, nonostante non abbia cambiato il vaso come avrei voluto, ma non ho potuto, nonostante tutto.
Le guardo, meraviglia della natura. Ma mi accorgo che le guardo in modo diverso dagli altri anni, con un riconoscimento nuovo, per me, con una dolcezza nuova per me, con tenerezza, le tocco, le odoro, e dico grazie alla loro forza naturale che le ha fatte crescere, germogliare, sbocciare, fiorire, per me più belle di tutti gli anni passati.
Quasi ci parlo con le mie roselline, o meglio, parlo con me mentre le guardo, le ammiro per la loro forza, che quasi quasi invidio, forse senza quel quasi, perché io non ho quella forza, quella capacità di non farmi condizionare da quello che sento e vedo in giro, dalle notizie che ricevo dalla radio e dalla televisione che aggiungono ogni giorno una paura in più, dai miei pensieri, dalle mie paure, dalle mie aspettative, dai miei bisogni, tutti pensieri che mi disturbano e mi fanno vivere male, non certo come le roselline, le mie roselline.
Gianna
La gente passa e la
vita...
La gente passa, la guardo, mi sembra di non vedere ma mi accorgo che i miei occhi squadrano e cercano i particolari, per me le borse, eccole lì.
I miei occhi guardano lievemente ma il pensiero corre e corre anche tanto.
La fantasia va, immagino viaggi in luoghi esotici, immagino una vita che non ho mai avuto (secondo me), non sono qui e ora, sono sempre quando ero piccola dove tutto mi sembrava straordinario e per me irraggiungibile.
Dietro i miei occhi non ci sono io ora, da fuori sembro io ora ma dietro ci sono io allora, è come se allora si sovrapponesse ad ora, ma il problema è che “ora” sparisce.
Sono seduta e mi accorgo che tutto capita dentro di me, da fuori non si vede nulla, è talmente veloce questa cosa che non me ne accorgevo neanche, ero dentro al film.
Mi sono svegliata ed ho pensato che quando si è nel film può capitare di tutto ma non ci si accorge di nulla!
M. B.
L'amore ieri e l'amore
oggi
L'amore ieri e l'amore oggi
Che cosa era l'amore per me ieri? Questa parola meravigliosa aveva un significato molto, ma molto diverso da quello dato oggi. L'equazione era molto semplice. L'amore uguale sesso. Tutto si riduceva a questo.
E oggi? Oggi il mio vivere l'amore è totalmente diverso. Innanzitutto c'è il rispetto. C'è il rispettare il pensiero dell'altro. Non esiste solo il mio modo di vedere le cose, ci sono tante ottiche non solo la mia. E poi c'è un sentire diverso. L'altro ha il suo mondo, il suo livello di coscienza e non devo vivere cercando di cambiarglielo per avvicinarlo al mio. E così nasce la condivisione. E poi certo c'è anche la sfera sessuale. Ma è molto diverso vivere questa quando vivono gli altri aspetti. C'è l'incontro, quello vero, profondo, che nutre. E questo succede con un'amica, un fratello, il compagno.
Grazie Carla. Questo per me è il vero senso della vita
Magda
Pulizia
Primavera, pulizia e potatura delle piante del mio terrazzo. Mi prendo cura delle mie piante, faccio invasi e tolgo rami secchi. Ci metto tutto l’amore nel coltivarle. Il mio terrazzo è rigoglioso, fiorito e dentro di me c’è sempre una grande soddisfazione. C’è l’impegno e i risultati si vedono. Quando arrivo a casa è lì il primo luogo dove vado, a coccolare le mie piante.
Ma perché è così difficile applicarlo su me stessa, tagliare i miei rami secchi.
Perché non ho la stessa tenacia che uso quando faccio il giardiniere!
Mi affaccio sempre troppo timida su di me e anche se ho iniziato ad osservarmi nei miei comportamenti, nelle mie azioni, nel non nuocere agli altri, continuo a guardare il “fuori”.
E mi vengono in mente le parole di Carla “E’ difficile estirpare le radici di una pianta”….
Marisa
I nostri limiti
Oggi parlando del mio Capo coi colleghi mi sono “uscite” parole carine nei suoi confronti, il tutto in modo naturale e tutto intorno a me si è rasserenato.
Son stata me stessa, senza astio, né competizione, né invidia e né altri ingredienti negativi.
Come si sta meglio, come si vive in modo più pacifico. Le tensioni si sciolgono, c’è armonia, regna la semplicità e l’ambiente viene contaminato in modo positivo.
Ho lavorato bene, meglio, serena e disponibile.
Peccato che duri poco questo stato di grazia, di benessere, ho vissuto per un po’ fuori dalla mia galera di invidia.
M. A.
Il passato che toglie
il presente
Sono arrabbiata, si sono arrabbiata perché lui si è fatto la sua vita come voleva ed io niente.
Veramente non so nemmeno cosa voglio, così attaccata a sogni ed illusioni che poi sono tutti naufragati.
Lo so, i condizionamenti l'hanno fatta da padrone ed io non ho saputo ribellarmi. Tanta ribellione dentro ma mai messa a frutto. Troppo buona, troppo ribellione, troppo e... basta.
Sempre a subire il giudizio degli altri non ho saputo far frutto della sofferenza che questo mi causava. Non ho saputo costruire una vita affettiva valida, solida. Solo storie dove mi sono annullata ed ho subìto, non ho veramente partecipato perché
incapace, il bilancio è molto deludente ed anche un po’ squallido.
Sempre solo mezze calzette con problemi più grandi di loro ed io a voler vedere qualità che non c'erano!
E' mancata la sincerità perché io per prima non ero sincera, perché non c'ero veramente: ora sono stanca e triste, mi manca la realizzazione di questo aspetto della vita: un affetto sincero. Non mi interessano storielle da una botta e via perché tanto sono sola.
Meglio sola ma con dignità.
GiGi
|