Storia di una
coscienza
Quello che faccio oggi l’ho incontrato con la ricerca interiore,
attraverso la filosofia della nostra associazione EGO.
Sono questo ora direi ho perso i connotati e la data di quando ho iniziato ma devono essere 25 30 anni , posso dire ora 30 inconsciamente meravigliosi, meta circa della mia vita.
Quello che più mi stupisce in questi giorni è quanto sia difficile prendere coscienza di sé, prendere coscienza che esisti, che sei in vita. A volte sembri proprio non esserlo, quanti giorni ,mesi, anni ho trascorso inconsci senza sapere delle azioni che fai, senza vedere i tuoi passi, capire che facevi una strada.
Quante interruzioni, quanta parte inconscia sviluppo o avviluppo senza coscienza.
Oggi sono quello che mette in essere una parola, un disegno che prima assolutamente non sapevo fare, dire, disegnare. Oggi il mio disegno procura il mio senso di vivere , prepara e procura il mio sostentamento economico ed a volte sono incredulo che si manifesti in un consenso e che posso produrre qualcosa che ad altri serva.
Dovrei dire che sono anni fantastici e non ne sono mai totalmente consapevole, mai ringrazio quello che è avvenuto in me, grazie a Carla con la ricerca interiore.
Mai apprezzo che ho elevato la mia qualità di vita, il mio desiderio di eleganza, di precisione, di cura che prima era acerbo, sconosciuto e non sapevo neppure che esistesse.
Ho iniziato come una massa nera vestita di nero, il processo di avvicinamento ad una piccola coscienza di me ed ora vedo quanto è lontano quello sconosciuto che ancora è conosciuto in me.
Vedo ora un po’ il percorso che durante la strada non vedi.
Guardavo ed ho trovato delle foto della mia adolescenza, né guardo il viso, la ragione di quel tempo, l’inconscio di quel tempo, la fragilità, la gracilità, il disorientamento, la ragazza affianco non capita, l’incomprensione di me.
Era l’inizio di una strada inconsapevole, l’inesistenza gracile del mio corpo magro, l’attitudine non individuata.
Vorrei oggi dire di prendere quel ragazzo ed incontrarlo, aiutarlo a parlare, dargli la parola che ho oggi, la stretta di mano a quella solitudine che allora già vivevo e leggevo.
Oggi posso dire che attendevo una vita che non sapevo di avere a disposizione ed ancora oggi mi sento sospeso a vivere quella vita che non so descrivere ma invece sto vivendo.
Questa è la mia vita, quello che faccio non un attesa di un giorno.
Sono quel disegno che faccio, quel sentimento che descrivo con quel segno, quella riconoscenza dell’identità nell’essere rivelata in un semplice segno su un foglio e quello mi permette di capire tante cose, di sentire la musica nelle cose e di saperlo descrivere.
Oggi la mia più grande conquista è la parola che legge e dichiara il mio senso di vivere.
Dedicato a Carla Orfano De Rolandis
Nicolas
Grazie Nicola,
sono felice del tuo risultato e lo pubblico sul nostro giornale. Tutti noi abbiamo avuto i nostri cambiamenti di una maggiore consapevolezza. È meraviglioso che anche tu possa donare ai tuoi allievi una visuale di maggiore apertura verso l’esistenza.
“Molte volte la sofferenza dell’uomo è causata dal suo ignorare.”
Carla Orfano De Rolandis
Progetto d'esame di Interior
Designer
concepito da Nicola Cocino per i suoi Allievi
ABITARE L'ORIZZONTE
L'ideazione e creazione di 5 moduli
abitativi
che realizzino il senso del vivere protetti
SICRE SE
la Conoscenza di sé stessi
Fin dai tempi antichi l’uomo ha attribuito a
forze maggiori ciò che succedeva nella realtà.
La spiritualità e l’idea di essa è uno dei concetti
arcaici per la spiegazione dell’Universo.
Con il passare degli anni la società ha
“convenzionato” la spiritualità rilegandola
a luoghi specifici, limitandola.
Abbiamo deciso di affrontare questo progetto
pensando a quanto la società di oggi ci renda
superficiali, ci costringa ad una vita frenetica,
a non essere mai del tutto soddisfatti e distaccati
dai valori che ci accomunano.
Un mondo dove i media e gli smartphone
hanno sostituito la fantastica emozione
che nasceva leggendo un libro, muovere
l’immaginazione.
Uscire fuori dall’ordinario e avere tempo reale
per sé stessi pare quasi sia diventato impossibile.
Noi abbiamo pensato ad un modulo abitativo
che possa ospitare chi si sente “perso/spaesato”,
per chi vuole ritrovare sé stesso o che abbia bisogno
del sostegno della fede.
Ci sono infatti momenti in cui l’uomo si sente solo
ed avrebbe bisogno di silenzio, di lasciare correre
via i brutti pensieri e rigenerare l’anima.
Abbiamo pensato a dei luoghi introspettivi,
in cui rifugiarsi quando il mondo esterno
fa troppo rumore.
Luoghi di acqua, di mani ed emozioni che si sfiorano.
Luoghi catartici dove l’uomo può concedersi
l’esperienza del silenzio e l’esplorazione
delle sfere sensoriali in cui egli può vivere a contatto
con il proprio “io”, dove può rigenerare la sua anima.
Un luogo in cui regnano la condivisione dell’essenziale,
la saggezza del silenzio, la conoscenza di sé perché da sempre
“In interiore homine habitat veritas”.
Bichi Barbara
Bodrato Chiara
DiMaria Asia
Lala Eleonora