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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
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Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
N° 3 - anno 12° - Dicembre
2013
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PAGINA 2
E’ tutta da riscrivere
la storia dell’uomo?
Dale Greeenwalt è un professore biochimico in pensione. Assomiglia vagamente all’attore Sean Connery. E’ una persona gentile e garbata. Recentemente ha ricevuto un importante riconoscimento da parte del “Ministero della Ricerca degli Stati Uniti”. Tutto è nato da una sua simpatica iniziativa: due mesi fa andò allo “Smithsonian Museum of Natural
History” nell'ovest degli Stati Uniti, per conto del quale aveva fatto numerose osservazioni.
“Mi sto annoiando da morire” disse al preside dell’Istituto Mark
Jafferson, “non avete qualcosa da farmi fare?”
“Sì – gli fu risposto – in cantina c’è una scatoletta con dentro una zanzara. L’ha trovata un ragazzo, 35 anni fa, in un canalone del Montana. Da allora è sempre stata in quel contenitore. Ora il giovane, Kurt
Constenius, è diventato grandicello. Si è maritato, è diventato papà, ed è andato ad abitare in altra parte. La madre ha ripulito la sua camera da letto, il garage e lo scantinato. Ed ha trovato una cosina molto interessante. Constenius era un appassionato di paleontologia. Girava per le valli della regione con scatolette vuote. Le riempiva con grande cura con reperti che trovava nelle sue escursioni. Conchiglie, filliti, felci silicizzate, ma una cosa ci pare di notevole interesse, una zanzara fossile, vecchia di centinaia di secoli, rimasta sigillata in una colata di ambra”.
Greenwalt dette un’occhiata all’animaletto racchiuso nel contenitore di plastica. Lo osservò con particolare attenzione e lo portò in laboratorio.
La scienza oggi ritiene che quella bestiola rappresenti la più clamorosa scoperta di questo esausto 2013. Nella scatola il giovane Constenius aveva racchiuso una zanzara straordinariamente vecchia!
Clamoroso. Ma non è tutto. L’insetto, molto simile alla nostra anofele, è stata imprigionata quando aveva appena succhiato un bel po’ di sangue. Da chi? Da un dinosauro? Da un felino? Da una scimmia antropomorfa, ossia un quadrumane molto simile alla struttura di un uomo primordiale? Abbiamo detto “dinosauro” ma si è sempre pensato che quei pachidermi siano scomparsi prima ossia almeno 100 milione di anni fa.
La faccenda è tutta da chiarire, ma di certo gli esperti ritengono che essa rappresenti la più strepitosa scoperta biologica del momento.
L’insetto assomiglia parecchio alle “zanzare tigri” delle nostre estati.
Il corpo è più o meno identico; la differenza sta nel colore, più scuro, e nell’addome, più allungato. L’apparato succhiatore è identico. La datazione è strabiliante: 46 milioni di anni fa!
Vale a dire prima della venuta dell’uomo sulla terra, quando il nostro emisfero era ancora habitat dei mastodontici mostri degli oceani.
Il globo terrestre appariva tormentato da burrasche marine sollevate da cicloni di inaudita violenza. In cielo volavano colombe con denti felini, e nei fiumi guazzavano bestie feroci in continua caccia di prede. Il clima era molto diverso, le stagioni erano instabili, le temperature molto differenti: alte d’estate sino a raggiungere i 60 gradi, e glaciali d’inverno, - 45°. I temporali erano autentici cataclismi, con uragani terrificanti e fulmini dirompenti.
E l’uomo? La domanda se l’è subito posta il professor Greenwalt. Sì, perché nel ventre della zanzara in questione, c’è ancora il sangue che l’insetto aveva appena succhiato prima di essere inglobato dalla resina di una conifera conosciuta come “ambra grigia”. Questa, secreta dai pini secolari, ha avvolto il corpo della zanzara ed al contatto con l’aria si è subito rappresa e solidificata, pur conservando una straordinaria trasparenza. E’ proprio questo evento di conservazione che ha sollevato stupore ed interesse da parte di tutti gli istituti di ricerca, Nasa compresa.
Con l’utilizzo di un microscopio elettronico e di un bio-spettrometro il professor Dale Greenwalt ha accertato che il sangue rimasto nell’addome della zanzara contiene ferro ed eme (ossia la parte non proteica dei globuli che tingono il sangue dalla tipica colorazione rosso intensa). Due elementi, ferro ed eme che stanno alla base dei globuli rossi, e quindi della circolazione sanguigna. A chi apparteneva questo sangue? E se fosse stato di un animale oggi estinto?
E’ la prima volta che la scienza viene in possesso di “eme” preistorico. Possedendo questa molecola si avanza un’ipotesi fantascientifica, ossia la possibilità di isolare non il Dna, che perde la sua vitalità dopo 550 anni, ma il genoma, rilevato attivo anche dopo 5 milioni di anni. In questo caso Greenwalt non ha escluso la possibilità di un esperimento sconvolgente, ossia isolare il genoma del sangue rimasto nello stomaco della zanzara ed inserirlo in una cellula-uovo di un essere vivente, geneticamente compatibile, cosa che porterebbe alla resurrezione della catena biologica di quell’animale che la zanzara aveva punto. Animale che molto probabilmente è scomparso nei millenni scorsi.
E se quel sangue fosse di natura umana? Secondo
Linneo, l’uomo simile a noi (homo sapiens) ha appena 20 mila anni. E’ logico supporre che altri uomini abbiano abitato il pianeta Terra?
A questa domanda Dale Greenwalt risponde pensieroso: “Quando vogliamo attribuire una data alla nascita dell’uomo parliamo di 50 mila, 100 mila anni. Ma nel nostro caso ci troviamo di fronte ad un reperto che ha 46 milioni di anni, ossia formatosi nell’ “eocene” di almeno 10 ere universali. Tutto può essere. Forse l’esplorazione di Marte ci potrà fornire nuovi elementi di indagine” Poi il prof. Greenwalt sfodera un sorriso simpatico. E conclude: “Per adesso, meglio di noi ricercatori, questo argomento viene trattato dalla produzione cinematografica fantascientifica di Hollywood”.
Ito De Rolandis
Parole di cuore
Si può sbagliare nelle azioni, ma tutto quello che ci circonda e che ascoltiamo crea un certo smarrimento in queste parole dette "con il cuore".
Se hai cuore dovresti, secondo le statistiche, donare denaro, prestare il tuo tempo nel volontariato, aprirti ai più deboli ospitandoli o adottandone qualcuno. Tutte belle cose: dare, dare, dare… ma sono cose che possono condizionare e mettere in discussione il nostro modo di vivere.
Ecco quello che sta succedendo in questo nostro mondo, far sentire in colpa chi è in condizioni migliori di quelli che sfortunatamente scappano da posti peggiori, ma che per "cuore" intendono amore per se stessi e conoscenza del prossimo.
Stanno facendo fare salti quantici a chi non è pronto a farli creando ancora più smarrimento.
La parola "cuore" appartiene unicamente per chi ha veramente “cuore e amore” e non trasformarli in poteri forti per demolire chi possiede ancora delle etiche morali.
La morale parte da ognuno di noi, l'amore, il cuore, il rispetto, la crescita umana si possiede e si trasforma nel tempo e rende le persone buone, ma senza rivoluzionarne la vita velocemente, ma nel tempo e con Amore ed è per questo che rinasciamo più volte.
Tanti corrono per salvare qualcuno, pochi per salvare se stessi.
Se parli con il cuore non ti sbagli mai.
Gene
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