Ego Filosofia:
leggi il giornale EGO:
2003:
2004:
2005:
2006:
2007:
2008:
2009:
2010:
2011:
2012:
2013:
2014:
2015:
2016:
2017:
2018:
2019:
2020:
|
|
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
N° 3 - anno 12° - Dicembre
2013
|
PAGINA 7
Tempo
Le giornate corrono veloci, passano albe e tramonti, cadono le foglie e passa un'altra stagione.
Il tempo sembra sempre lo stesso ma lo fermo ogni tanto e entro dentro di me dove niente altro esiste che io e la mia anima, a volte agitata per quello che durante la giornata i miei sensi assorbono, disastri ambientali e rivoluzioni umane e l'unica isola serena che conosco è quella che provo adesso, io, la mia mano che scrive e l'equilibrio che sono nel tempo riuscita a conservarmi in questi istanti, istanti in cui mi ritengo una persona fortunata per essere riuscita a comprendere l'importanza del mio essere e grata alla vita che mi dà il tempo di correggere i miei errori che nel tempo sono sempre meno pressanti, tengo aperto il mio cuore alla sensibilità che incontro ma non mi faccio più sopraffare dalle difficoltà, da rabbie e incomprensioni.
Dedico più tempo alla strada che devo percorrere e non agli intralci che gli altri mi mettono lungo la strada, non dimentico di essere umana e se sbaglio non mi giudico.
L'asse della giustizia porta all'equilibrio, positivo e negativo di annullano.
Generosa
Respirare
Respirare a pieni polmoni.
Lo faccio con tutta me stessa, perché è quello che sento.
Uscire piano piano da lì dentro e sentire il profumo della vita fuori.
Più fuori, ma più in me.
Osservare il mio essere che respira un’aria nuova.
Il mio essere soffocato per anni da convinzioni fasulle che erano la mia vita, a cui mi ero abituata e che mi rimescolavano continuamente in quel vicolo cieco senza amore.
Più cosciente di come ho vissuto e di ciò che non conoscevo.
Graduale erosione della roccia che mi chiudeva lì dentro, pensando che non ci fosse via d’uscita.
I miei occhi mi rimandavano sempre le stesse immagini e mi identificavo in quello che vedevo, pensando di essere anch’io quello ed ero così anch’io. Tale e quale. La copia.
Ma vedo che io ho le mie gambe, la mia testa, le mie braccia, il mio sentire.
Fare respirare il mio sentire.
Serenità.
Occhi più limpidi.
Il mio essere che si esprime.
Vedo più chiaro il distacco e ciò che mi dà.
Stefy
Cammino per
strada
Cammino per strada, veramente sul marciapiede, e mi tornano alla mente le parole di Carla “Siamo noi che camminiamo con le nostre gambe”.
Le mie gambe, i miei piedi, sopra il marciapiede. Passo dopo passo, con attenzione per non inciampare nei lastroni di pietra molto spesso sconnessi, ma quanti ce ne sono di sconnessi! Ma io cammino sopra, sono io che ho una meta, casa mia, torno a casa mia e sono io che cammino.
E di colpo mi accorgo che io ci sono tutta e mentre mi sento che io ci sono non mi accorgo neppure che sono sola, o almeno lo stare da sola non è un problema, anzi.
Quel silenzio mi fa sentire unica, io, importante, senza le quattro stampelle che virtualmente avevo dentro, sono sparite. E’ stata una scoperta improvvisa, stupenda, io cammino sicura, tranquilla, avevo risolto un problema, e avevo dentro la serenità della scoperta che un problema si può risolvere senza affanno, c’è, fa parte della vita che viviamo tutti, ma io ero diversa.
E mentre camminavo passo dopo passo vedevo i molti passaggi che erano avvenuti dentro di me, negli anni ma quegli anni erano di calendario, non tali dentro. Erano e basta, senza conto, senza conteggi, era sparito il conto, che strano!
Io c’ero nel mio camminare e il passaggio degli anni non erano anni, ma era. E basta. Perché io sono, e l’ero è ero, e basta. C’era solo la soddisfazione che ora non sono più come ero, anche se so che ero, anche se quell’ero so che c’è, ma non è più un peso, non è più invadente, perché oggi ci sono, ed è quello che conta. Perché ci sono io, oggi, e tutto è pieno del mio io ci sono. Meraviglioso. Io ci sono. Ed è immenso.
Grazie, grazie Carla.
Gianna
Pensieri che
arrivano
Pensieri che arrivano, pensieri che vedo quando vedo, vedo i pensieri, vedo come girano nella mia testa, appena li vedo scompaiono, tutto avviene velocemente, ma non mi accorgo mai del momento in cui nascono, me li ritrovo nati, in movimento e poi scomparsi di colpo, nel buio, ma non riesco mai a vedere il momento da cui escono dal buio e poi girano nella mia testa. E’ come trovarsi di colpo fra le mani un oggetto, un qualcosa, e non aver visto come è arrivato nelle tue mani e quando poi lo vedi, pluff, scompare. Parole, pensieri, frasi, rumori, colori, visi, ricordi, emozioni, tutti dentro che affiorano, che si presentano, che si muovono, tutti nella mia testa, e poi scompaiono velocemente, sopraffatti da altri, sostituiti da altri, che a loro volta vanno, tornano o scompaiono. Un universo in continuo movimento dentro di me.
Gianna
|