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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
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Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
N° 3 - anno 12° - Dicembre
2013
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PAGINA 4
Rinata
Vi racconto un po’ come è avvenuta la mia rinascita:
la presa di coscienza è arrivata dopo parecchio tempo e non è una cosa semplice, è articolata, ma al momento che riaffiorano tutti i tasselli che il mio Maestro con estrema pazienza ha ricomposto, mi rendo conto di quanto lavoro è stato fatto per concretizzare il mio essere.
Si ricomincia con l'assaporare il Mondo creato da Dio, la natura: il cielo, il mare, le pietre, gli animali, il senso delle cose invisibili che hanno un'enorme importanza.
Ogni cosa ha dato il suo valore affinché io ripiantassi i piedi nella terra (e lo dico nel vero senso della parola).
La cosa più difficile è stato riappropriarmi del mio nome, di chi sono io, delle mie origini, della mia forma fisica e dei miei sentimenti (invidia, rabbia, permalosità, orgoglio); tutto in ordine, passo dopo passo, pensieri che hanno dato energia con alti e bassi, come essere su una montagna russa.
Si passa alle persone che incontri lungo la tua strada, sia positive che negative che quasi sempre identificano le proprie mancanze con loro colpe, ma non sempre è così, ci sono per prima sempre e solo io che aziono i pensieri e i movimenti di questa perfetta macchina umana.
Ancora io e qui comincia l'estrazione d'amore che ti pone al primo posto:
mi devo rispetto, non più condizionata come prima ma più responsabile verso me e verso gli altri.
Genny
Le brutte
compagnie
“Le brutte compagnie”, all’improvviso mi è tornata in mente questa frase.
“Stai lontana dalle brutte compagnie” “Bisogna star lontani dalle brutte compagnie” “Le brutte compagnie rovinano la vita”.
Uno pensa subito alle compagnie esterne, a quelle di fuori, agli altri, non pensa assolutamente alle proprie compagnie, a quelle che hai dentro di te, che sono te, che hai costruite te, con cui hai convissuto in simbiosi, perché tu sei così, perché tu sei stata così, perché sei tu.
E così, più prendi coscienza di chi sei, di come sei fatta, più ti rendi conto di quanta incoscienza è stata piena la tua vita. L’incoscienza, l’oscurità di te e tutto questo ti ha fatto vivere male, senza neanche rendertene conto, anzi, al contrario, era giusto così!
Ma come può essere giusto vivere così?
Vivere con quel potere che finalmente cominci a vedere con serietà, che cominci a vedere come realmente è, quel meccanismo diabolico che hai subito e che hai esercitato come un incosciente saltimbanco. E tutto da sola, da te. Bella roba!
Non l’avevo mai visto così chiaramente, è stato un passo in più, lento, ma quanto sono lenta!
E quel passo in più mi ha dato sollievo, che strano, ho visto l’orrore dei meccanismi diabolici del potere, e mi sento meglio, perché ho visto che di mezzo ci sono io e nessun altro, c’è di mezzo la mia vita, ci sono io, io con il mio bisogno di fare pulizia, con il mio bisogno di aria pulita, con il mio bisogno di vivere con dignità, e solo continuando a vedermi le mie compagnie costruite da me, vissute da me e non da altri, posso diventare una persona dignitosa.
Gianna
Vita
Ah che bello vivere!
Detto ciò è detto tutto.
Gene
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