Ego Filosofia:
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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
N° 1 anno 14° -
Giugno-Luglio-Agosto-Settembre
2015
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PAGINA 6
"È importante aggiungere più vita agli anni, non più anni alla
vita"
Anonimo
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Voglio uscire !
Evolvere la coscienza con
il cuore,
ci vuole il suo tempo
Un pensiero di butta giù. Un pensiero ti tira su.
Incredibile, ma vero. La forza di un pensiero. E tutto il tuo essere cambia. Il tuo stato d’animo, come ti muovi, come fai le cose. La tua espressione, il tuo incedere, la tua postura.
Osservo questo. E tutto è pescato da lì. Da come hai sempre pensato. Da come sei abituata a vedere le cose. Da una vita. E’ forte la sorgente e continua a sgorgare senza limiti. Una fonte inimmaginabile di potenza inaudita.
Tu sei solo lì che esegui, senza renderti conto di quella forza che ti condiziona la vita e te la porti appresso come un pacco saldato a te.
E vai avanti così, senza rendertene conto. Fabbrichi continuamente da lì ed è un fiume inarrestabile. E ti rovini le giornate e non te ne rendi conto. E’ più forte di tutto. Non stai bene però per te è così.
Ti porti dietro la tua stanza nella quale hai vissuto per tanto, tanto tempo e lì ci sono tutte le cose che credi siano la tua vita, la tua realtà e continui a guardare da lì, anche quando ci esci e guardi fuori. Vedi che c’è qualcosa di diverso da tutto quello che conoscevi, ma quello che conoscevi ha il diritto di prelazione e devi farlo morire prima di vedere più liberamente.
Ma finché è vivo ti consuma i neuroni e fa di tutto perché tu non lo abbandoni, fino a quando non ne puoi più della sua cattiva compagnia.
Stefania
Crescere per
comprendere
Crescere per stare nel mondo. Crescere per imparare a parlare. Crescere per saper cosa dire, quando dire o quando non dire. Crescere per sapere le giuste pause.
Crescere per muoversi nel modo giusto, senza arrecare danno, ma anche per salvaguardare quel benessere che hai conquistato negli anni.
Nessuno si deve permettere di portartelo via, ma tu per prima sai quanto ci è voluto e quanto ce ne vorrà ancora e più ne diventi cosciente e più sai quanto vale, più lo difendi con quella forza che ne consegue.
Se non ne sei cosciente non puoi difenderlo, apprezzarlo, amarlo e coltivarlo.
Nelle situazioni difficili puoi vedere quello che hai conquistato.
Sono prove che ti dicono qualcosa.
E se tu ci sei possono parlare con te, altrimenti parlano a vuoto.
S. C.
Essere di nuovo
"a casa"
Tornare a casa, dopo essere stata fuori, sentire di nuovo e ancora quello star bene, quella sensazione di essere nel “posto giusto” dove tutto quadra perché ogni cosa è al “posto giusto”.
Quella sensazione che mi appartiene, che conosco e che “riconosco”, quello star bene di un silenzio ritrovato, dove riprendo da dove avevo interrotto, con la spiegazione di una cosa in più che mi mancava e che ora devo trasformare in chiarezza dentro di me, ma che in cuor mio sento già che è “giusta”, che è la “verità”, perché mi commuovo mentre sto comprendendo me stessa. Ancora un po’ di più.
E bevo quest’acqua fresca, quest’acqua pulita della memoria che ho pulito.
M. R.
Tutto entra nella
memoria
Orrore ad altro orrore, ogni giorno un orrore nuovo, inaspettato, impensabile, inimmaginabile. Hanno ucciso il pilota giordano in maniera orrenda, così dicono stamane alla radio e alla tv. Qualcuno intervistato addirittura dubita che sia veramente successo, così com’è stato diffuso, ma solo qualcuno. Se fosse vero, veramente vero, è veramente orrendo. Orrore ad orrore, non passa giorno.
Ma a quanto orrore ancora dobbiamo assistere, sentire, vedere. E la giustificazione è sempre la stessa, è colpa dell’altro. E’ colpa dell’altro, l’altro ha fatto ed io rispondo così. E giù a raccontare di altri orrori, però tutti si fermano all’ultima guerra, all’orrore dell’olocausto. E tutto il passato, il passato prima? Non se ne parla. L’altro è il cattivo, non siamo i buoni. Ma quegli orrori di cui oggi parlano sono avvenuti anche da noi, uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette secoli fa, ed anche oltre, altri secoli prima. Li abbiamo letti, studiati sui libri di scuola, e guai se non eri preparata a ripeterli nell’interrogazione.
Ma erano cose passate e così tutti ci sentivamo a posto. Passato dimenticato, noi ora siamo buoni, la colpa è sempre degli altri.
E i bambini, come possono sentirsi i bambini davanti alla storia odierna di orrori, veri, sentiti, visti?
Alla radio qualcuno ha detto che quello che i bambini vedono nei loro giochi è ben peggiore, sono abituati!
Ma come, abituiamo i bambini a vedere cose orrende? Dio mio, ma dove siamo, come viviamo, chi siamo? E dentro di me un urlo nascosto, soffocato, basta, basta. Di che cosa parliamo?
Dio mio, mi viene da dire, tutto si ripete spaventosamente.
Ma io voglio vivere, tutto mi entra attraverso la radio, attraverso la televisione, ma io ci sono, io che comincio a prendere coscienza di chi sono, io che comincio ad amare me, la mia vita, io che voglio continuare nel mio percorso di darmi a me, con amore, io che comincio a capire come funziona il mio corpo, io che comincio a vedere come un pensiero, una frase mi entra e gira nella mia testa, io che comincio a capire le mie azioni passate e presenti, e no, io non mi voglio far fermare più, io voglio vivere, vivere me e non farmi travolgere, non farmi fermare, e no. Io voglio andare avanti.
Questa è l’epoca in cui ora io vivo, ma non voglio farmi intrappolare.
E no. Voglio vivere me e continuare così, perché ora che comincio a capire, a scoprire la bellezza della vita, della mia vita, e no, non mi voglio far fermare.
Vado avanti. Me lo devo. E’ giusto.
E no, non mi devo far fermare dalla paura, e no, vado avanti.
Gianna
Ottiche diverse,
aperture di coscienza
Essere nel movimento mi fa stare
bene.
Crescere nel muovermi, nel fare, nel creare.
Stare con me, con ciò che mi fa stare bene, attorno a me ci sono anche
tante persone che mi vogliono bene, non è tutto negativo.
Occhi diversi, guardare con occhi diversi, essere viva è ciò conta di
più, viva e con me.
Situazioni difficili, tanti problemi ma la verità è un'altra, la verità
è che io ci sono, sono viva se mi voglio bene riconosco la mia forza e le
mie capacità, le difficoltà perdono di intensità.
Morena
Deve essere
realizzazione
Essere più con me mi dà forza, continuare nel cammino,
essere più spensierata è un obbiettivo.
Rialzarmi sempre e andare avanti nella strada, la tenacia è in me e mi
aiuta a crescere e non mollare nonostante tutto ciò che succede. Grazie
al percorso che ho fatto in questi anni.
Grazie a Carla. Grazie.
Le ondate negative diventano tempeste, ti sommergono, ti sbattono contro
gli scogli, ma l'importante è non affondare mai, tenere duro e capire
che ognuno ha il suo mondo e le sue tempeste da superare.
M. D.
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