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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
N° 4 anno 16° -
Dicembre
2017 - Gennaio 2018
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PAGINA 2
"Una coscienza pulita
è' un Natale perenne"
Benjamin Franklin
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Che stupida che
sono stata!
Che stupida che sono stata in questi anni! Il mio corpo mi dava segnali che qualcosa non andava, ma io non lo ascoltavo, continuavo sulla mia strada senza accorgermi di nulla.
Dal lavoro, per prima cosa, da cui mi sarei aspettata delle gratificazioni che non sono mai arrivate, ma io pensavo che non importava perché quello che stavo facendo lo facevo per me stessa, ma non era così. E io non stavo bene !
Dal rapporto con alcuni parenti e amici: io non sopportavo il loro modo di comportarsi e mi arrabbiavo tantissimo, ma non capivo che ogni persona è diversa da un'altra. Forse anche da loro avrei voluto che a volte di dicessero grazie per alcune cose che facevo e magari se ci fossimo parlati di più ci saremo capiti. E io non stavo bene!
Ora il mio corpo si è chiaramente fatto sentire con un cancro, e adesso ho dovuto fermarmi e cercare di capire che cosa è successo!
Con l’aiuto di Carla oggi sto cercando di comprendere, cerco di vivere il più serenamente possibile, guardandomi in torno e apprezzando anche il bellissimo mondo in cui viviamo e in particolare dove vivo io. Passo più tempo con i mie figli e mio marito che hanno bisogno di attenzioni da me.
Ora spero soltanto di riuscire il più possibile di recuperare il tempo che ho perduto per colpa mia.
Elisabetta
Come sei tu
È sempre come sei tu. Come affronti, come la vivi, come ti muovi o come non ti muovi.
Come pensi, come parli o come non parli.
Tutte cose oltre il fatto in sé, che può essere più o meno coinvolgente.
Tu guardi o non guardi, tu parli o non parli.
Reagisci o non reagisci, o in che modo reagisci.
Ecco perché è come sei tu. Al di là del fatto in sé. Quello c’è. È reale. Tutto il resto può esserci o non esserci ed è lì che tu entri in causa. Lì sei chiamata ad agire: il modo, i tempi, la leggerezza o la pesantezza li porti tu nel fatto. Dipende da te come viverlo. Come sei tu. Più sei e meno aggiungi.
È quell’aggiunta che ti stanca. Ti stanca nel modo sbagliato, perché non risolvi. E aggiungi.
E più aggiungi e meno vedi.
Ma se aggiungi è proprio perché non vedi.
Stefania
L'incontro
E' un piccolo grande esito e se non l'avessi incontrata, oggi non saprei a che punto sono arrivata, invece devo ammettere che tutto quello che provavo una volta non l'ho risentito per niente.
Ci siano parlate come se ci fossimo lasciate il giorno prima ed è stato molto piacevole, tutto quello che mi trasportavo una volta cioè l'invidia nei suoi confronti, non l'ho per niente vissuta, non ho avuto alcun pensiero al momento che si siamo lasciate, è passata come se nulla fosse, mi è rimasto invece il piacere di un abbraccio.
Gene
Invece di puntare il
dito sugli altri
Come sono brava a puntare il dito sugli altri, come sono veloce, come mi viene facile, come mi sembra di vedere più chiaro sugli altri, come mi scatta subito il giudizio quando sento quel malessere che conosco! Perché lo conosco?
Ed ecco che sollecitata da Carla, perché da sola faccio sempre fatica, provo lentamente a ruotare il dito e a puntarlo verso di me: vedo che quella stessa cosa che giudicavo nell’altro... sono io.
Era già dentro di me, già costruita da me, ME che avevo provocato in un altro quello stesso dolore.
Era già dentro e ben nascosto da me, ma lì pronto a farmelo giudicare negli altri.
Come sto meglio ora! Ho capito che questo mio dito devo farlo ruotare più spesso verso di me, senza paura, perché è un grande atto di amore nei miei confronti che va a pulire dentro, lì dove fabbrichiamo e ci nascondiamo tanti dolori.
Rosanna
Rumori
I rumori da fuori. La vita che scorre. Passa e va. Peccato.
Peccato lasciar scorrere senza essere partecipanti.
Quasi sempre ci facciamo travolgere dagli eventi senza sapere il perché. Senza voler capire.
E' più facile piangersi addosso ed incolpare gli altri della nostra infelicità, del nostro mal vivere.
E sì, perché se con umiltà riusciamo a guardarci ecco che la patina sbrillantante di cui ci siamo avvolti si sgretola ed allora ci sono io quella ... un po’ meno brillante ma molto meno "vittima" e molto più vera.
Ho sbagliato OK ed è giusto che mi assuma le mie responsabilità. Senza giudizio però che se no mi fa scappare e mi fa andare nella vecchia maniera della "vittima".
Basta con i vittimismi. Basta farsi trascinare in situazioni che non mi stanno bene perché così il mal vivere me lo creo io, solo io.
Scegliere, partecipare ed essere veramente protagonista. La conquista dignitosa nel cammino verso la vera umanità.
Giò
Restare "fuori"
Una preoccupazione costante. Un pensiero sempre più assillante.
Basta un niente, un piccolo richiamo ed eccolo lì bello pimpante e fresco.
Fresco sì, perché benché sia vecchio tutte le volte che gli do spazio lui si "rinfresca".
Lui si rinfresca ed io mi appassisco e mi spengo sotto il suo peso.
Certo lo so che è un pensiero mio, una mia preoccupazione ma quando vado li, cado subito giù con l'acqua alla gola.
E' un peso che mi trascina.
E' una cosa subdola che si insinua piano, piano ma purtroppo per troppo tempo sono stata in balia sua ed allora il piano, piano fa subito male!
Eppure lo so che ognuno di noi è padrone della propria vita e le scelte sono le nostre, quelle che ci sembrano più giuste al momento.
Riandare sempre nel passato non serve ed è solo una fregatura.
Le mie scelte sono state mie, tante sbagliate ma è già una grande conquista riuscire a vederle e capire che al momento non sapevo fare diversamente.
La vita è mia.
Devo cercare ad ogni costo di vivere bene io, per me senza cercare di farla vivere a mia figlia.
Lei ha la sua che io condivida o no. Io devo restare ferma nella mia senza farmi turlupinare da preoccupazioni che sempre e comunque sono solo mie.
Lei intanto va avanti ed è sacrosanto che ci vada anche io cercando di vivere al meglio.
GiGi
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