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Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica
Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis
- 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di
Torino n° 5671 del 13/02/2003 |
N° 2 - anno 13° - Luglio-Agosto-Settembre 2014
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PAGINA 2
"Che i ministri di un governo cambino spesso è certamente un male;
ma è peggio quando un cattivo ministro non cambia mai"
De La Lozère
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Il calore della luce
Avvicinare la lontananza. Vedere gli effetti dell’apertura. Comprendere sempre di più tutto ciò che ciò e riversarlo al di fuori.
Scoperta continua. Stupore bello.
La strada si apre fuori dalla porta. Leggerezza. Libertà nell’espressione.
Le barriere dell’ignoranza non ti fanno vivere. Andare avanti e vedere paesaggi sempre più belli, sempre più ampi, con più colori, con più sfumature, con più sottigliezze, con più particolari, con più gradazioni. Impossibile è quando non vedi. Come hai ragione.
Vedere gli effetti del sole che illumina il paesaggio e che permette la definizione delle prospettive. I corpi prendono forma. Vedi man mano come sono fatti. I giochi di luce ed ombra permettono la definizione delle forme, delle dimensioni. Non sono più tutti piatti senza forma.
Senza la luce tutto ciò non sarebbe possibile. Sarebbe tutto uguale, senza forma, senza vita.
Il colore, la chiarezza che aumenta, il panorama sempre più ricco di particolari, sempre più vivo, ogni volta un passo in più il colore è più colore, il respiro è più respiro e io sono più a contatto con tutto questo.
Una carezza, una gioia, un sorriso.
La tenerezza che sgorga. Andare incontro. Essere parte di quel paesaggio che prende forma con la luce del sole che lo rischiara.
Nel buio non vedi i contorni, non vedi le forme. Non vedi neanche il muro che hai di fronte e che ti chiude sempre di più. Non vedi neanche te che sei lì dentro. Non ti rendi neanche conto che sei al buio perché i tuoi occhi si erano abituati.
Stefania
Esisto, anche quando ascolto
Non è mai troppo tardi… e qui mi fermo perché per un attimo ho pensato al passato, a quanto tempo “passato” senza comprendere e mi senti salire un po’ di commozione. Ma poi penso che, di fronte all’eternità, tutto questo non conta. Importante è ciò che comprendo ora, che vivo ora, il punto in cui sono ora, il mio presente. E nel mio presente c’è che sto finalmente cominciando a comprendere cosa vuol dire ASCOLTARE, l’importanza dell’ascoltare. Proprio io che, quando un altro parlava, avevo già il piedino che batteva per poterlo interrompere e parlare io…ci sarebbe quasi da ridere, ma solo per non piangere.
Ce n’è voluto, ci ho provato, niente, non mi entrava, forse c’era poca convinzione e ancora troppa presunzione, non lo so. Quello che so è che ora è entrato.
Se mi guardo vedo che non sono mai stata presente al dialogo che si creava col mio interlocutore, chiunque egli fosse, perché c’era la mia presunzione, con la mia idea da mettere davanti, la mia idea che era sempre quella giusta, mai che qualcuno dicesse qualcosa di meglio, no, ero io che avevo la soluzione, io che sapevo, che avevo capito. Io, ignorante.
Ora ascolto di più e, oltretutto, vedo che, ascoltando, imparo sempre qualcosa ed è sempre un’”esperienza” ascoltare qualcuno che si esprime, sentire “l’altro”, ma sentire che “anch’io” ci sono, anche se sto zitta, anche se ascolto, perché è tanto importante parlare quanto saper ascoltare, siamo in due, complementari, nessuno parlerebbe al vento e nessuno potrebbe ascoltare uno che non c’è. Io ci sono anche quando ascolto, mentre prima credevo di esserci solo quando parlavo io, l’altro non c’era, era invisibile, parlavo io, parlavo ma non c’ero nemmeno io. Ora mi accorgo di esserci quando ascolto. Non che non mi piaccia parlare ma sento un cambiamento nel mio modo di comunicare: ora lo sento come uno scambio e come un atto d’amore verso me stessa. Ascoltando, chiunque sia la persona che mi sta parlando, sento dentro di me ciò che ho compreso finora e quello che sento giusto rispondere.
E’ interessante come “stando dentro” si impara e questo mi immerge in un silenzio che non ho mai conosciuto. Questo è quello che mi succede in questo momento della mia vita. Sto godendo di questo mio presente.
Rosanna
Ero un'anima in pena
Cambiamo ogni attimo e il nostro
vissuto ci deve spingere in avanti ad incontrare una prospettiva nuova.
Ormai non mi aggrappo più a niente, sento quello che sono nel presente
e assisto al cambiamento, anche se il rullo della memoria fa il suo
corso.
Se guardo avanti con coraggio e fiducia tutto il passato che ha sempre
intralciato il mio cammino perde della sua consistenza, in realtà il
passato perde la sua forza quando l'uomo comprende l'inganno e
l'illusione a cui tutti noi siamo legati.
Enzo
Ritrovarmi
Esistere in base all'attenzione altrui. Essere perché gli altri mi vedano.
E' una prigione, una schiavitù, è vivere la vita di altri, è il bisogno di riconoscimento e di attenzione.
Essere in funzione degli altri.
Allora inizio a indossare maschere per essere all'altezza, adeguata, apprezzata, riconosciuta.
Poca me stessa, poca spontaneità. Una me da ritrovare, dietro alle mancanze del passato, ai condizionamenti, ai bisogno e alle paure.
Caterina
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