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Ego - il giornale
Periodico di Informazione Culturale e di Ricerca Filosofica

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Reano, 1 bis - 10147 Torino - Tel e fax 011 3853793
Direttore Responsabile: Carla Orfano - Autorizzazione Tribunale di Torino n° 5671 del 13/02/2003

NUMERO 2 - anno 2° - Febbraio 2004

PAGINA 7

"Da quando mi sono presa cura di me e della mia persona?
Dal momento in cui ho capito 
che nessun altro al mio posto lo avrebbe fatto"
 Generosa

 

La pagina dei lettori


 

Lo confesso, sono rinco ….
Incomincio a non ricordarmi più i nomi delle persone, incomincio a non ricordarmi più delle cose, a volte (quasi sempre) riordino una cosa e 30 secondi dopo non so più dove lo messa. Passo più tempo a cercare che a vivere!
Triste no! Ma non per me! Che bello diventare cretino. Ho sempre sognato di diventare cretino (bada ben sotto mentite spoglie!). Vi ricordate Ulisse camuffato da pezzente al ritorno ad Itaca?
Il mio" cretino" significa prendere le distanze dalla gente ormai maledettamente inquinata; cretino significa fare la mano morta avendo un alibi; cretino significa ancora sognare e solo così, sognando, il pitbull può conservare il suo gran cuore.

Piero


Quando non sappiamo che strada prendere, che soluzione decidere, che viottolo percorrere guardiamo il cielo. Nel buio della notte c'è sempre una stella che ci indica il cammino.
Carlo Gustavo Jung


Quando siamo vuoti fuori ci arricchiamo dentro
Non dovrebbero esserci momenti economicamente difficili. Quando questi si abbattono su una società allora l'uomo inizia a pensare, e pensando emergono i vari valori, quelli che abbiamo perso, o non abbiamo riconosciuto. Il borsellino vuoto, il giro al mercato centellinando i centesimi di euro, fanno nascere domande imbarazzanti, sulla vita, sull'esistenza, sui condizionamenti , sui molti perché.
Cadono i miti di ieri, quelli strombazzati, quelli inculcati attraverso i molti canali che il potere dispone. Le bolle di sapone, iridescenti ieri oggi scoppiano. E tra le mani nude rimane solo la nostra vita, una vita che forse, alla luce di oggi, si poteva giocare meglio…

Giulia G.
(ascoltatrice di GRP)


Le azioni che rendono
Si parla tanto di "azioni" in questi giorni, azioni che tanti "figli dell'esubero" avevano acquistato convinti di veder maturare il provento di una vita di lavoro…
Chissà perché hanno chiamato questi pezzi di carta "azioni". Ci sto riflettendo, e trovo vano e ridicolo il linguaggio imposto da chissà chi sul mondo del capitale.
Ci siamo allontanati dalla vita rurale, semplice, quella che era scandita dal percorso del sole in cielo, e ci siamo lasciati ghermire dalle braccia del mostro della speculazione industriale.
Le vere azioni che ci ripagano nei tempi di vacche magre sono quelle coniate dal nostro cuore, e riposte nelle mani di persone amiche. Ecco il valore della solidarietà .

Paolo Ranetti


Il coraggio di vedersi
Mi piace molto Ego. Queste riflessioni semplici, spontanee, estremamente sincere.
Mi piacerebbe fare altrettanto, prendere la mia vita, mettermela davanti e poi… e poi fare come fanno quelli che hanno il coraggio di farlo, iniziare ad elencare i miei difetti, le mie cattiverie, le mie assurdità… 
Ma mi manca il coraggio, e penso sempre che sia una forma di umiliazione, e taccio, quando so che il silenzio è una punizione.

Valerio


Con Ego ho trovato la filosofia
Ho trovato per caso Ego sui gradini della libreria Feltrinelli. Mi è piaciuto molto. Così sono anche arrivata al sito internet. Ero convinta che Filosofia fosse solo lo studio della storia della Filosofia, esaminando ciò che hanno detto gli altri. Ora comprendo come mai gli antichi (i greci vero?) hanno chiamato così questa appassionante ricerca.
L'amore verso il sapere. Andare oltre.
Cercare di capire ove gli altri si fermano.
Complimenti. 
Peccato che la trasmissione GRP non mi giunga chiara.
Vi unisco il nominativo per l'abbonamento al giornale.

Maura G. Pinerolo


Socrate
Sto leggendo la vita di Socrate, che spesse volte viene citato su Ego come uno dei grandi pensatori. Leggendo quanto è scritto della sua morte, della serenità con cui ha bevuto la cicuta impostagli dai giudici, ho tratto un pensiero che vorrei esporre. La sua condanna al suicidio è stata una delle sentenze più abnormi della storia dell'umanità.
Perché Socrate non si è ribellato? Perché bere con tranquillità una bevanda che gli avrebbe provocato la morte? Ecco. Mi sono detto: forse lui desiderava questa morte, e la cicuta era in un certo senso la conclusione "logica" di una situazione. Non trovate che emerge un certo parallelismo tra la morte di Socrate e quella di Gesù sulla croce?
Quando si sente la conclusione di una vita, non come effetto di una malattia, ma come urto frontale tra il bene ed il male, come disgusto di non riuscire a combattere un sistema, che non fa parte dell'evoluzione vitale naturale, ecco che la morte la si accoglie come esigenza, conseguenza di una situazione, una risposta che la natura offre a conclusione di una esistenza.
Da non confondere con l'eutanasia, che è tutt'altra cosa!

Michele Saracco


Ma chi sono?
Quando il bisogno non mi attanaglia, vedo tutto con occhi nuovi e cuore più disponibile.
Non voglio cambiare nessuno, le persone sono come sono e non possono essere diverse, realizzare le mie aspirazioni, i miei desideri. Ognuno deve vivere come si sente, senza opprimere, senza schiacciare, senza falsità. Tutto diventa meno asfissiante, si vive con più tolleranza, si incomincia a gustare la vita per quella che é senza filtrarla modificata dal mio bisogno.
Il bisogno é un padrone che non permette di respirare, ti vuole in suo potere totalmente, ti fa soffrire, vivi nella speranza di vivere pienamente il tuo bisogno. Ma é una falsa illusione. Quando incominci a liberartene, diventi più responsabile, più autonomo perché sei tu la vera protagonista della vita. I bisogni hanno mille facce, mille aspetti. Siamo tutti pieni di bisogni, bisogni d'amore, denaro, bellezza, potere e attraverso essi cerchiamo di esprimere noi stessi , con tutti i limiti terribili perché ne siamo prigionieri.Tante sono le domande che mi faccio:chi sono veramente? Che cosa voglio da me? Qual'é lo scopo della vita mia? Essere responsabile, non cercare vie facili d'uscita, guardarmi con occhio diverso, più pulito, più sereno, più umano.

Ede

 

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